“Positivo l’incontro con Centrale del Latte di Roma e la disponibilità al dialogo, ma resta indispensabile applicare in maniera corretta e completa la tabella qualità – così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – la tabella di qualità – prosegue – rappresenta l’unico strumento capace di integrare in modo trasparente il prezzo riconosciuto ai nostri allevatori proprio nel momento in cui, con il caldo, la mandria produce meno e i costi di produzione crescono”.
Coldiretti Lazio ricorda che la tabella qualità premia o penalizza il prodotto in base a parametri in base ai parametri analitici del latte. “Applicare quelle soglie in modo aggiornato – aggiunge Granieri – significa dare un valore concreto al lavoro delle nostre aziende. L’incentivo all’alta qualità diventa quindi uno strumento essenziale d’integrazione del reddito per le aziende e al tempo stesso un’opportunità per l’industria che può valorizzare i sottoprodotti come burro e panna”.
Granieri riconosce che il confronto è necessario, ma ricorda che il tavolo è aperto e che il nodo vero resta irrisolto: “Il prezzo pagato oggi alle stalle non è sufficiente per gestire dignitosamente le aziende, per eccesso di caldo e bassa produzione. Dire che è “superiore alla media di mercato” serve solo a mascherare un problema che sta svuotando le stalle del Lazio”.
Secondo i dati in possesso di Coldiretti, la carenza di latte vaccino in Italia e in Europa continua a spingere al rialzo i listini internazionali, mentre il valore riconosciuto ai produttori laziali è fermo da mesi. “Se davvero vogliamo parlare di sostenibilità, iniziamo a rendere sostenibile il reddito di chi il latte lo produce – insiste Granieri –. Senza un aumento immediato, il rischio è la chiusura di altre aziende e la perdita di un presidio economico, ambientale che deve essere tutelato”.
“Abbiamo il dovere – conclude Granieri – facendo tutto ciò che è in nostro potere, di difendere un pezzo fondamentale dell’economia reale che produce valore, occupazione, difendendo il territorio. Il latte fresco del Lazio rappresenta un prodotto di qualità e di distintività territoriale”.