Crisi, sindacati e imprenditori: programma comune per sviluppo sostenibile

I Sindacati e le principali Associazioni Datoriali di Roma e del Lazio (AGCI Lazio, CNA Lazio, Confcooperative Lazio, Confesercenti Roma e Lazio, Federlazio, Legacoop Lazio, Unindustria Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e i sindacati CGIL, CISL UIL del Lazio) hanno condiviso un documento programmatico per definire azioni concrete, in risposta alla critica fase attuale, e avviare un confronto istituzionale, in primo luogo con la Regione Lazio.

Il documento è frutto del dialogo fra le forze sociali ed economiche sviluppatosi nell’ambito del Laboratorio Economico e Sociale Ecoslab, promosso dal Consiglio Regionale Unipol (con il supporto del think thank RUR), ed è aperto ad ogni ulteriore convergente apporto.

In una situazione complessa e inedita collegata alla pandemia in corso è, infatti, importante realizzare la massima convergenza fra i protagonisti istituzionali, dell’impresa e del lavoro. Questo è il primo passo di un auspicabile percorso comune verso un nuovo Patto per il lavoro, lo sviluppo, la sostenibilità e la resilienza del sistema regionale.

Cinque linee d’azione per un programma partecipato e impegnativo
Muovendosi dalle diverse analisi e proposte formulate negli scorsi mesi dalle singole Organizzazioni aderenti, il documento descrive cinque macro-obiettivi su cui si è registrata una importante convergenza delle forze sociali e imprenditoriali.

Per le Organizzazioni è indispensabile:
1. Partire dalla centralità della persona e dal valore del lavoro con una particolare attenzione agli strumenti per l’accompagnamento e la ricollocazione occupazionale. Direttamente connesso a tale principio è il continuo accrescimento delle competenze, l’impegno per la formazione e per l’inclusione scolastica.

2. Puntare sulla sostenibilità ecologica, sociale ed economica al fine di raggiungere al 2030 i 17 SDG (Obiettivi di sviluppo sostenibile) delle Nazioni Unite, in modo da ridurre gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e ridurre le diseguaglianze.

3. Sostenere la transizione digitale fra la popolazione, nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione, e orientarla all’incremento di competitività, di benessere sociale e di efficienza nel rapporto fra cittadini e istituzioni.

4. Elevare il livello di dotazione infrastrutturale della Regione al fine di ridurre i costi al sistema sociale e produttivo e gli impatti sull’ambiente, integrando i servizi essenziali, il welfare e la rigenerazione urbana in un progetto volto al benessere delle comunità e all’efficienza dell’impresa.

5. Aumentare l’intensità di scambi e relazioni internazionali attraverso una più stretta cooperazione fra il mondo della ricerca e quello delle imprese.
Il documento individua interventi e programmi concreti per far fronte alle principali problematiche individuate come prioritarie per il sistema regionale di Roma e del Lazio.

Alcuni esempi di intervento
Per il lavoro si propone uno stretto rapporto fra l’agenzia regionale per il lavoro, centri per l’impiego e strutture private, al fine di una ricollocazione dei lavoratori colpiti dalla crisi e un sostegno alla ricerca di lavoro soprattutto per giovani e donne, anche attraverso un patto per le nuove competenze. Un sempre maggiore impegno anche per l’autoimpiego e l’utilizzo di incentivi per la gestione di aziende in crisi da parte dei lavoratori, inoltre la creazione di una rete di Smart hub di quartiere per il lavoro a distanza.

Riguardo alla formazione, oltre alla riduzione della dispersione scolastica, si propone il rafforzamento dell’alta formazione tecnica e professionale, ampliando e rafforzando il ruolo fondamentale degli Istituti tecnici superiori, la creazione di un Politecnico a Roma, una Research Commission per fare da ponte fra ricerca e piccole imprese, una E-Government Academy.

Riguardo alla sostenibilità ambientale, viene proposta la ristrutturazione dei gestori per rifiuti, mobilità, acqua ed energia, ridisegnando, attraverso opportune forme di convergenza, l’organizzazione e la governance delle utility dei servizi pubblici, con un particolare impegno sulla decarbonizzazione e il risparmio energetico.

Riguardo agli interventi finalizzati ad accrescere la sostenibilità sociale, progetti specifici potranno riguardare la predisposizione di fondi di garanzia regionale per prestiti finalizzati al contrasto del disagio sociale, da integrare con le più generali misure volte a ridurre disuguaglianze e esclusione; un particolare impegno andrà rivolto al welfare abitativo e alla questione casa.

Oltre ai diversi interventi urgenti per la transizione digitale, nella Regione e nell’area romana bisogna puntare su un rilevante programma infrastrutturale. A tal fine, è indispensabile rafforzare il sistema di mobilità sostenibile metropolitano e per il trasporto ferroviario regionale (il completamento e l’ammodernamento degli assi viari regionali, dalla Roma-Latina alla Salaria), il sistema impiantistico legato al ciclo dei rifiuti e, ancora, favorire la rigenerazione urbana, la riqualificazione e bonifica di siti per la re-industrializzazione, la manutenzione territoriale ed edilizia.

Per l’indispensabile sviluppo produttivo e per l’attrazione degli investimenti anche esteri sul nostro territorio, si propone il rafforzamento di Invest in Lazio, coinvolgendo gli organismi di rappresentanza interessati e accrescendo l’attività promozionale attraverso il Fondo regionale di politica industriale. Viene, poi, sostenuta con forza la proposta di candidare Roma e il Lazio quale sede della istituenda Agenzia Europea per le Emergenze Sanitarie HERA, deliberata dalla Commissione Europea il 17 febbraio 2021. Viene condivisa, inoltre, la visione del Lazio come uno dei poli nazionali del settore automotive, mentre Roma dovrebbe proporsi come grande hub del Sud Europa, predisponendo un South Europe District (SED).

Il Patto potrà, inoltre, sostenere il rafforzamento delle principali filiere produttive esistenti e promuovere la creazione di reti di impresa particolarmente orientate alle esportazioni.
L’industria del turismo e dell’accoglienza riveste un’importanza fondamentale per il Lazio e, come è noto, ha subito i più gravi danni a seguito della pandemia.

Per il turismo va quindi elaborato un progetto speciale, a partire da un’immediata attività promozionale basata sulla sicurezza sanitaria e incentivando la riqualificazione dell’offerta ricettiva e dei servizi d’accoglienza, estendendo il bonus 110% alle strutture ricettive. Infine, va utilizzato il grande patrimonio storico-artistico a favore delle industrie culturali, creative e dello spettacolo, allargando l’offerta di visita anche verso le tante località eccellenti, oggi a bassa frequentazione.

AGCI Lazio, CNA Lazio, Confcooperative Lazio, Confesercenti Roma e Lazio, Federlazio, Legacoop Lazio, UnindustriaRoma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e i sindacati CGIL, CISL UIL del Lazio