Infortuni sul lavoro da Covid-19, Paolucci (UIL): “In sei mesi 86 denunce a Rieti e provincia”

“Sono 86 le denunce di infortunio sul lavoro da covid-19 a Rieti e provincia. Praticamente il 5,7 per cento di tutti quelli occorsi nel Lazio in questi primi sei mesi del 2020”. Questi i numeri che la Uil di Rieti e della Sabina romana ha elaborato su fonte Inail.

“Con le ottantasei denunce – spiega Alberto Paolucci, Segretario generale del sindacato di viale Matteucci – il nostro territorio è terzo per questa tipologia infortunistica, dopo Roma che ne conta 1192 e Frosinone con 98. E prima di Viterbo con 64 denunce e Latina che ne ha totalizzate 56. Escludendo la Capitale si nota però che Rieti è la città che ha accumulato più denunce al femminile con 65 unità, contro le 58 dell’area ciociara, le 39 della zona della Tuscia e le 22 del territorio pontino. Fortunatamente da noi nessun infortunio ha avuto esito mortale. I casi con ricadute irrimediabili nel Lazio sono stati 11: nove a Roma e uno ciascuno a Latina e Frosinone”.

“Dalla nostra elaborazione dei dati – prosegue l’esponente Uil – scopriamo che la fascia di età più colpita è stata quella tra i 50 e i 64 anni, con 43 notifiche all’Istituto nazionale infortuni sul lavoro, e poi quella tra i 35 e i 49 anni con 34 casi documentati. In tutta la regione sono state 1496 le denunce di infortunio da Covid. Poco meno di 50mila in tutto il Paese, 252 quelle con esito mortale”.

“Rientrando nei confini del Lazio – continua il sindacalista – la gestione Industria e servizi ha registrato il 94,7 per cento delle denunce, seguono poi la gestione per conto dello Stato (4,6%), la navigazione (0,6%) e l’agricoltura (0,1%). E quasi l’86 per cento delle segnalazioni codificate per attività economica (Ateco) ha interessato il settore della sanità e dell’assistenza sociale (69%) e gli organi preposti alla sanità. Infermieri, medici, operatori socio sanitari e socio assistenziali le professionalità più colpite”.

“Numeri che nel complesso fanno venire i brividi – conclude Paolucci – e che confermano quanto siano necessari i protocolli anticontagio, quanto sia indispensabile ancora tenere alta l’attenzione, perché il virus circola tra noi e perché basterebbe davvero poco per vanificare e dissolvere i sacrifici compiuti dai cittadini e dalle cittadine nei mesi scorsi. Dobbiamo continuare a vigilare e prestare attenzione, perché nessuno può dimenticare che dietro ogni numero c’è una storia, una vita, un uomo o una donna che rischiano quotidianamente la propria incolumità”.