Secondo scontro sulla Salaria per L’Aquila: due auto coinvolte

0
Mattinata di passione nrlle strade reatine. Dopo il gravissimo incidente della Salaria per Roma altezza San Giovanni Reatino (LEGGI) e il sinistro avvenuto sulla Salaria per L’Aquila uscita Cittaducale (LEGGI), stamane 27 ottobre sempre sulla Salaria per L’Aquila poco dopo il primo incidente, si è verificato uno scontro tra due automobili (in foto). Sul posto i Vigili del Fuoco e l’Arma Carabinieri. Traffico fortemente rallentato.

Incidente stradale nella Salaria per L’Aquila uscita Cittaducale. Ferito trasportato in ospedale

0
Intorno alle 8:15 di oggi, lunedì 27 ottobre secondo incidente nelle strade reatine, questo sinistro si è verificato sulla Salaria per L’Aquila uscita Cittaducale. Coinvolti un’auto, un SUV ed un furgone (nella foto). Un ferito è stato trasferito dal 118 all’ospedale de Lellis di Rieti. Traffico fortemente rallentato, Carabinieri sul posto.

Va contromano in viale Maraini, bloccato dalla Polizia

0
Ennesima automobile contromano in viale Maraini. Il fatto è accaduto nella serata di domenica 26 ottobre, quando la vettura in foto ha percorso un tratto dello storico viale reatino nel senso contrario. Fortunatamente una pattuglia della Polizia di Stato è intervenuta bloccando la macchina ed evitando il peggio.

Gravissimo incidente stradale sulla Salaria per Roma altezza San Giovanni Reatino

0
Gravissimo incidente sulla Salaria per Roma altezza San Giovanni Reatino verificatosi attorno alle ore 6 di oggi, 27 ottobre. Strada bloccata, traffico deviato a Belmonte. AGGIORNAMENTO – DUE I MORTI (LEGGI)

Rieti entra nella ricerca nazionale dell’immersione in foresta: progetto pilota a Terminillo con le pazienti oncologiche reatine – LE FOTO

0
Sono stati presentati sabato mattina presso la sala conferenze della Casa di Accoglienza dell’ALCLI, i risultati scientifici dei cicli di Immersione in Foresta del progetto pilota svoltosi sul monte Terminillo, eccellente per biodiversità e biocomplessità, ideato dall’associazione TeFFIt-OE e sostenuto dall’ALCLI in collaborazione con l’Oncologia reatina. I dati emersi sono confluiti nella ricerca nazionale di terapie forestali integrate.
Il Progetto pilota di Immersione in Foresta
Lo studio pilotaa in Italia, sarà posto all’attenzione mondiale per gli esiti sorprendenti registrati: miglioramento dei parametri del sistema cardiovascolare, neuroendocrino, immunitario. La nuova relazione con la Foresta ha innescato un meccanismo di autoregolazione di molti parametri; pressione sanguigna, stato ansioso e depressivo, meccanismo sonno-veglia, fatigue ( ovvero astenia e stanchezza correlate al tumore). I parametri delle singole pazienti sono stati monitorati prima e dopo l’immersione ed è stato eseguito, anche attraverso questionari appositi, un follow up a distanza di tre mesi. Gli effetti benefici si sono mantenuti e in alcuni casi anche aumentati.
Lo scorso anno 21 pazienti oncologiche in cura presso l’Ospedale San Camillo de Lellis sono state divise in 2 gruppi che nel mese di maggio e poi nel mese di settembre, hanno partecipato ad 8 cicli di immersione in foresta della durata di 3 ore l’uno, seguiti dai conduttori esperti di TeFFit, Moira Ardente e Rodolfo Silveri, che hanno applicato con cura e attenzione, le modalità dell’immersione che sono molto diverse da passeggiate o escursioni in montagna, ma stimolano una relazione profonda con la natura.
I risultati scientifici sono stati illustrati alla platea presente e a centinaia di persone in diretta facebook, dalla Dott.ssa Cinzia Andreini e dalla Dott.ssa Chiara Bonetto del Comitato Tecnico Scientifico della TeFFit, la cui missione è il riconoscimento delle Terapie Forestali come Promozione della Salute nel Sistema Sanitario Italiano. L’associazione si avvale della sinergia intellettuale di Università in campo medico, biologico e forestale, di soggetti pubblici e privati.Le terapie forestali come pratica di medicina integrativa in oncologia.
Saluti istituzionali
Hanno portato i saluti il vice Presidente dell’ALCLI, Federico Fiocco che ha ricordato tutte le iniziative dell’ALCLI per la promozione del benessere psicofisico ( sport, danza, yoga, teatro, ricamo), Don Fabrizio Borrello per la Curia di Rieti, che ha fatto un richiamo all’enciclica di Papa Francesco sull’importanza della natura, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Rieti, Giovanna Palomba,che ha auspicato una prosecuzione del progetto anche per i care giver sottoposti a molto stress emotivo e fisico. E’ intervenuto poi il docente dell’Università della Tuscia, Scienze della Montagna Alfredo Di Filippo, il ricercatore e membro del Comitato Scientifico dell’ALCLI, Prof. Vincenzo Mattei che ha proposto il progetto al consiglio direttivo dell’ALCLI che ha delegato il consigliere Fabrizio Pacifici a seguire tutto l’iter organizzativo.
Apertura lavori
Ha aperto i lavori sugli effetti collaterali dei trattamenti oncologici e terapie integrate, la Dott.ssa Roberta Pace dell’Oncologia di Rieti, a seguire il Presidente di TeFFit Raoul Fiordeponti ha presentato il progetto pilota di Immersione in Foresta, evidenziando che l’obiettivo primario dello studio è quello di far stare bene le persone. E’ seguita la relazione scientifica sui dati raccolti che hanno emozionato i presenti per i sorprendenti risultati e prima delle testimonianze delle pazienti oncologiche, è intervenuta la Presidente dell’ALCLI Giorgio e Silvia, Santina Proietti che ha espresso profonda gratitudine verso tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto finalizzato a migliorare la qualità di vita dei pazienti, che sono e rimarranno sempre, la missione dell’ALCLI. Molto coinvolgenti le testimonianze delle donne che hanno partecipato ai cicli di immersione in foresta e interessanti le domande e gli stimoli arrivati dalla platea composta anche da diversi medici. Un momento prezioso di condivisione per tutta la comunità civile, istituzionale e medica di un risultato molto positivo che catapulta Rieti nell’avanguardia nazionale delle terapie integrate per l’Oncologia. Così nella nota l’ALCLI

