Gabriele Bizzoca: “Rosa, Rosae, Rosati. Il declino della Cultura”

“Un mea culpa senza se e senza ma circa le dolorose dichiarazioni del 2019 con le quali associava – con una certa e spregiudicata audacia – mondo LGBTQ+ e pedofilia. Questa è l’unica cosa che abbiamo chiesto, io e i ragazzi della lista T’Immagini, ieri mattina, alla neoeletta Assessore alla Cultura del Comune di Rieti, la Prof.ssa Letizia Rosati. La nostra protesta, organizzata poco prima del Consiglio Comunale d’esordio, ha rivelato un’Assessore poco avvezza a stare dall’altra parte della cattedra: nessuna risposta ci è stata data.

O meglio, nessuna risposta soddisfacente ci è stata data. Senza mai entrare nel merito delle sue esternazioni (così come era già accaduto al momento della sua nomina, quota rosa obbligata), arrancando tra una citazione e l’altra, ci ha accusato di aver malinteso, frainteso, inventato, finanche strumentalizzato le sue parole che ci siamo, in realtà, limitati a riportare fedelmente nel nostro grido indignato all’indomani della composizione della Giunta.

L’Assessore forse dimentica che se verba volant, scripta manent, specie sul web. Durante il primo Consiglio dell’era Sinibaldi, come gruppo di minoranza, abbiamo presentato un documento con il quale si richiedeva la revoca delle deleghe (Cultura, Scuola e Università) all’assessore Rosati. Il sindaco, solerte nel dare risposte chiare e precise in tutti i suoi interventi, ha deciso di liquidare velocemente la nostra richiesta.

“Non dobbiamo essere genuflessi al pensiero unico” ha affermato sicura la Prof.ssa facendole seguire una personalissima lettura dell’opera di Mario Mieli: voto 10 in letteratura. Voto 4 in matematica: l’equazione LGBTQ+ = Pedofilia proprio non funziona. La cultura non discrimina nessuno, la Prof.ssa Rosati sì”.

Consigliere comunale Gabriele Bizzoca