Riconoscimento Stato di Palestina da parte del Comune, PD Rieti: “Siamo molto soddisfatti”
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Il Comune di Rieti riconosce lo Stato di Palestina
- Il riconoscimento dello Stato d’Israele da parte dell’ONU (1949) e dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (1988), gli Accordi di Oslo (1993-95) sottoscritti dalle parti ed il nutrito pacchetto di risoluzioni ONU costituiscono il quadro di riferimento giuridico necessario per dar corso al riconoscimento dello Stato di Palestina;
- Lo Stato di Palestina è stato riconosciuto dalla risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazione Unite del 29 novembre 2012 come “Stato osservatore permanente non membro” presso l’organizzazione;
- Il Parlamento europeo ha riconosciuto in linea di principio lo Stato di Palestina con la risoluzione 2014/2964 (RSP) approvata in data 17/12/2014;
- Il 10 aprile 2024 l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato la risoluzione intitolata “Ammissione di nuovi membri alle Nazioni Unite” (documento A/ES-10/L.30/Rev.1) con 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni. La risoluzione stabilisce che lo Stato di Palestina è qualificato per l’adesione alle Nazioni Unite in conformità con l’articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite e dovrebbe, pertanto, essere ammesso a far parte dell’Organizzazione come membro a tutti gli effetti;
- Il 18 aprile 2024 la proposta di risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU S/2024/312, necessaria per l’effettiva adesione della Palestina come stato membro, è stata accolta da 12 dei 15 paesi votanti, ma bloccata dall’unico voto contrario degli Stati Uniti;
- Gli attacchi terroristici compiuti da Hamas il 7 Ottobre 2023, contro cittadini Israeliani inermi, hanno scatenato una spirale di violenza inaccettabile e la successiva escalation militare israeliana, ha determinato una crisi umanitaria senza precedenti, tanto da indurre l’ONU a considerare l’ipotesi che sia in atto un genocidio;
- La Corte Penale internazionale ha avviato procedimenti nei confronti sia dei vertici di Hamas che dei vertici del governo Israeliano, tanto da emettere mandati di arresto per crimini di guerra e crimini contro l’umanità;
- La dichiarazione di New York del 29.07.2025, ha riaffermato il pieno sostegno internazionale alla soluzione “due popoli due Stati”, ribadendo che l’ANP resta l’unico interlocutore legittimo in rappresentanza del popolo Palestinese e che nessuna forma di riconoscimento potrà essere concessa ad Hamas;
- Il Primo Ministro dell’ANP ha recentemente chiesto ad Hamas di deporre le armi, di restituire la striscia di Gaza all’ANP e il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas dal 7 Ottobre 2023;
- Le manifestazioni popolari avvenute a Gaza nel Marzo 2025 hanno evidenziato una crescente opposizione interna ad Hamas da parte della popolazione Palestinese a causa della gestione autoritaria, delle minacce di espulsione, e delle responsabilità attribuite ad Hamas nel mancato rilascio degli ostaggi.