Il Rieti Calcio perde ancora, anche con Mosconi in panchina. La Maccarese vince 1-2

0
Esordio amaro per mister Mosconi che, alla sua prima partita sulla panchina del Rieti, trova una sconfitta cocente in casa contro la W3 Maccarese.  I tifosi sono tornati a riempire la curva dello Scopigno, tributando con uno striscione significativo il loro saluto a Raffaele Marianella: “Condanniamo l’accaduto. Rieti ti porge l’ultimo saluto”. Il Rieti scende in campo col 3-5-2, con Oduamadi e Dovidio a spingere sulle fasce; Marcheggiani e Danieli a formare la coppia d’attacco. Al nono minuto, il Rieti trova il vantaggio grazie a una strepitosa conclusione di Francesco Marcheggiani che, approfittando di una ribattuta del portiere avversario su un tiro di Guazzaroni, fa partire un missile dalla distanza che si infila in rete. Dopo il gol, la partita non offre grandi emozioni.  Il Maccarese, pur con predominio nel possesso palla, non riesce a rendersi pericoloso.  Il Rieti, invece cerca di pungere in contropiede, faticando a creare occasioni. Il secondo tempo si apre con un’importante opportunità per il Rieti: un recupero palla prezioso di Guazzaroni sulla trequarti avversaria consente di lanciare Marcheggiani in porta. Tuttavia, l’arbitro ferma tutto per un fallo di quest’ultimo, infliggendogli un cartellino giallo. Al 53esimo, arriva l’improvviso pareggio della Maccarese.  Il Rieti, abbassatosi troppo, non riesce a contenere l’azione individuale di Colace, che sigla il gol dell’1-1 con un destro preciso. La Maccarese non si ferma e al 62esimo trova il gol del sorpasso.  Un fallo di Petti concede agli ospiti una punizione dal limite: De mutiiis si incarica della battuta e, con un perfetto arcobaleno, insacca in rete. Con il risultato in salita, Mosconi tenta di dare una scossa alla squadra.  Inserisce Tordella e Onesti per Oduamadi e Danieli, cercando di aumentare l’intensità del gioco. Il Rieti spinge, ma non riesce mai a concretizzare subendo cosi la prima sconfitta casalinga del campionato.

