Elexos, On. Lorenzoni: rispedisco al mittente le accuse di politici e sindacalisti

“Entro nel merito dell’assise consiliare di ieri (LEGGI), a cui ho partecipato sottoposto agli attacchi strumentali di politici e sindacalisti come capro espiatorio della vicenda Elexos, dovendo rispondere alle neanche tanto velate accuse a me rivolte. Accuse che rispedisco ai mittenti, ribadendo sia il mio impegno che le domande alle quali ancora attendo risposta, visto che non sono di certo io uno degli attori della scena politica pregressa:

1- Perché i sindacalisti non chiesero, come logica suggerisce, di inserire dei lavoratori nel CDA dell’azienda, considerato che vi erano investiti i soldi destinati dalla Schneider ai lavoratori stessi? Denaro di cui non si conosce bene l’iter del dissolvimento;

2- Certa politica locale, che ha permesso lo sfacelo del nucleo industriale negli ultimi 20 anni, anche in questa vicenda ha le sue colpe: perché le persone da essa preposte al controllo (sindaci revisori) non hanno denunciato che la situazione sarebbe precipitata da lì a poco? Cosa che i lavoratori stessi avevano percepito, pur non avendo prerogative di controllo.

3- Non da rappresentante del Governo come più volte sono stato definito, ma da rappresentante di una forza politica di maggioranza del Parlamento sono venuto a relazionare sulla questione, ho fatto e sto continuando a fare tutte le dovute pressioni, affinché il tavolo del Mise venga convocato prima possibile;

4- La struttura politica del Mise mi ha confermato l’apertura del tavolo che è in fase di definizione per trovare una strategia che contempli la presenza di Schneider, perché convocare il tavolo senza Schneider non avrebbe senso.

Il Consiglio Comunale è terminato con un documento sottoscritto da tutti i Consiglieri, in cui gli stessi impegnano Sindaco e Giunta a dare l’ultimatum al Mise, affinché questo convochi un tavolo di concertazione entro 3 giorni. E magari nella fretta non si è tenuto presente che oggi a Roma è tutto fermo per la ricorrenza di San Pietro e San Paolo, domani è sabato e poi c’è domenica. Dubito quindi sull’efficacia e l’opportunità di tale ultimatum, che peraltro cozza con i tempi materiali per l’organizzazione del tavolo.

Se poi si vuole agitare un vessillo strumentale per far vedere che la politica locale sta facendo qualcosa, che almeno lo si faccia evitando atteggiamenti che potrebbero suscitare ilarità.

Ad ogni modo il mio lavoro di interlocuzione con i rappresentanti del Governo sulla questione Schneider-Elexos non si ferma, nonostante la palese trasversale coesione tesa a screditare la mia attività, peraltro in danno dei lavoratori, ai quali va la mia solidarietà, che anche oggi stanno presidiando l’azienda”.

Gabriele Lorenzoni, Deputato Movimento 5 Stelle.