“L’afgano” accompagnato in Germania dalla Polizia. Finita la sua avventura reatina

E’ finita l’avventura reatina del cittadino afgano salito alla ribalta della cronaca per aver commesso negli ultimi mesi dello scorso anno alcuni atti di violenza, ampiamente riportati dalla stampa locale, che hanno disturbato il quieto vivere del centro cittadino, suscitando preoccupazione.

B.F., conosciuto da tutti con il nominativo de “l’Afgano”, in pochi giorni, nel mese di settembre, si era reso responsabile di due minacce, una rivolta nei confronti degli operatori della cooperativa sociale cui era stato affidato e l’altra nei confronti di alcuni giovani che avevano cercato di liberare un cane che lo straniero aveva trascinava legato alla sua bicicletta nella centralissima via Roma.

Oltre a rendersi responsabile di disturbo della quiete pubblica, aveva causato delle lesioni al proprietario di un negozio di alimentari, che aveva colpito al capo con un sasso, ed aveva anche commesso un furto portando addosso un coltello che gli è stato poi sequestrato.

Ad ottobre, poi, la Squadra Mobile della Questura di Rieti lo aveva denunciato per una ennesima aggressione perpetrata a danno di un altro richiedente asilo che aveva aggredito con un pesante oggetto metallico, di tipo artigianale, utilizzato per sferrare dei pugni.

A dicembre, infine, lo straniero era stato arrestato dagli Agenti della Polizia di Stato per essersi reso responsabile di una violenta lite, nata per futili motivi, nel corso della quale B.F. aveva ferito alla testa un coinquilino di nazionalità nigeriana dopo averlo minacciato con una bottiglia rotta ed un coltello.

In merito alla posizione relativa al soggiorno sul territorio nazionale dell’arrestato, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Rieti aveva segnalato tali comportamenti al Tribunale Civile di Roma dove lo straniero aveva presentato ricorso, avverso ad un precedente provvedimento amministrativo che aveva disposto il suo reingresso in Germania, nazione in cui lo straniero aveva già presentato domanda di richiesta d’asilo.

Una volta emessa la sentenza, che ha riconosciuto la competenza dello Stato tedesco per l’eventuale ottenimento dello status di rifugiato, gli agenti della Questura di Rieti, nella giornata di ieri, 11 febbraio 2019, hanno rintracciato lo straniero B.F., che non ha legami in questo territorio, e, su richiesta dell’“Unità Dublino” del Dipartimento delle Libertà Civili per l’Immigrazione, lo hanno accompagnato coattivamente fino in Germania, dove è stato consegnato alle autorità tedesche che dovranno provvedere alla sua sistemazione in attesa delle determinazioni dell’apposita Commissione che dovrà valutare la sua posizione di richiedente asilo.