Roseto – Sebastiani Rieti, Ciani: “Approccio non sereno”

0
Il commento di Coach Ciani alla fine della partita con Roseto: “L’intervallo ha segnato due momenti diversi della partita. Il nostro approccio non è stato sereno e solido, dovevamo fare meglio e non concedere ai nostri avversari di prendere così tanto vantaggio. Nel secondo tempo, soprattutto dalla seconda metà del terzo quarto, è stata una partita completamente diversa. In quella fase abbiamo avuto un controllo abbastanza costante e continuo dei ritmi della gara, colmando il gap e costruendo un piccolo vantaggio. Poi un paio di episodi ci hanno impedito di prendere un po di margine. Il finale si è giocato poi sugli episodi e sui falli, con Roseto che ha avuto dai suoi giocatori di talento ed esperienza. I secondi venti minuti, nei quali abbiamo ripreso confidenza con i nostri ritmi ed il nostro modo di giocare sono un segnale positivo, ma nei primi due c’è stata differenza di passo e di ritmo. Sapevamo sarebbero partiti forte, con il cambio di allenatore, noi non siamo stati pronti a reagire a questo impatto”

La Sebastiani Rieti cade nel finale contro Roseto. Magico il terzo quarto, ma non basta!

0
Partita difficile per la Sebastiani Rieti in quel del PalaMagetti. Un match, quello contro la Roseto Sharks, giocato a porte chiuse e sicuramente con la mente non completamente sgombra dalle scorie dell’ultima complessa settimana vissuta. Roseto riesce ad imporre il proprio gioco, chiudendo il primo tempo sul punteggio di 44-28. Nella ripresa i ragazzi di coach Ciani aggiustano il tiro, con maggiore aggressività difensiva e più velocità in attacco, recuperando il gap a doppia cifra, arrivando nella terza frazione sul -3 grazie alle tre triple consecutive di Mian, mettendo gli avversari alle corde e recuperando nella terza frazione tantissimi punti. Ultimo quarto combattuto punto a punto tra i due roster: a vincere però è la Roseto Sharks per 83-79.

Preghiera del Vescovo di Rieti Piccinonna al termine della fiaccolata silenziosa

0

O Dio, in cui non c’è oscurità o tenebra, Tu sei luce piena ma sempre gentile,

la tua Parola c’insegna che c’è un tempo per tacere e un tempo per parlare (Qo.3,7).

Al termine di questa fiaccolata silenziosa,

ora, a nome di tutti, mi permetto di parlarti

con parole semplici,

non per rovinare il silenzio,

ma per custodirlo.

Voglio chiederti, Signore,

di far nascere tra noi gesti nuovi per imparare a stare insieme.

Stiamo smarrendo la grammatica dell’umano e le prove all’ingrosso e al dettaglio sono sotto gli occhi.

Voglio presentarti i sentimenti di tutti, nessuno escluso,

senza lasciare nessuno indietro.

Solo quando noi, uomini e donne, figlie e figli tuoi,

apriamo il nostro cuore a te,

tu puoi mettervi pace.

E ne abbiamo davvero tanto bisogno in questo tempo segnato dall’odio.

Anche qui abbiamo bisogno di pace.

Signore della vita e della pace,

con la preghiera che iI tuo Figlio e fratello nostro, Gesù,

ci ha lasciato come modello di ogni preghiera,

abbiamo imparato a chiamarti Padre nostro.

E Padre ti chiedo di farti sentire,

soprattutto in questo momento di dolore, di notte.

Sii Padre che accoglie nella tua luce senza tramonto l’anima di Raffaele,

ucciso mentre faceva il suo lavoro. Accoglilo, ti preghiamo, nel tuo abbraccio paterno.

Sii Padre di consolazione per la sua famiglia, i suoi amici,

per quanti lo attendevano e condividevano con lui fatiche, progetti, desideri e speranze ormai spezzate.

Sii Padre di luce, di verità e di misericordia anche per quanti confondono i valori dello sport

con l’inganno della violenza,

per coloro che non hanno capito che la vita è dono prezioso e impareggiabile e che ogni cosa al suo confronto è nulla.

Sii Padre che perdona anche per noi,

che non abbiamo saputo insegnare in modo convincente

che la vita, la nostra e quella degli altri, di tutti gli altri,

merita il massimo rispetto, sempre e dovunque.

Sii Padre paziente con la nostra umanità, spesso superficiale, distratta, rabbiosa, mediocre,

che non sa vedere il disagio dietro le apparenze.

Sii, o Signore, Padre di speranza per tutti.

Donaci l’umiltà di riconoscere i nostri errori,

il coraggio di imparare da essi,

il desiderio di non ripeterli.

Fa’ che nessuno di noi alzi più la mano contro suo fratello, mai più la violenza di ogni tipo, quella che uccide ma anche quella che non uccide ma ferisce e fa male comunque e che spesso usiamo nello sguardo, in ciò che diciamo, in ciò che scriviamo e prima ancora nel cuore.

