Ci scrive Maria Grazia Angeletti consigliere al comune di Cittaducale.
Con una convocazione alquanto discutibile, per lo meno sotto il profilo etico e civico, in quanto notificata venerdì pomeriggio per lunedì pomeriggio alle ore 16,00, ad uffici comunali chiusi e sabato e domenica festivi, per cui non si dava tempo ai consiglieri di poter accedere alla visione degli atti se non solo lunedì mattina, (e comunque non tutti gli atti erano pronti e depositati), la giunta Falcone cede le proprie quote (del 7%) del consorzio universitario e non avrà più voce in capitolo per qualsiasi tipo di decisione.
Se con il 7 % aveva qualche chance decisionale all’interno del C.D.A., con lo 0% chiedo, quanto peserà? Sacrifici, denari pubblici, investimenti di oltre 15 anni gettati alle ortiche perché il bilancio deve quadrare e dove si taglia? sulla cultura e sulla scuola.
Ritengo che in seno al bilancio ci siano capitoli molto meno indispensabili sui quali si può tagliare e risparmiare, uno fra tanti (senza attacchi personali), è quello dei Responsabili di settore. Un comune con 7.000 abitanti può essere gestito da 3 responsabili, non certo da 8/9, numero esorbitante che non può permettersi neanche un comune grande come L’Aquila.
La superficialità e la non curanza con la quale, parte della maggioranza, già in piedi lamentava il ritardo per la propria cena, alzava la palettina e si apprestava in tutta fretta ad uscire è sinonimo di irresponsabilità e di poco rispetto per il consesso di cui loro stessi fanno parte in nome del popolo Civitese.
Al contrario, si doveva provare, a parere della scrivente, ad acquistare più quote e comunque ricordo agli Assessori alla cultura e alla scuola che sarebbe stato auspicabile lasciare questa di eredità ai nostri nipoti e non tanti altri sprechi fatui e fantasiosi. La cultura non ha ritorno immediato di denaro ma è stata sempre il pane delle generazioni, forse sarà pure un luogo comune, ma un popolo affamato ed ignorante si è sempre rivelato un boomerang per chi sottovaluta il cibo delle menti.
CITTADUCALE, ANGELETTI: IL BILANCIO DEVE QUADRARE ED ALLORA FALCONE TAGLIA CULTURA E SCUOLA
A CASPERIA CONCORSO DI LETTERATURA DIALETTALE
Il Comune di Casperia, con il patrocinio della Provincia di Rieti e della Regione Lazio, ha indetto la seconda edizione del concorso di letteratura dialettale intitolato allo scrittore asprese Ignazio Gennari (1886-1958). Possono partecipare al concorso gli autori italiani residenti nella provincia di Rieti. Info: www.comunedicasperia.it
COPPA ITALIA, FC RIETI, LA DIRIGENZA DISERTA LA CERIMONIA DEI SORTEGGI
Dopo il pareggio di domenica scorsa contro il Ladispoli che di fatto complica la rincorsa alla vetta, per il Rieti di mister Paris si apre un ciclo terribile dal quale sarà dura uscirne indenni. Nelle prossime cinque gare la formazione amarantoceleste dovrà affrontare ben quattro trasferte ad iniziare da domenica prossima a Monterosi, per proseguire con la Fontenuovese fino al Fiumicino ed il Cecchina con quest’ultima partita che segnerà l’inizio del girone di ritorno. In mezzo la gara interna contro il Villanova e il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Vigor Cisterna previsto il 14 dicembre.
Proprio dalla Coppa Italia, prima gara a Cisterna il prossimo 7 dicembre, la formazione amarantoceleste cercherà di trovare il pass per un possibile ripescaggio in serie D nel caso si approdasse in finale. L’ultima nota riguarda la dirigenza Palombi che martedì ha disertato la cerimonia dei sorteggi di Coppa Italia irritando i vertici della Lega.