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- Alla fine di maggio 2024 Spagna, Slovenia e Irlanda si sono unite al gruppo di Stati membri dell’ONU che riconoscono formalmente lo Stato di Palestina e in questi giorni si sono aggiunti, tra gli altri, Paesi come Francia, Inghilterra, Canada, Australia e Portogallo;
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- Sono oltre l’80% degli Stati Membri, che hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina, entro i confini antecedenti la guerra del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa, quale passo fondamentale per una equa soluzione politica del conflitto che porti ad una pace duratura;
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- Lo Stato di Palestina è attualmente membro della Lega araba, dell’Organizzazione della cooperazione islamica, del G77, del Comitato Olimpico Internazionale, dell’UNESCO e di varie altre organizzazioni internazionali;
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- Il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina è un passo fondamentale per equiparare la sua condizione sul piano politico a quella di altri Stati, riconoscere le aspirazioni legittime ad avere uno Stato da parte dei palestinesi e ribadire le tutele previste dal Diritto Internazionale;
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- Risulta ormai evidente quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite e l’Unione Europea non si fermino alle dichiarazioni di condanna ed al richiamo alle parti di fermare la violenza, ma che prendano posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia in Israele e in Palestina con l’obiettivo di esercitare una mediazione attiva per la fine dell’occupazione militare israeliana e della colonizzazione dei Territori Palestinesi Occupati e per il rispetto dei diritti umani e del Diritto Internazionale in tutto il territorio palestinese e israeliano;
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- Il comportamento terroristico dello Stato d’Israele nel territorio della Striscia di Gaza e non solo, culminato nell’occupazione militare di Gaza City, sta mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa del popolo Palestinese, con un accanimento disumano nei confronti dei bambini e dei giovani
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- La politica estera italiana fin dagli anni ’70 è sempre stata trasversalmente impegnata per la pace in Medio Oriente e per il riconoscimento dei diritti legittimi del popolo palestinese;
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- Su iniziativa italiana l’Europa, con la Dichiarazione di Venezia del 1980, riconobbe il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese;
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- Nel 2012 all’Assemblea delle Nazioni Unite l’Italia votò a favore dell’ammissione della Palestina quale Stato osservatore all’ONU;
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- Nel dicembre 2014 il Parlamento italiano ha approvato una mozione che impegnava il governo a “sostenere l’obiettivo della costituzione di uno Stato palestinese” e a promuovere il riconoscimento della Palestina quale stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa”, sostenendo e promuovendo i negoziati diretti fra le parti;
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- Nelle comunicazioni al Senato della Presidente del Consiglio in data 25 ottobre 2023 si sosteneva che “In tutti i contesti, e con tutti gli interlocutori, ho sottolineato l’importanza di contribuire alla de-escalation del conflitto e riprendere quanto prima un’iniziativa politica per la regione, non solo per risolvere l’attuale crisi ma per arrivare a una soluzione strutturale sulla base della prospettiva “due popoli, due Stati”;
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- Tale posizione è stata ribadita dal Ministro degli Esteri italiano Tajani in occasione del suo incontro con Netanyhau;
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- La prospettiva “due popoli, due Stati” (auspicabilmente laici e democratici) non può essere raggiunta senza il previo riconoscimento dello Stato di Palestina, laddove oggi l’unico Stato riconosciuto dal nostro Paese è lo Stato di Israele;
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- Riconosce sotto forma di intenti e tramite ogni comunicazione istituzionale lo Stato di Palestina, così come è riconosciuto lo Stato di Israele, quale azione politica simbolica che solleciti il necessario negoziato per giungere ad una soluzione che garantisca la coesistenza pacifica dei due popoli nella libertà, nella democrazia e nella sicurezza, sostenendo gli sforzi diplomatici internazionali portati avanti anche dal Governo Italiano e dalle Nazioni Unite, anche nel rispetto di una consolidata tradizione multiculturale di tolleranza, comprensione e dialogo intrapreso negli ultimi anni dal Comune di Rieti con tutte le realtà culturali e religiose, che trova riscontro nella realizzazione del cimitero multiconfessionale, oltreché nella concessione di aree comunali per la costruzione di edifici di culto diversi da quello cattolico e di un locale pubblico destinato a moschea;
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- Condanna esplicitamente sia Hamas che il Governo Netanyahu in quanto ostacolo ad ogni ipotesi di soluzione pacifica del conflitto che contempli “due Popoli, due Stati”
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- di riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa nell’ottica della strategia “due Popoli, due Stati” al fine di marginalizzare le forze contrarie a questo esito;
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- di continuare ad agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità, chiedendo l’attuazione di quanto riportato nella dichiarazione di New York del 29.07.2025;
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- di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per fermare la colonizzazione e lavorare affinché la striscia di Gaza sia restituita all’ANP quale unico soggetto politico legittimato a rappresentare il popolo Palestinese e riconosciuto dalla comunità internazionale
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- A farsi interprete, anche nella sua qualità di Presidente ANCI Lazio, di tali istanze e ad attivarsi verso gli altri Sindaci ed Amministrazioni della Regione Lazio per concordare un’azione comune di sensibilizzazione delle rappresentanze politiche parlamentari;
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- A dare massima diffusione del presente Ordine del Giorno alla cittadinanza e alle associazioni e ad inoltrarlo:
“Camminata per la vita 2025”, l’8 ottobre la presentazione nell’Aula Consiliare del Comune di Rieti
ZES – Zona Economica Speciale, il Consiglio comunale di Rieti approva un ordine del giorno all’unanimità
Il Consiglio comunale in corso ha approvato un ordine del giorno unitario sulla ZES – Zona Economica Speciale.
