DL fisco, Tortoriello: “Logiche di sospetto minano clima fiducia imprese”

“Unindustria esprime forte preoccupazione per le norme penali introdotte dal Decreto Fiscale per combattere l’evasione – dichiara Filippo Tortoriello presidente di Unindustria (nella foto) – nel nostro Paese, purtroppo, l’evasione fiscale è ancora un problema enorme, come ha ricordato con decisione ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che l’ha definita grave e indecente perché sfrutta egoisticamente chi paga le tasse per sostenere i servizi di tutti.

Oltre a rappresentare un così profondo disvalore morale e civico, l’evasione frena l’economia e compromette la leale concorrenza tra imprese. Gli evasori sono nostri nemici, ma estendere misure come il sequestro preventivo ai reati tributari non può in nessun modo migliorare la situazione.

Bisogna lavorare su interventi costruttivi, agire anche su altri fronti e non esclusivamente su quello repressivo, puntando su strumenti di carattere premiale per incentivare comportamenti virtuosi, interventi di razionalizzazione dell’impianto sanzionatorio e di depenalizzazione di quelle condotte che non sottintendono un dolo specifico o un intento frodatorio.

Soprattutto la lotta all’evasione non deve penalizzare i contribuenti onesti. Non si possono lasciare persone e imprese, prima, esposte a verifiche e accertamenti e, poi, per anni a indagini e misure cautelari, in attesa di giudizi interminabili che potrebbero concludersi con un’assoluzione. Chi quotidianamente svolge attività d’impresa – prosegue Tortoriello – non dovrebbe subire ulteriori e ingiustificate riduzioni di liquidità; si rischia di bloccare aziende e distruggere valore e reputazioni senza la certezza che determinate condotte siano state effettivamente realizzate. Si percepisce, purtroppo, in queste misure una logica di sospetto pregiudizievole nei confronti di chi produce ricchezza.

Bisogna investire invece sui moderni strumenti elettronici, come la fatturazione elettronica, i Big Data e l’intelligenza artificiale, che possono individuare in maniera puntuale i comportamenti scorretti, e, contemporaneamente, procedere speditamente ad una reale e concreta semplificazione degli adempimenti. L’evasione non si combatte efficacemente inasprendo le sanzioni penali e le misure cautelari, ma con la certezza di tempi e sanzioni e una pubblica amministrazione realmente qualificata e in grado di dialogare con le imprese.

L’imprenditore ha bisogno di uno Stato amico, che gli sia accanto, con una reciprocità di comportamenti. Equo con l’imprenditore onesto e severo con quello disonesto. Il Governo e tutte le forze politiche riflettano bene sull’impatto di queste decisioni sul clima di fiducia degli investitori particolarmente fragile in questa fase di rallentamento della nostra economia.” Conclude Filippo Tortoriello presidente di Unindustria.