La Cna di Rieti, ha organizzato nella giornata di ieri un incontro pubblico per divulgare il crowdfuning, una nuova modalità di reperimento di risorse finanziarie che può rappresentare uno strumento utile per le imprese che vogliano avviare nuove iniziative produttive o per lo start up di nuove iniziative imprenditoriali.
In un momento in cui le imprese lamentano la crescente difficoltà di accesso al credito e, parallelamente, gli istituti bancari, gravati in maniera eccessiva dai crediti in sofferenza, concedono sempre più raramente fiducia agli imprenditori o agli aspiranti tali, il crowdfunding potrà diventare una utile alternativa per finanziare, step by step, nuove iniziative imprenditoriali o per realizzare il famoso sogno nel cassetto.
Una modalità di finanziamento dall’approccio social, che tenta di sfruttare al massimo le sinergie che solo il web è capace di produrre attivando la rete dei contatti on line. Consiste nel richiedere un piccolo sostegno ad un numero sconfinato di utenti (quelli che la rete inernet è in grado di intercettare) una serie di potenziali sostenitori che, tutti insieme, potranno essere in grado di recuperare le risorse finanziarie necessarie ad avviare l’iniziativa proposta.
In cambio di che cosa? La modalità di crowdfunding che è stata illustrata ieri, anche grazie agli ideatori della piattaforma Eppela, una delle più avanzate del settore, si chiama reward crowdfuning. Questa tipologia di raccolta fondi, nata negli Usa nel 2005 e sviluppatasi moltissimo ad esempio in Spagna, prevede la restituzione di una ricompensa (in prodotti, servizi, o sotto altre forme) a tutti coloro che investiranno una pur minima somma nel progetto.
Il funzionamento di questo sistema è molto semplice.
Si mette sul sito specializzato la propria idea imprenditoriale, allegando un video di presentazione ed una breve scheda del progetto, e si stabilisce un budget minimo affinché il progetto possa essere avviato ed un tempo entro il quale il budget stesso deve essere raggiunto.
Se alla scadenza del termine fissato le risorse richieste saranno state sottoscritte dalla rete, la piattaforma che gestisce il sistema provvederà a girare le somme, versati dai sottoscrittori esclusivamente con carta di credito, all’ideatore del progetto il quale si impegnerà a realizzarlo e a restituire la ricompensa stabilita a chi gli ha dato fiducia.
Ad esempio, se intendo avviare un progetto per la realizzazione di un oggetto artigianale, supponiamo una lampada o un qualsiasi altro complemento d’arredo, provvederò a caricare il video di presentazione del progetto sulla piattaforma specificando il prezzo al quale la lampada sarà venduta se si dovesse raggiungere il budget ed avviare la produzione. La ricompensa, in questo caso potrebbe essere rappresentata da uno sconto dell’x% che sarà riconosciuto a tutti i sottoscrittori che investiranno una pur minima somma nell’idea imprenditoriale.
Un’evoluzione più sofisticata e articolata di questa modalità di reperimento di risorse finanziarie, è rappresentata invece dall’equity crowdfunding, un sistema attraverso il quale un imprenditore può avviare in rete la ricerca di veri e propri finanziatori istituzionali, intenzionati, se convinti dal progetto d’impresa, ad investire somme importanti e a diventare veri e propri soci dell’iniziativa. Un regolamento attuativo di tale sistema è attualmente allo studio della Consob.