EDILIZIA, è sempre crisi

Una crisi che sembra non finire mai. L’auspicata ripresa per il settore dell’edilizia ancora non si intravede e si continua a registrare, per il settimo anno consecutivo, un calo preoccupante di lavoro, investimenti e occupazione, in concomitanza con due fattori che aggravano la situazione di incertezza: il probabile taglio dei bonus sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico e l’incombente riforma del catasto, che reca con sé il rischio di un ulteriore appesantimento della tassazione sulla casa.
Ad aprile 2015 l’indice di attività dell’edilizia segna una flessione del 3,3% su base annua, gli investimenti sono diminuiti del 2,2% rispetto al primo trimestre del 2014 e il valore aggiunto è calato dell’1,6%. Negativo anche il valore delle compravendite immobiliari che nei primi tre mesi dell’anno registrano una diminuzione del 3,4%.
A rilevare l’impatto della crisi sull’edilizia e ad indicare le possibili strade per attenuare le difficoltà di imprese e lavoratori è un rapporto di Confartigianato presentato in occasione dell’Assemblea di Anaepa Confartigianato Edilizia.
In questo scenario in cui l’edilizia sta vivendo il suo periodo più difficile, i bonus fiscali potenziati per la casa, stanno svolgendo un ruolo di primo piano per la sopravvivenza del settore, spostando gli investimenti dalle nuove costruzioni al mercato delle ristrutturazioni edilizie e dell’efficientamento energetico. La riqualificazione del patrimonio abitativo è diventata un catalizzatore di risorse dei privati e di prospettive per le imprese.
Il ridimensionamento degli incentivi potrebbe avere risvolti drammatici per l’intera filiera. Siamo di fronte a un effetto domino devastante, che contribuisce a bloccare il mondo delle costruzioni. Timidi segnali positivi arrivano dalle compravendite, ma l’elevata tassazione immobiliare sta deprimendo il mercato delle abitazioni e gli italiani hanno perso la consueta propensione all’investimento nella casa. I costruttori, d’altro canto, faticano a smaltire l’invenduto che aggrava la crisi di liquidità delle imprese che spesso, non riuscendo più a pagare con regolarità i propri dipendenti e i fornitori, sono costrette a chiudere, alimentando un circolo vizioso.
Storicamente l’edilizia ha sempre fatto da motore all’intera economia permettendo lo sviluppo, diretto e indiretto di tanti altri settori. Dal rapporto emerge invece un quadro a tinte fosche, costellato da segni negativi per quanto riguarda le imprese e l’occupazione: nel primo trimestre 2015 il numero delle aziende di costruzioni è calato dell’1,4% e gli occupati hanno visto una diminuzione dell’1,2%. Complessivamente da marzo 2008 a marzo 2015 le costruzioni hanno perso un quarto della forza lavoro, pari a 460.400 occupati in meno, di cui 87.053 imprenditori e 373.374 lavoratori dipendenti.
A ‘soffrire’ maggiormente sono state le imprese artigiane: al IV trimestre 2014 nell’Edilizia si contano 682.685 imprese, il 59,5% (405.909) delle quali sono imprese artigiane. Nella sola provincia di Rieti, gli artigiani edili rappresentano il 70,7% sul totale del comparto. L’analisi della dinamica al IV trimestre 2014, mostra una diminuzione consistente delle imprese artigiane nell’Edilizia che registrano una flessione del 3,3%, pari a 13.729 imprese in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nella nostra provincia, nello stesso periodo, le imprese edili artigiane sono diminuite del 2,8%, con una perdita assoluta di 43 imprese. In forte diminuzione anche i finanziamenti alle imprese di costruzioni: da marzo 2014 a marzo 2015 il credito erogato agli imprenditori è in flessione del 10,5%.
A peggiorare la situazione della liquidità delle imprese sono i ritardi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione. Nel 2015 il nostro Paese continua a detenere il record negativo in Europa: gli imprenditori devono aspettare, in media, 144 giorni per vedere saldate le fatture dagli Enti pubblici. Contemporaneamente continua la flessione dello stock di mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni: a maggio 2015 è diminuito dello 0,6% e ciò influisce sulle compravendite immobiliari che in un anno sono calate del 3,4%, con un calo più accentuato, pari a -5,8%, per le compravendite di immobili non residenziali. La crisi del settore si manifesta anche nel valore in discesa dei prezzi delle abitazioni che nel 2014 si attesta a – 2,9%.
“Siamo fortemente preoccupati: le nostre imprese – sottolinea Franco Lodovici, Presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia Rieti – non vedono ancora l’uscita dal tunnel della crisi. Proprio di fronte di questa situazione, è più che mai necessario puntare sull’attività di ristrutturazione, l’unica che al momento garantisce la sopravvivenza del settore. È indispensabile rendere stabili e permanenti gli incentivi fiscali che consentono di raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari”.