Fara in Sabina, Cuneo e Fratini scrivono a Regione e ASL su carenza medici di base: “Situazione grave, risposte non più rinviabili”

Asl Rieti, Disponibilità telefonica dei medici di Medicina generale

Con una lettera ufficiale all’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, e alla Direzione generale della ASL di Rieti, la sindaca di Fara in Sabina, Roberta Cuneo, e il vicesindaco con delega alla Sanità, Simone Fratini, chiedono risposte in merito alla preoccupante carenza di medici di base sul territorio, che sta mettendo a rischio uno dei fondamentali servizi sanitari, con una conseguente desertificazione sanitaria territoriale.

“Un’emergenza – si legge nella lettera – che da molto tempo investe la città di Fara in Sabina e che, in prossimità del pensionamento di un’ulteriore unità, rischia di compromettere pesantemente quello che dovrebbe essere uno dei pilastri fondamentali del sistema sanitario. Una situazione allarmante per gli amministratori farensi, che a distanza di qualche mese da una prima missiva sullo stesso tema, tornano sull’argomento della carenza di personale sollecitando una soluzione.

Ad oggi nel nostro Comune diverse centinaia di cittadini sono sprovvisti del medico di base – scrivono Cuneo e Fratini – e ciò sta creando numerose difficoltà soprattutto nella categoria più svantaggiata, quella delle persone anziane, che si ritrovano senza un riferimento prossimo per quel che riguarda il primo accesso alle cure. Tutto ciò sta causando malessere sia fra i residenti, che per avere una visita di pochi minuti devono attendere anche dieci giorni, sia fra gli stessi medici, che sono oberati e costretti a lavorare ben oltre il limite orario stabilito, ma che continuano a farlo, spesso, con il sorriso sulle labbra”.

Sul tema Cuneo e Fratini chiedono risposte certe, primariamente per garantire i servizi di assistenza fondamentali, ma anche in vista della creazione delle nuove strutture sanitarie annunciate da Asl e Regione Lazio, che dovrebbero necessariamente prevedere un aumento del personale sanitario sul territorio, di cui però ad oggi non si ha contezza.