Covid Fara Sabina, sindaca Cuneo: “È necessario dare risposte concrete alle attività commerciali”

Durante la conferenza stampa tenutasi da remoto oggi, 6 aprile 2021, la sindaca di Fara in Sabina, Roberta Cuneo, ha insistito sull’importanza di tutelare la categoria dei piccoli imprenditori, con preoccupazione per quanti, in questo periodo di crisi pandemica che ormai dura da un anno, sono stati costretti ad abbassare le saracinesche:

“Le nostre azioni sono rivolte non solo ad una rapida riapertura della scuola, ma anche a tutela di tutti coloro che in questo periodo di zona rossa sono stati costretti a chiudere. Mi riferisco ai commercianti, liberi professionisti e artigiani. Una valida soluzione potrebbe essere rinvenuta nelle vaccinazioni: è necessario procedere in tempi rapidi. Si conceda alle farmacie la possibilità di effettuare vaccinazioni, al fine di rendere il nostro territorio Covid free in tempi rapidi”, afferma Cuneo.

“Il nostro dovere è quello di mettere in sicurezza commercianti, liberi professionisti e artigiani e sottoporli in tempi brevi alle vaccinazioni. L’obiettivo dell’amministrazione è uscire da questo temporaneo periodo di zona rossa, dare risposte reali alle attività commerciali e riportare gli studenti a una normalità didattica”.

A proposito delle istituzioni scolastiche, la sindaca Cuneo si è soffermata sull’ambiguità del decreto nazionale vigente, che attualmente regola la chiusura e l’apertura delle scuole sulla base del numero più o meno massivo dei contagi da Covid: “Nel decreto, all’interno dello stesso paragrafo, separati da un semplice punto, sono presenti due frasi contraddittorie: Non è possibile andare in deroga sulla riapertura delle scuole. Possono andare in deroga quanti lo ritengono opportuno.

La nostra amministrazione, dunque, ha deciso di riportare i ragazzi a scuola ma in una situazione nebulosa, che non consente alle amministrazioni di pianificare in maniera chiara e continuativa le misure da adottare.

Chi forse ci potrà dare una speranza è il privato, le farmacie. Forse, terminate le fasce deboli, sarà il caso di vaccinare la parte produttiva, per rialzare le saracinesche e poter pagare le tasse? Non c’è stata una pianificazione – nazionale – chiara ed efficace per uscire dalla pandemia.

Ci ostiniamo a voler contrastare la diffusione del virus col semplice e più immediato, ma anche distruttivo, ‘chiudere tutto’. Questa, però, non può continuare ad essere una soluzione”, conclude Roberta Cuneo.