IDV: RICORSO CONTRO IL COMMISSARIAMENTO DEL COORDINAMENTO PROVINCIALE

Italia dei Valori Rieti

Gli iscritti al Partito IDV di Rieti sono sbigottiti per il comportamento dei vertici regionali, che hanno calpestato ogni principio regolamentare e costituzionale commissariando il partito dell’IDV di Rieti senza fornire alcuna spiegazione, né sotto l’aspetto normativo né nel campo dell’opportunità politica.

Le logiche di chi è abituato a giocare con l’impegno degli altri sembrano, a questo punto, prevalere, ma, certamente, cercheremo di impedire che personaggi come la Rodano, Bucci e qui a Rieti Marroni (ed altri che via via preciseremo) proseguano indisturbati nell’utilizzo del Partito a proprio uso e consumo, mettendo piccoli interessi personali avanti all’interesse generale in base al quale ogni partito rappresenta uno strumento di mediazione tra il popolo elettore e la gestione del potere.
E la Politica DEVE incarnare quanto nella sua etimologia, cioè deve essere l’ETICA DELLA CITTA’. Si spera di superare questa situazione contingente per riprendere il nostro servizio a fianco dei Cittadini.

Ricordiamo che nel luglio scorso si è tenuto un Congresso Provinciale che ha espresso una classe dirigente DEMOCRATICAMENTE eletta (come da art. 49 della Costituzione). Ricordiamo che la confluenza di un pezzo fuoriuscito da SEL, guidato localmente da Marroni, è stato imposto alla Dirigenza locale dalla consigliera regionale Rodano, in barba ad ogni rispetto della democrazia interna al partito, dove accordi romani cui non ci siamo prestati volevano imporre, con metodo fascista, il controllo del Direttivo Provinciale fuori dai regolamenti congressuali, che sono noti, pubblici, controllabili sul sito internet del Partito nazionale. Viene da ridere quando poi si vede lo stesso Marroni inveire contro chi da Roma impone persone di nomina politica alla guida di realtà produttive o di servizio locali: va bene solo quando le imponga lui….. Oltretutto Marroni non ha mai ottemperato alle Regole del Partito, che prevedono il pagamento delle tessere al momento della presentazione.

La scusa alla base del provvedimento di commissariamento, utilizzata in modo puerile e da sciacalli, è stata quella dei problemi giudiziari di Carlo Giorgi, ex Coordinatore Provinciale.
Sottolineiamo, avendo in mano gli Statuti ed i Codici del Partito dell’IDV (anch’essi pubblici), che Giorgi non si trova in una posizione di oggettiva incompatibilità regolamentare, non essendo rinviato a giudizio e non avendo problemi legati a nessuno dei reati riportati agli artt. 2-3 del Codice Etico.
Facciamo inoltre notare che la procedura utilizzata (cioè un pronunciamento del Direttivo Regionale) non è legale, visto che, da Statuto Nazionale e Regionale, l’organismo competente è il Collegio di Garanzia Regionale, che si esprime prendendo decisioni di merito, consultate le carte.

Il Direttivo Provinciale ha anche ragionato sull’opportunità politica di congelare momentaneamente la responsabilità di Giorgi, individuando nel Vice Coordinatore Vicario la figura che poteva prenderne il testimone nella gestione provinciale del partito. Fermo restando la disponibilità di Giorgi in tal senso, abbiamo registrato la contrarietà del segretario regionale del partito, eletto di recente, on. Maruccio. Questo ulteriore FATTO ci ha convinti che il problema non fosse la situazione contingente di Giorgi, ma una classe Dirigente locale che andava azzerata, anche se era iscritta al Partito già prima dell’avvento di Giorgi stesso.

E’ chiaro che era necessario far spazio ad altri, amici di chi crede che il partito sia un giocattolo da usare per il proprio divertimento. Indagando abbiamo rilevato che questo criterio è stato applicato in altre realtà locali regionali: basta vedere quanto sta accadendo in questi giorni a Genzano, o le contestazioni dei giovani dell’IDV a Di Pietro a Perugia, dove il Presidente è stato fatto oggetto di forti critiche destinate non a lui, ma a chi ha avuto a Perugia lo stesso comportamento di Marroni, Rodano e Bucci per Rieti.

Prendendo le mosse dalle riflessioni precedenti, si è deciso di far ricorso all’Organizzazione Nazionale contro il provvedimento di commissariamento. Il Presidente Antonio Di Pietro, L’Onorevole Rota (Segretario Organizzativo Nazionale) e l’Onorevole Messina (Responsabile Nazionale degli Enti Locali) sono stati messi ieri a conoscenza della situazione. Abbiamo chiesto ufficialmente un loro intervento e ci aspettiamo un loro pronunciamento (che renderemo pubblico in ottica di trasparenza verso l’Opinione Pubblica) da un momento all’altro.

Dal pronunciamento dipenderà la prosecuzione della nostra collaborazione con il Partito, di cui condividiamo l’approccio ideale e la fermezza su Valori come la Legalità, la Giustizia, la Verità. Gran parte di noi lo fa per volontariato, al contrario di altri, e non abbiamo alcuna difficoltà a riconsegnare le Tessere nel caso in cui gli aspetti ideali cui facciamo riferimento vengano, anche qui, messi in discussione.
A chi si permette di farlo, ricordiamo sommessamente l’Articolo 54 della Costituzione Italiana, che afferma: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.