Flavio Vespasiano: due pesi, due misure

“Il teatro Flavio Vespasiano di Rieti, fiore all’occhiello della Città, dopo 2 anni di difficoltà dovute alle restrizioni legate alla pandemia, ha ospitato tutte le associazioni e le attività artistico-culturali della città dando loro la possibilità di mettere in scena uno spettacolo che ha toccato tutti gli stili della danza coinvolgendo ballerine e ballerini di ogni età.

Tutto ciò è stato possibile regalando una serata dedicata all’arte tersicorea di grande spessore. Purtroppo però la situazione attuale del teatro Flavio Vespasiano non consente di sfruttare la capacità massima di posti a sedere ed inoltre, la direzione ha consigliato alle diverse scuole, per agevolare l’organizzazione interna, di usufruire dei service luci e suono che si erano occupati degli spettacoli andati in scena i giorni precedenti non agevolando di certo le compagnie a mettere in scena al meglio e serenamente la loro espressione artistica e non offrendo alternative.

È mancata inoltre una corretta assegnazione delle giornate per l’utilizzo del teatro per le associazioni (teatro o danza che siano) che svolgono un ruolo di promozione sociale delle attività culturali e artistiche del territorio. I costi per l’utilizzo della struttura non sono ponderati per la realtà in cui si trovano le associazioni stesse, la qualità della gestione degli aspetti tecnici per la realizzazione di un evento non è efficiente in vari aspetti: sicurezza, posti a sedere, allestimento retro palco, scenografie, ingresso e camerini per gli artisti.

Non tutte le realtà della città di Rieti sono uguali. Sarebbe necessario che qualsiasi tipo di scelta organizzativa sia adeguata al tipo di evento in programma e, allo stesso tempo, è inconcepibile che un luogo tra più importanti della città, fonte di turismo e di diffusione culturale, venga lasciato così a lungo nelle condizioni in cui si trova ancora oggi: deplorevoli”.

Firmato alcune realtà reatine della danza