UN SUPER REAL FERMA IL MONTESILVANO 1-1
FATTI REALI E PERSONAGGI VERI NEL LIBRO DI BEMPORAD "DUECENTO E PIU' ANNI"
Scritto come un romanzo, ”Duecento e più anni” di Marcello Bemporad (Grauseditore), racconta fatti reali e personaggi veri. E’ la storia di una famiglia ebraica romana ,a cominciare dal 1799 e dal capostipite Mosè che visse a Pitigliano,detta la Piccola Gerusalemme, fino all’autore, per molti anni manager di rilievo alla Rai e nella Pubblica Amministrazione.
Dalla Maremma a Roma,attraverso due guerre, si snodano le vicende di personaggi singolari ed affascinanti,tratteggiati con affetto in una prosa vivace per i tanti aneddoti narrati ma anche profonda nel legare gli avvenimenti privati al grande flusso della Storia.
Il libro è quindi un affresco documentario e al contempo un lessico famigliare che conferma l’appartenenza della famiglia Bemporad alla tradizione giudaica romana,nonostante l’inconsapevole conversione del padre dell’autore, Flaminio, che,orfano ancora bambino,venne accolto al Collegio Santa Maria e qui ben presto battezzato. Flaminio,ch’è il vero protagonista del libro, crebbe nonostante questo libero pensatore e pertanto veniva in via cautelare regolarmente incarcerato prima di eventi rilevanti organizzati dal regime fascista.
La sentita prefazione di Fiamma Nirenstein rileva proprio l’importanza di questo senso di appartenenza all’identità ebraica,ineluttabile ed incancellabile attraverso le ferite della vita : i discendenti di Mosè,come quelli dell’autore, sono i Ben Porath,i boccioli del ramo,secondo l’etimologia del cognome spiegata nel testo.
Il libro verrà presentato venerdi 2 Dicembre alle ore 17,30 nella Sala Consiliare del Comune di Rieti . Interverranno : il Consigliere della Regione Lazio Pier Ernesto Irmici, il Presidente del Consiglio Comunale di Rieti Gianni Turina, l’Assessore alla Cultura del Comune di Rieti Gianfranco Formichetti ; modera il dibattito la giornalista RAI Franca Alessio.
– Marcello Bemporad è nato a Roma dove vive e lavora. Avvocato, Maestro del Lavoro. Dopo trentacinque anni di carriera manageriale in Rai con più ruoli dirigenziali ( Capo Struttura, Direttore di Sede, Direttore dei Supporti unificati della Radiofonia RAI ) ha lavorato a Bruxelles,presso la Comunità Europea,come Coordinatore ( Dirigente Generale ) della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vice Presidente della West Simposium, fa parte del Comitato Scientifico del Comune di Orvieto.
“Duecento e più anni” è già stato presentato con successo: al festival di Spoleto, alle Comunità Ebraiche di Napoli e Pitigliano, a Roma alla Sala di Santa Marta del Ministero dei Beni Culturali.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "DUECENTO E PIU' ANNI"
Venerdi 2 Dicembre verrà presentato alle ore 17,30 nella Sala Consiliare del Comune di Rieti ”Duecento e più anni” il libro di Marcello Bemporad. Interverranno: il Consigliere della Regione Lazio Pier Ernesto Irmici, il Presidente del Consiglio Comunale di Rieti Gianni Turina, l’Assessore alla Cultura del Comune di Rieti Gianfranco Formichetti; modera il dibattito la giornalista RAI Franca Alessio.
PEC, NESSUNA SANZIONE PER IL RITARDO NELLA COMUNICAZIONE
Il Ministero dello Sviluppo Economico comunica che, in considerazione dei problemi tecnici sopraggiunti per l’acquisizione della PEC nei territori, il mancato rispetto della data del 29 Novembre 2011 prevista per la comunicazione al Registro Imprese della PEC non comporta alcuna sanzione in capo al legale rappresentante dell’impresa.