Fa’ che non voltiamo subito pagina per tornare a pensare ad altro, in nome di una falsa tranquillità che ci tiene inerti e disimpegnati verso gli altri, verso i nostri territori, verso la cosa pubblica, verso i più fragili, verso il futuro. E che l’assurda e ingiusta morte di Raffaele porti un frutto, nel cambiamento di ciascuno e per il bene di tutti.

E per questo, Padre nostro,

non stancarti di ricordarci che tutti dobbiamo farci carico di tutti,

perché ciascuno di noi può diventare vittima o aggressore. Nessuno può prendersi il lusso di rimanere in panchina a guardare come vanno a finire le cose.

Padre che sei nei cieli, perdonaci se quaggiù stiamo sbagliando la vita,

aiutaci a ritrovare la via della vita, del dialogo, del confronto rispettoso,

dello sguardo onesto sulle persone e sulle cose.

Abbiamo bisogno di compagni di viaggio che ci aiutino in questo ma rendici anche capaci di esserlo per quanti ci sono accanto e da lì verso tutti, fosse anche verso Caino!

Non permettere che trasformiamo questo spazio bello che ci doni di abitare, la Valle santa, in un deserto. Non sia mai! Donaci la virtù della mitezza perché nella partita della vita vince solo chi ama di più, non altri! Donaci di guardare e ascoltare soprattutto nel volto dei bimbi e dei ragazzi lo smarrimento che i nostri gesti producono. Ti chiediamo perdono Signore se li stiamo illudendo e deludendo…

Proprio i loro occhi invocano un nuovo impegno, un nuovo inizio. Benedici soprattutto le famiglie perché non si scoraggino ma che sappiano anche chiedere aiuto quando fanno più fatica…

Concludendo, da qui, da questo centro geografico della Valle francescana reatina, che sogniamo come Officina di Pace, ti innalziamo una parte della cosiddetta “Preghiera di san Francesco” (composta in epoca moderna) e nella quale si ritrovano uomini e donne che pur conoscendo la forza del male ad essa non si vogliono sottomettere sapendo che la vita nonostante tutto avrà la meglio. Sia anche la nostra preghiera, non solo questa sera:

“Signore, fa di me uno strumento della tua pace:

dove è odio, fa ch’io porti amore,

dove è offesa, ch’io porti il perdono,

dove è discordia, ch’io porti la fede,

dove è l’errore, ch’io porti la Verità,

dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.

Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,

dove sono le tenebre, ch’io porti la luce…” Amen! Così sia!

Vito Piccinonna  Vescovo di Rieti

Fiaccolata per Raffaele Marianella, vescovo Piccinonna: “Signore sii Padre di consolazione per la sua famiglia”

0
Si è tenuta stasera, 26 ottobre, dal Centro Pastorale di Contigliano, fino al luogo dell’uccisione, la Fiaccolata in memoria di Raffaele Marianella. Di seguito uno stralcio del pensiero del vescovo di Rieti, Vito Piccinonna: Tu sei luce piena e gentile. C’è un tempo per tacere e uno per parlare. Voglio chiederti Signore di far nascere tra noi gesti nuovi per imparare a stare insieme. Voglio presentarti i sentimenti di tutti, nessuno escluso, senza lasciare nessuno indietro. Abbiamo tanto bisogno di Pace in questo tempo segnato dall’odio. Anche qui abbiamo bisogno di Pace. Padre chiedo di farti sentire in questo momento di profondo dolore. Raffaele è morto mentre faceva il suo lavoro. Sii Padre di consolazione per la sua famiglia, i suoi amici e quanti lo attendevano. Sii Padre di luce, verità e misericordia, anche per chi mischia i valori dello sport con l’inganno della violenza, senza capire che la vita è un dono meraviglioso. Sii Padre che perdona anche per noi che non abbiamo saputo insegnare che la vita, la nostra, e di tutti gli altri merita massimo rispetto sempre ed ovunque. Sii Padre paziente con la nostra umanità. Signore, sii Padre di speranza per tutti. Fa che nessuno di noi alzi più la mano contro suo fratello, mai più violenza di alcun tipo, quella che uccide e quella che non uccide, ma ferisce comunque. Che l’assurda e ingiusta morte di Raffaelle porti il frutto del cambiamento. Tutti dobbiamo farci carico di tutti, perché ciascuno di noi può diventare vittima o aggressore. nessuno può prendersi il lusso di rimanere in panchina guardando come finiscono le cose. Padre che sei nei Cieli perdonaci se qua giù stiamo sbagliando la vita.