Indagine sanità, la ASL di Rieti replica al Sole 24 Ore

“Nonostante i dati pubblicati dal quotidiano economico Sole24ore si riferiscano ad un periodo antecedente l’insediamento di questa Direzione Aziendale, non possiamo non evidenziare come, dal punto di vista della comunicazione al cittadino, un’informazione basata puramente su una graduatoria che classifica le province in ‘migliori e peggiori’, può essere facilmente confutata.

Una scelta arbitraria degli indicatori di salute rappresenta la maggiore criticità. Gli indicatori selezionati sono relativi non solo alla salute ma includono consumo di farmaci (legati alla prevalenza di una specifica patologia ma anche alle prescrizioni da parte dei Medici di Medicina Generale) e non considerano le caratteristiche socio-demografiche della popolazione (vedi natalità, quota di popolazione anziana).

Dal mese di marzo 2019 è attivo nella regione Lazio il sito ‘Open salute Lazio’. Si tratta di uno strumento di informazione scientifica sullo stato di salute che raccoglie migliaia di indicatori che consentono di descrivere lo stato di salute della popolazione per area geografica fino ad un dettaglio comunale (www.opensalutelazio.it). Dai dati riportati sul sito è possibile verificare alcuni degli indicatori utilizzati dal quotidiano.

Innanzitutto vale la pena ricordare che rispetto al resto della regione, Rieti è in media la provincia con la popolazione più anziana (25% di ultra 65enni) rispetto al 21% del Lazio e addirittura al 22,6 d’Italia. L’indice di vecchiaia, che riporta il numero di anziani per 100 bambini fino ai 14 anni a Rieti è pari a 219%, rispetto 158% del Lazio. Come detto, l’elemento demografico è quindi uno degli aspetti più importanti di cui tener conto nei confronti con le altre province.

La speranza di vita alla nascita ,si evince dai dati riportati su Open salute Lazio, a Rieti mostra un trend in crescita come nel resto della regione. Dal 2006 al 2017 a Rieti l’incremento della speranza di vita è pari a 1.4 anni, anche tenendo conto della mortalità in eccesso nel 2016, attribuibile al terremoto di Amatrice. Un evento che ha cambiato la nostra provincia, costringendo questa Azienda a riprogrammare repentinamente l’offerta sanitaria locale.

La mortalità della provincia di Rieti, in linea con la mortalità regionale, non ha il tasso più elevato del Lazio: nel Lazio la mortalità totale è più elevata nelle Provincia di Roma, di Frosinone e di Viterbo. La mortalità per infarto della provincia di Rieti è in linea con il dato del Lazio. L’andamento temporale della mortalità per IMA (Infarto Miocardio Acuto) a Rieti mostra un chiaro trend in decremento che passa da circa 56 casi per 100,000 residenti nel 2006 a 33.8 casi per 100,000 residenti nel 2017. Viceversa, la mortalità risulta più elevata in alcune Asl del Comune di Roma e nella provincia di Roma. Anche la mortalità per ‘tutti i tumori’ a Rieti mostra i valori più bassi in ambito regionale. Il tasso per la provincia di Rieti è 256.9 rispetto al tasso regionale di 271,2.

Infine, riguardo al consumo di farmaci, tenendo conto della spesa pro  capite ‘pesata’, vale a dire ricondotta all’indice di anzianità della popolazione e alla percentuale di farmacie rurali presenti nel nostro territorio (75%), la provincia di Rieti risulta ben al di sopra la media regionale.”

Direzione Aziendale Asl Rieti