A MAGLIANO SABINA MOSTRA "RIETI E IL SUO TERRITORIO"
Continuano le iniziative per il 150° dell’Unità d’Italia. Venerdì 2 Dicembre alle ore 10,00 a Magliano Sabina sarà inaugurata la mostra storico-documentaria “Rieti e il suo territorio. 150 anni di storia nell’Italia unità” realizzata dall’Archivio di Stato di Rieti e alla quale sono state aggiunte documentazioni specificatamente riguardanti Magliano Sabina. All’iniziativa prenderanno parte il sindaco di Magliano Alfredo Graziani, il direttore dell’Archivio di Stato Roberto Lorenzetti, Marica Salvetti della Fondazione Nenni e lo storico moglianese Guido Poeta, conservatore dell’Archivio storico del Comune di Magliano.
"IL DISEGNO DEL CUORE", ROSALBA PANZIERI E LA CARDIOCHIRURGIA
Al teatro Quirino, "Il disegno sul cuore", Rosalba Panzieri e la cardiochirurgia. Sul palco insieme all’autrice i cardiochirurghi Antonio Amodeo e Vincenzo Loiaconi, la fotografa Michela Alessia Marcato, il campione Felice Pulici e il Presidente di Alberoandronico Pino Acquafredda.
"Il disegno sul cuore", spettacolo teatrale di umanizzazione della medicina, scritto e interpretato da Rosalba Panzieri, riprende il tour che toccherà i maggiori nosocomi della capitale e d’Italia, dopo la presentazione ufficiale in Campidoglio e negli studi di Rai Uno. Questo spettacolo, che rivoluziona l’approccio medico-paziente, attraverso la letteratura ed il teatro, debutterà il 3 dicembre al Teatro Quirino, ospite del’evento di musica e parole organizzato dall’Associazione Alberoandronico.
Nei testi che rappresenta nelle corsie degli ospedali Rosalba Panzieri mette in primo piano il cuore, la medicina e le malattie che lo riguardano, il connubio indissolubile medico-paziente, che supera paure e reticenze per svelare un legame tanto profondo quanto spesso inespresso. Partendo dalla potenza retorica del corpo si fa luce sulle ansie generate dalla malattia. E il corpo, sia di chi cura, sia di chi è curato, si espleta in linguaggi diversi: duplici vocabolari della stessa patologia narrati da medico e paziente per riconoscersi equivalenti e indispensabili nell’obiettivo guarigione.
Durante lo spettacolo saranno proiettate le immagini della mostra fotografica"a cuore aperto",ritratti di cardiologi e cardiochirurghi contemporanei, realizzata dalla fotografa Michela Alessia Marcato, che rende il cuore protagonista di un’indagine di ciò che rappresenta la cura e crea guarigione. Appuntamento speciale questo del 3 dicembre per l’autrice e per il pubblico che la sostiene, perché Rosalba Panzieri torna a calcare le scene dopo aver affrontato e superato in prima persona la malattia, operandosi al cuore nell’estate di quest’anno.
Dopo la performance dell’autrice, interverranno il cardiochirurgo Vincenzo Loiaconi, compagno di viaggio dalla prima tappa del tour iniziato al S.Filippo Neri, per volontà del Direttore Generale Domenico Alessio, ed Antonio Amodeo cardiochirurgo d’avanguardia del Bambin Gesù, collaboratore del progetto rivolto ai bambini cardiopatici e loro genitori. Presente anche il campione della S.S.Lazio Felice Pulici che ha espresso il suo sostegno al progetto.Tra i medici di fama internazionale coinvolti ne "il disegno sul cuore", che ha ottenuto recentemente il Patrocinio del Co.Na. Cuore, ricordiamo il Prof. Massimo Santini, il Prof. Bruno Marino, il Prof. Sandro Marenzoni.
