Incanto di arte ed interpretazione al Reate Festival che continua ad entusiasmare Rieti

Continua ad essere un incanto di arte ed interpretazione il programma del Reate Festiva che domenica, 20 ottobre 2019 presso la chiesa di San Giorgio, ha ripercorso la storia della stilistica tedesca del ‘600 con il prestigioso organo Pinchi. Costruito nel 2010 da una delle più grandi famiglie di Organari italiani i Pinchi, hanno creato quest’organo ispirandosi alla stilistica tedesca, in particolare dall’organaro Arp Schnitger, una reinterpretazione che ha dato una veste seppur simile, diversa a questo particolarissimo organo incastonato nella città di Rieti.

Con una accordatura mesotonica e con temperamento non equabile a 465 (ripreso come nell’antichità dal tono corista nelle chiese) questo strumento, è stata la perfetta cornice del programma eseguito ed interpretato dal M° Angelo Trancone che, grazie alle sonorità, dinamiche e possibilità timbriche dello strumento è riuscito ad interpretare con fluidità i brani.

Ad aprire il concerto è stato un pezzo di Buxtehude il “Magnificat primi toni Bux 203”, caratterizzato da un particolare linguaggio contrappuntistico e da un tratto ed un peso sonoro che, il Maestro, nella scorrevolezza dei movimenti e nella naturalezza dell’interpretazione, ha perfettamente eseguito.

A seguire tre corali di Bach.
L’inimitabile magia sonora bachiana con il sublime “Schmücke dich, o liebe Seele BWV 654”, (tradotto significa Adornati, o Anima cara”) dal grandissimo potere evocativo, questo brano è senza dubbio uno dei corali d’organo più delicati, dal carattere morbido e sognante, dove il cantus firmus è affidato alla tessitura del mezzo soprano, dove la mano destra ha il ruolo del solo e la mano sinistra ha un bellissimo riempimento armonico, mentre al pedale, la linea del basso continuo sostiene tutta l’opera.

Un brano di Matthias Weckmann ha intervallato i tre corali di Bach, portando un pò di influenza italiana alla Frescobaldi da cui è stato fortemente influenzato, alternando cosi momenti di forti durezze e ligature tipiche dell’epoca.

In chiusura sono stati eseguiti due brani di Bach, “Dies sind die heilgen zehn Gebot BWV 678” e “Preludio e Fuga BWV 541”. L’interpretazione e l’esecuzione di Bach, nell’organo, è di grandissima difficoltà. Melismi, contrappunti e linguaggio tonale, rendono questo splendido architetto della musica, uno dei più complessi autori da eseguire. La numerologia per Bach ha un suo significato importantissimo, come il suo senso di spiritualità. In alcune parti del corale infatti, l’autore vuole dare proprio questo senso di vicinanza con Dio, ispirandosi ai dici comandamenti e dando quindi importanza al numero cinque e dieci. Cinque infatti saranno le entrate tematiche, il contrappunto arriverà a cinque voci, il tempo è in 6/4, che sommati daranno il numero 10.

Bach, va ben oltre le note e il Maestro Angelo Trancone, con padronanza tecnica e con una naturalezza disarmante è riuscito a trasmettere a tutto il pubblico (che ha richiesto un bis ed è stato eseguito Frescobaldi “Messa Sopra L’Aria Di Fiorenza”), l’entusiasmo e la curiosità per uno strumento cosi complesso e completo come l’organo.

Ed è proprio da un organo cosmico che, secondo il filosofo Kircher, ha origine la nascita armoniosa del mondo.

Sonia De Santis