FLCCGIL CISL Scuola UIL Scuola: "Rinnovato il contratto, più tutele al lavoro"

“È stato  firmato  all’ARAN il  9 febbraio 2018, il  primo contratto nazionale di lavoro del nuovo comparto Istruzione e Ricerca. Un milione e duecentomila tra docenti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi hanno finalmente riconquistato uno strumento forte di tutela delle proprie condizioni di lavoro, dopo anni di blocco delle retribuzioni e di riduzione degli spazi di partecipazione e di contrattazione.
Gli aumenti salariali sono in linea con quanto stabilito dalle confederazioni con l’accordo del 30 novembre 2016; per la scuola da un minimo da 80,40 a un massimo di 110,70 euro; pienamente salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus fiscale di 80 euro.
Nessun aumento di carichi e orari di lavoro, nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa, nella quale al contrario si introducono nuove opportunità di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge.
Con il contratto risulta scardinata la legge 107 sugli aspetti negativi più importanti: superamento comma 73 che imponeva la mobilità solo su ambito; confermata la possibilità del trasferimento o passaggio su scuola; la chiamata diretta (assegnazione da ambito a scuola) sarà contrattata a livello nazionale; il “bonus” premiale docenti confluisce in parte nel salario e in parte nelle risorse del Fondo da contrattare; chiariti gli obblighi dell’organico potenziato; si contrattano le risorse della formazione; si contrattano i compensi dalle risorse dell’Alternanza Scuola Lavoro; superata la discriminazione nei confronti dei supplenti esclusi dalle risorse del bonus.
Abbiamo sottoscritto il contratto ritenendo che in questa fase fosse nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola ottenere risultati certi rispetto alla sfera delle tutele e dei diritti che vengono sanciti e rafforzati nel nuovo CCNL. Questo ci consente inoltre di guardare con maggiore serenità agli esiti della prossima tornata elettorale perché eventuali e nuove tentazioni neoautoritarie e dirigiste, penalizzanti il mondo della scuola, oltre che trovare un fermo contrasto nella nostra azione sindacale, non potranno mettere in discussione i risultati raggiunti.
Non ci abbandona la consapevolezza che gli incrementi economici rappresentano solo un parziale riconoscimento di quello che abbiamo perso in questi anni. Qui il “tutto e subito” è oggettivamente una posizione demagogica ed irrealistica. Diciamo che abbiamo recuperato alcune posizione, ma la battaglia per un reddito adeguato e dignitoso sarà ancora lunga, non bisogna nasconderselo.
Ci sorprende l’estremismo verbale e parolaio di alcune organizzazioni sindacali minoritarie e corporative che attaccano l’accordo sul contratto con l’unico intento di strappare qualche voto in più alle prossime elezioni delle RSU. Tra le le altre sembra distinguersi nel territorio reatino lo Snals molto impegnato in questi giorni a spiegare ai propri iscritti il perché della propria incomprensibile contrarietà agli avanzamenti contrattuali conseguiti. Li lasciamo al loro prioritario impegno, cioè quello di curare gli interessi di “bottega” immediati.
Il nostro faro rimane il mondo del lavoro e gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori in carne ed ossa che intendiamo continuare a tutelare attraverso lo strumento della rappresentanza sindacale e della contrattazione.”
Segreterie di Rieti FLCCGIL, CISL Scuola, UIL Scuola