PRIMARIE CENTROSINISTRA, PRIMO INCONTRO PUBBLICO DI FRANCO SIMEONI NELLE VESTI DI CANDIDATO
Nella prima uscita pubblica di Franco Simeoni, non più in veste di segretario regionale della Cisl, ma di candidato alle elezioni primarie del centrosinistra, elezioni previste per il 22 Gennaio 2012, molti sono stati i punti affrontati dall’ex sindacalista durante l’incontro svoltosi nella sala convegni del Quattro Stagioni.
“Rispettoso dell’altro in un momento in cui – ha sottolineato Licia Alonzi presidente assemblea provinciale PD – c’è la necessità di fare sintesi fuori e dentro il Pd. Capace di aprirsi all’altro, di ascoltare, di accogliere anche il pensiero più distante dai suoi convincimenti, con la responsabilità che il momento storico e politico ci chiama ad assumerci”.
Il Passato: “Nel 1994 –ha esordito Simeoni- quando il centro destra conquistò il governo di questa città, ero il segretario generale della Cisl di Rieti. Era il momento, quello, in cui, Rieti iniziava a fare i conti con i problemi legati alla cessazione dei benefici della Cassa del mezzogiorno, che tanto erano serviti a far sviluppare quel nucleo industriale che portò Rieti a diventare un territorio beneficiato dalle industrie che vi si erano insediate. In quell’anno, si incominciava, ovviamente, a fare i conti con questa carenza e con il fatto, che non erano state realizzate quelle opere infrastrutturali precedentemente individuate per attenuare, in qualche modo, la cessazione della Cassa del mezzogiorno, con lo scopo di tutelare il tessuto produttivo ed occupazionale della nostra provincia. Veniva dunque messo in crisi, per certi versi, un modello di sviluppo che avrebbe dovuto lasciare lo spazio ad un progetto alternativo che permettesse alla nostra città di andare avanti senza contraccolpi. Cosa che purtroppo non è avvenuta. Stiamo ancora aspettando, dopo diciotto anni, l’individuazione di un modello diverso che riesca davvero ad utilizzare le straordinarie risorse di questo territorio. Risorse che da sempre sono state sottovalutate. Che da sempre risultano praticamente inutilizzate”.
Il presente: “Una situazione –ha spiegato Simeoni- quella venutasi a determinare, che non ha più lasciato Rieti. Una città piagata da un isolamento infrastrutturale che è sotto gli occhi di tutti, con una carenza di insediamenti produttivi di cui paghiamo le conseguenze ogni giorno di più. Ciò nonostante, credo che si debba sconfiggere questa rassegnazione al declino di questo territorio, come se fossimo di fronte a qualcosa di ineluttabile e di ingovernabile. Io credo, viceversa, che questo territorio abbia le risorse necessarie per programmare una inversione di tendenza. L’unico problema è nell’essere protagonisti, NOI, di Rieti, del nostro futuro e di non confidare esclusivamente negli aiuti che possono arrivare da chissà dove, ma soprattutto, chissà per quale dimostrazione di solidarietà. La solidarietà, non ci verrà offerta da nessuno se non saremo in grado di conquistarcela, magari anche col sacrifico. Del resto, alcuni dati che ci riguardano sono la dimostrazione palese della mancanza di fantasia e della pigra risposta di questo territorio all’utilizzo di strumenti che era già possibile attivare nel passato. Pensiamo all’ammontare delle risorse comunitarie ricadute su questo territorio e all’incapacità di realizzare opere infrastrutturali, non ultima, il raddoppio della Salaria, di cui si parla da tempo immemorabile e che risultano ancora chimere”.
