Gli Onorevoli M5S Lorenzoni e Fontana ad Accumoli

Incontri con comitati, associazioni, istituzioni, agricoltori, allevatori e semplici cittadini per testimoniare la presenza attiva e costante del Movimento 5 Stelle nazionale sul territorio colpito dal sisma, anche dopo che i riflettori mediatici sono calati, per un lavoro di controllo della gestione del post-terremoto.

Nel Lazio sono i deputati Gabriele Lorenzoni di Rieti e Ilaria Fontana di Frosinone, accompagnati da alcuni attivisti locali, che si prendono carico di ascoltare le istanze della popolazione e tradurre in atti normativi le necessità degli abitanti.

Da quelle degli allevatori, incontrati nelle frazioni di Torrita e Collepagliuca, ormai stremati da 2 anni di stalle poste in tensostrutture temporanee con carenze progettuali evidenti e ormai arrivate al limite del loro utilizzo per le condizioni igienico-sanitarie in cui si trovano, che chiedono a gran voce l’ordinanza del commissario De Micheli per l’installazione delle stalle definitive, con il rischio di far passare ai loro animali il terzo inverno consecutivo dentro strutture non idonee al loro benessere.

A quelle degli agricoltori, incontrati nella frazione di Villa San Lorenzo, lasciati senza alcun aiuto finanziario dallo Stato e dalla Regione, nonostante danni da approvvigionamento idrico conclamati e oltre questo vessati da una burocrazia a volte anche arrogante nei modi oltre che oppressiva nei fatti.

Cittadini che fondano comitati senza fini di lucro per raccogliere fondi per creare spazi abitativi con casette mobili destinate ai non residenti. Moduli da posizionare su di un’area già identificata a ridosso di una frazione distrutta, San Tomasso. Perché il tessuto sociale e di relazione tra residenti e non residenti non venga meno con l’abbandono di queste terre.

Dopo una breve sosta e la visita ad un noto caseificio di Amatrice dove l’attività ha ripreso sin da subito nonostante il terremoto, la delegazione incontra il primo cittadino di Accumoli, Stefano Petrucci. Il Sindaco la accompagna in un paese in macerie ancora interdetto, dove il tempo si è fermato al 2016 e dove gli effetti del sisma sono ancora evidenti nella loro tragicità. Petrucci illustra i problemi legati alla ricostruzione, della eccessiva burocrazia che impedisce un avvio rapido anche delle semplici riparazione degli edifici lievemente danneggiati e della cronica mancanza di risorse umane oltre che finanziarie che ogni comune si trova a sperimentare sulla propria pelle e che diventa più evidente in queste situazioni eccezionali.

Si parla di una struttura di progetto altamente qualificata di cui possano avvalersi i comuni in modo che gli studi di fattibilità per la ricostruzione pubblica non siano sempre soggetti a continui aggiornamenti prima della realizzazione vera e propria, e anche della possibilità di dotazione di organico da altri comuni che però abbia una durata tale da coprire il periodo necessario alla ricostruzione, sia per quanto attiene alla gestione delle pratiche edilizie sia per il controllo del territorio. Inoltre si evidenzia anche la necessità di abbreviare i termini per la risposta della competente sovrintendenza, volta ad autorizzare i progetti di ricostruzione dei beni tutelati per legge, e la necessità di fondi per le spese legali che il comune si trova ad affrontare per i ricorsi contro le requisizioni temporanee dei terreni.

All’incontro con il Sindaco partecipano anche due ragazzi dell’associazione “La Via del Sale” di Cittareale, una bellissima realtà di giovani che è stata in prima fila nella gestione logistica degli aiuti pervenuti da tutta Italia nei giorni immediatamente successivi alle scosse del 2016, e che è stata sempre accanto alle popolazioni colpite dal sisma.

Infine la delegazione incontra alcuni abitanti di Tino (conosciuti in un precedente incontro all’Ufficio Ricostruzione Regionale di Rieti), una frazione di Accumoli destinata a lasciare il territorio su cui sorge ciò che è rimasto dell’abitato. Da uno studio congiunto del CNR, di INGV, ISPRA ed ENEA attraverso microzonazioni di III livello e osservazioni satellitari, è infatti emerso che il territorio non è stabile ma presenta un fenomeno inesorabile legato al dissesto idrogeologico. La presenza di due “Onorevoli” è stata un’occasione di confronto insieme al Sindaco per quelle persone che hanno fatica a lasciare il luogo dove trovano radici i propri affetti e i propri ricordi.

Non sono mancate durante gli incontri anche le segnalazioni di cosiddetti sciacallaggi che sembrano essere una costante di queste tragedie. Allevatori o finti tali che hanno preso fondi ed attrezzature con frode o in misura comunque eccessiva rispetto alle reali dimensioni dell’allevamento e del numero dei capi di bestiame, solo perché risultano muniti di “codice stalla aziendale” quando in realtà non dovrebbero esserlo; o persone che hanno accaparrato gli aiuti umanitari per poi accantonarli in depositi di loro proprietà.

Tra le note negative anche la segnalazione di persone, anche molto anziane, in attesa di usufruire delle famose “casette di legno” SAE (Soluzione Abitativa in Emergenza) che pertanto vivono ancora nei container o in alloggi di fortuna.

Il territorio mostra ferite evidenti, ed altre profonde ed invisibili, ma non meno dolorose per i cittadini: a questi la promessa di mantenere il filo diretto con i portavoce e le istituzioni ed il ringraziamento per l’accoglienza ricevuta.