EDILIZIA REATINA AL COLLASSO

Rieti, edilizia reatina al collasso

“Il settore delle costruzioni, fino a tre anni fa era un comparto che assorbiva e ricollocava manodopera fuoriuscita da altri settori in crisi. Ora , basta leggere i dati della Cassa Edile di Rieti per capire il dramma che si sta vivendo”. E’ questo il commento dell’attuale situazione del comparto edile fornito dal Segretario FeNEAL UIL Rieti, Mario Spaziani.

“Purtroppo la situazione che non viene evidenziata in quanto i problemi e le crisi che stanno affrontando le aziende edili, che in media hanno tre operai, colpiscono meno l’opinione pubblica rispetto alle grandi vertenze aziendali che coinvolgono centinaia di persone.

Inoltre, spesso, nel sentire comune e da parte di qualche ‘benpensante’ – continua Spaziani – il settore è visto come un’arena in cui si intrattengono affari il più delle volte più o meno loschi facendo passare, così, in secondo piano i problemi che colpiscono la gente che ci lavora”. “Ormai sono tantissime le aziende che chiudono – prosegue il Segretario Spaziani – e i numeri hanno raggiunto valori pari a quelli della cassa integrazione Ritel e Schneider messi insieme: dal 2010 al 2012, 380 lavoratori hanno perso il posto di lavoro con un ammanco di quattro milioni e mezzo di euro di salario nella provincia di Rieti; le aziende sono passate, sempre nel biennio, da 750 a 682. E i primi otto mesi del 2013 vedono un ulteriore calo del 10% tra gli addetti e le aziende. La cassa integrazione ordinaria dal 2011 al 2012 è aumentata del 90,4% e quella in deroga dal 2011 al 2012 del 2.554,8%.

“La cassa integrazione straordinaria è difficilmente applicabile nel settore. In questo dramma dobbiamo, come organizzazioni sindacali, contrastare le false partite IVA, il selvaggio ricorso al subappalto e all’applicazione di contratti di lavoro che non sono quello dell’edilizia (sebbene si effettuino lavori edili) a fronte di un contratto dell’edilizia che è quello più oneroso del mercato del lavoro”. Quello edile è un settore che non ha grandi ammortizzatori sociali come la mobilità.

Il settore è al collasso anche per altri tre motivi: mancato credito delle banche alle imprese, mancato pagamento alle imprese di lavori effettuati ed eccessiva burocrazia nel rilascio delle autorizzazioni con Enti e amministrazioni che spesso si sovrappongono dando, (quando li danno) pareri opposti con uffici tecnici sottodimensionati e liberi interpreti di normative.” A fare le spese di tutta questa serie di carenze è l’anello più debole della catena , l’operaio e l’impiegato edile”.

I DATI:

Gli ultimi quattro anni (dati Ance 2008-2012) hanno visto:

  • Produzione di nuove abitazioni -54,2%

  • Edilizia non residenziale -31,6%

  • Opere Pubbliche -42,9%

  • Riqualificazione abitativa + 12,6%