Il Futuro Se davvero vogliamo un futuro –ha continuato Simeoni- non dobbiamo affidarci ad un singolo, ma alla buona volontà di una classe dirigente che va rifondata. Che va costretta a lavorare collegialmente, per individuare, per elaborare un progetto diverso che ridia fiato a questo territorio, perché noi ne abbiamo le potenzialità. Spesso ci sentiamo dire che Rieti è il secondo bacino idrico Europeo. Che la provincia di Rieti è uno dei territori con la più vasta superficie di foreste e boschi d’Italia (forse secondo soltanto a quello di Belluno). Che abbiamo risorse ambientali, ricchezze inestimabili che meritano di essere valorizzate. Ma se queste ricchezze, poi, non vengono utilizzate, arriva il momento in cui, il singolo imprenditore o il gruppo di potere di turno, decide di violare ulteriormente questo territorio, magari con la proposizione e la realizzazione di iniziative imprenditoriali che in realtà risolvono un problema momentaneo, ma espongono questo territorio ad un depauperamento progressivo”.
Il riferimento alla vicenda sulle Biomasse: “Hanno un rendimento energetico di circa la metà di altre ipotesi di lavoro, seppur incentivate a livello legislativo, così da prestare il fianco ad imprenditori per speculazioni al solo scopo di generare profitto, tranne per la gente che ci abita. Senza contare –ha tenuto a precisare Simeoni- le ricadute negative che tali impianti generano nel corso degli anni. In termini di smaltimento e di impoverimento progressivo del territorio in cui vengono installati. Attenzione, non sono una persona contraria a prescindere all’innovazione, ma quest’ultima deve essere legata ad un progetto che non metta in discussione le ricchezze di un territorio”.
La scelta di candidarsi: “Ho accolto la richiesta di disponibilità avanzata da Cgil, Cisl e Uil di Rieti. –ha concluso Simeoni- Organizzazioni sindacali che unitariamente, parola, quest’ultima, che non ha soltanto un valore simbolico, ma concreto di adesione ad un percorso comune da tracciare, percorrere fino al raggiungimento del traguardo prefissato, hanno considerato improponibile restare ancora una volta disattenti davanti al degrado, alla confusione, ai segnali contraddittori che arrivavano dalla società civile, dalla rappresentanza politica generale. Per questo non vorrei che sembrasse strano questo interesse dei sindacati alla dimensione reale e generale di un territorio. Al nostro territorio. Poiché ieri come oggi (è la storia a dirlo) il sindacalismo confederale italiano è l’unico soggetto in grado di coniugare gli interessi di chi rappresenta, con gli interessi generali del Paese.
Per questo non trovo strano che, ad un certo punto, a Rieti, i sindacati si siano posto il problema di dare un segno di discontinuità con il passato. Di provare a cambiare il colore di questa maggioranza che governa il comune di Rieti da circa diciotto anni. Di provare a dare un contributo maggiore e determinante rispetto a quello offerto e messo in campo in passato alla coalizione di centrosinistra. Una disponibilità che si è palesata con l’offerta che Cgil Cisl e Uil hanno fatto al partito più grande e rappresentativo della coalizione di centrosinistra. Il partito democratico. Disponibili ad accettare un candidato che considerassero vincente. Disponibili a mettersi a disposizione per centrare l’obiettivo per la vittoria elettorale e successivamente, a me
ttere a disposizione una risorsa umana disponibile a sua volta, a mettersi in gioco per questa competizione elettorale.
Che sia però chiara una cosa, quanto è accaduto con la disponibilità unitaria dei sindacati è certamente un fattore straordinario, ma il sindacato non può espropriare la politica dalle sue funzioni. Il sindacato ha avanzato una proposta, questo si, ma io ho sempre detto che non avrei mai accettato una candidatura, se questa non fosse arrivata dalla politica. Così, alla fine è stato. Per questo dico, che io oggi non sono più il candidato del sindacato ma del partito democratico. Confido, anzi, ne sono sicuro, che sarà così. Confido altresì sul fatto, che infine arriveremo ad essere Noi, quelli che determineranno il candidato sindaco di Rieti che cercherà di strappare, con la coalizione di centrosinistra che lo sostiene, la maggioranza e il governo al centrodestra. Sperando di dare quell’impegno di unità e di rigore che necessità questa città per uscire da uno stato generale di confusione e pigrizia che sembra caratterizzarla da troppi anni”.