Data: 23 Settembre 2025
Tempo di lettura: 3 min
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INDICE DELLA PAGINA Descrizione A cura di Descrizione Il Consiglio comunale in corso oggi ha da poco approvato all’unanimità, con 26 presenti, un ordine del giorno sulla Zone Economica Speciale – ZES.
Di seguito il testo:
Premesso che:
<span;><span;>- il D.L. n. 124/2023, convertito in Legge n. 162/2023, ha istituito a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno – “ZES unica” che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna;
<span;><span;>- il Governo in data 4 agosto 2025 ha approvato un disegno di legge recante “Disposizioni per il rilancio dell’economia nei territori delle regioni Marche ed Umbria”che prevede l’inclusione nel perimetro della Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno –ZES unica (art. 9 e ss. D.l. 124/2023 convertito in L. n. 162/2023), anche i territori delle Regioni Marche e Umbria, in quanto Regioni in transizione ai sensi del Regolamento (UE) n. 2021/1060.
La ZES prevede strumenti di incentivazione e semplificazione amministrativa a beneficio delle imprese operanti nelle aree incluse, come crediti d’imposta, procedure autorizzative più snelle, sostegno alla riconversione produttiva, allo scopo di attrarre investimenti, rilanciare la competitività territoriale e favorire la coesione economica e sociale;
Ad oggi, il territorio del Lazio – e in particolare la Provincia di Rieti – risulta escluso da tale perimetrazione, nonostante l’evidente necessità di interventi strutturali per il rilancio economico e la ricostruzione post-sismica; Considerato che:
La Provincia di Rieti, e in particolare il capoluogo e le aree colpite dal sisma del 2016, sono area di crisi industriale complessa, ai sensi della Legge n.181/1989, e necessitano di interventi straordinari per contrastare il declino economico,l’emigrazione giovanile e la desertificazione imprenditoriale; La provincia di Rieti comprende 73 comuni, un numero elevato di questi sono considerati “aree interne”. Il territorio rientra inoltre nella zona sismica 1, la più elevata classificazione di rischio sismico,e presenta ritardi strutturali nella ricostruzione e nella ripresa economica post-terremoto; La mancata inclusione del Reatino nella ZES potrebbe aggravare il divario competitivo e infrastrutturale; Rilevato inoltre che:
Il Comune di Rieti ha il dovere istituzionale di farsi portavoce delle esigenze del proprio territorio, agendo in raccordo con la Regione Lazio e con le rappresentanze parlamentari, affinché vengano trovati gli strumenti idonei per migliorare la competitività e con politiche puntuali ed adeguamenti normativi l’inclusione di Rieti nei benefici della ZES per contrastare il possibile declino economico;
Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Rieti impegna il Sindaco e la Giunta:
Ad attivarsi con urgenza presso la Regione Lazio e presso il Governo nazionale per richiedere l’estensione della ZES unica o strumenti alternativi di pari portata alla Provincia di Rieti, tenuto conto che il territorio reatino è ricompreso: o nell’area di crisi industriale complessa riconosciuta dal MIMIT;
o nelle aree colpite dal sisma del 2016, classificate in zona sismica 1;
o nelle aree interne della Strategia Nazionale per le Aree Interne (PSNAI)
A promuovere, in collaborazione con gli altri Comuni del cratere sismico, una piattaforma territoriale condivisa, che evidenzi le specificità e i fabbisogni del tessuto produttivo reatino; A richiedere alla Regione Lazio di formalizzare, nelle sedi competenti, l’istanza di riconoscimento alla provincia di Rieti dei benefici della ZES, sulla base di criteri oggettivi di fragilità economica,demografica e infrastrutturale; A relazionare al Consiglio Comunale entro 60 giorni sugli esiti delle interlocuzioni istituzionali avviate e sulle eventuali risposte pervenute da Regione e Governo.

