Artisti reatini e non solo espongono le proprie opere fino al 29giugno nel Chiostro di Sant’Agostino per omaggiare, con la propria arte, la figura di sant’Antonio da Padova. Con la mostra “L’anima della Natura”, a cura di Alessandro Melchiorri e Marcello Bonforte, si indagherà il rapporto dell’uomo contemporaneo con la natura, ai tempi dell’era virtuale e social.
Lo aveva già detto Sant’Antonio nei suoi sermoni: “La natura ha posto davanti alla lingua come due porte, cioè i denti e le labbra, per indicare che la parola non deve uscire se non con grande cautela”. L’arte, che parla con il linguaggio, muto ma efficace, delle immagini, può aiutarci, nel silenzio, a ricordare il felice connubio esistente fra noi e la natura, additandoci il bello che nella contemplazione solleva la vita sopra l’accidentale caducità del suo esser finita (Rosario Assunto).
La mostra vuole invitare a riflettere sui cambiamenti che stiamo subendo, attraverso l’arte che, da sempre ha affrontato le crisi e le novità che la società propone. Perché l’arte è il compendio della cultura, cioè l’espressione visiva della concezione del mondo di un’epoca e di una società. La tracotanza tecnologica e la spinta compulsiva verso il consumo e l’accumulo infiniti spaccia per progresso uno sviluppo illimitato in un pianeta limitato, inducendo in noi umani un atteggiamento analogo alla frenesia alimentare degli squali. Perché anche noi siamo natura, ma sta a noi scegliere di che natura vogliamo essere. La natura è l’anima del mondo, ma noi lo abbiamo dimenticato. Gli antichi parlavano di Genius loci per indicare lo spirito ineffabile che si materializza nei luoghi ascoltare la natura, vivere attraverso di essa un eterno presente che perennemente si rinnova e rinasce, ci dona la serenità e la quiete interiore del sapersi parte di un Tutto. La natura ci fa capire che la goccia che siamo, contribuisce all’Oceano Universale in cui siamo.