FORMICHETTI UIL: LA CRISI ECONOMICA CAMBIA LA SANITÀ E RIDUCE LE LISTE D’ATTESA

Marino Formichetti, UIL FPL Rieti

La crisi economica risolve i problemi delle liste d’attesa nelle prestazioni sanitarie meglio di qualsiasi commissario o direttore generale. Una riflessione, quella di Marino Formichetti, Segretario della Camera Sindacale della Uil, che arriva dopo la diffusione di alcuni dettagli contenuti nel piano di riorganizzazione della sanità del Lazio, presentato dal ministro Balduzzi, relativamente alla razionalizzazione di una serie di prestazioni di specialistica ambulatoriale (soprattutto Tac e Risonanza magnetica).

“Una revisione – dice Formichetti – che porterà, in un colpo, a due importanti risultati: l’azzeramento quasi totale delle liste di attesa e un risparmio che supera i 26 milioni di euro. La soluzione alle infinite liste d’attesa arriverà quindi ‘naturalmente’ attraverso un significativo abbattimento delle prestazioni sanitarie erogate. Una magra consolazione se si pensa che a fronte degli elevati costi delle prestazioni specialistiche i cittadini scelgono di non curarsi, di rimandare gli esami, o di rivolgersi a chi eroga servizi privati, anche a fronte del costo ormai pressoché equivalente di molte prestazioni, o addirittura, in alcuni casi, inferiore nel privato, dove, in più, si riesce ad ottenere il servizio in tempi brevissimi.

Come già sostenuto, il piano di rientro del deficit produrrà un effetto certo: quello dell’incentivazione della sanità privata a discapito di quella pubblica, che con l’aggiunta di ticket e superticket non riesce neanche ad essere concorrenziale. Una realtà dei fatti che merita in primo luogo una riflessione di carattere politico per chi guiderà la nostra Regione soprattutto per i risvolti sociali che potrebbe avere, ma anche di ordine manageriale da parte di chi guida l’azienda Asl di Rieti. Ci riferiamo al Piano di integrazione e di potenziamento dei servizi sanitari proposto dal direttore generale Rodolfo Gianani e alla esternalizzazione del servizio di assistenza domiciliare alle farmacie, progetti nati con lo scopo (così riferisce l’azienda) di abbattere le liste d’attesa. Come più volte denunciato dalla UIL questi progetti rischiano di essere solo onerosi e inefficaci rispetto alla domanda, e a maggior ragione oggi, a fronte delle recenti indicazioni normative sull’abbattimento delle prestazioni diagnostiche specialistiche previste dal Governo (-10%), che inserisce Tac e Risonanza magnetica tra quelle ad alto rischio di inappropriatezza, quelle cioè che comunemente vengono prescritte senza un preciso sospetto diagnostico".

"A questo – conclude Formichetti – va aggiunta la rimodulazione dei LEA, che potrebbero evidenziare necessità sanitarie non previste nel piano di integrazione-privatizzazione elaborato. La sospensione e la revisione del piano di rientro Regionale sarà essenziale per la sopravvivenza della sanità pubblica e l’agenda  dei candidati locali e regionali non può prescindere da impegni precisi a tutela del diritto di fruire di un servizio sanitario rispondente alle esigenze dei cittadini e dei territori. Alla nostra direzione aziendale, nel frattempo, chiediamo, ancora una volta, di archiviare progetti onerosi, inefficaci, impegnativi nel tempo e, di utilizzare formule flessibili, temporanee, mirate a risolvere le criticità già  individuate in tempi rapidi”.