Covid-19 e scuola, ministra Azzolina: “Esami di Stato con commissioni interne. Tuteliamo innanzitutto la salute”

Intervistata da “La Vita in Diretta” su Rai1, giovedi 27 marzo, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è tornata sull’argomento scuole ed Esami di Stato.

“Il nostro obiettivo adesso è che i nostri studenti possano tornare a scuola solamente quando le autorità sanitarie ci diranno che è stra-sicuro e stra-certo che si potrà tornare in aula. La salute degli studenti e del personale scolastico viene prima di tutto.

Stiamo lavorando agli Esami di Stato tenendo conto del lavoro che oggi ragazzi e professori stanno svolgendo da casa – prosegue Azzolina – senza penalizzazioni rispetto al drammatico momento che stiamo vivendo.

Questo è garantito agli studenti con la presenza in commissione, durante gli esami, dei loro professori (commissione interna) e con solamente il presidente di commissione esterno.

I nostri insegnanti stanno lavorando molto, in una situazione complessa e difficile. A volte la rete internet non funziona, la vita si è stravolta… e un ringraziamento va anche alle famiglie, che stanno facendo un lavoro grandissimo.

Ieri (26 marzo 2020 ndr) ho firmato il decreto per un valore di 70 milioni di euro, per dare computer o tablet agli studenti meno abbienti, questo per rispondere al dettato costituzionale. In questo momento – continua la ministra Azzolina- abbiamo tantissima parte di scuola che sta lavorando come si deve, in questo momento non ho motivo di dire adesso esattamente se ci sarà il 5 o se ci sarà il 6. Queste sono valutazioni che farà il personale docente che avrò piena autonomia, sulla base di criteri scelti dalle singole scuole, dai collegi dei docenti.

Non hanno fondamento le notizie dei giorni scorsi riguardanti la didattica a distanza a luglio o agosto, non hanno fondamento. Perchè questo vorrebbe dire che il personale docente non sta lavorando oggi, invece io sono convinta e sicura che il personale oggi stia lavorando tanto e bene.

Se la didattica a distanza funziona, come sta accadendo in gran parte d’italia, non c’è alcun motivo di andare a scuola a luglio o agosto, che poi, tra l’altro, non sono strutture scolastiche adatte ad affrontare anche il clima estivo che abbiamo.

Agli studenti che in una condizione normale sarebbero stati rimandati si permetterà loro di recuperare gli apprendimenti laddove sarà necessario. Poi – conclude Azzolina – ciò che verrà deciso lo si farà attenendoci all’autonomia scolastica dei singoli istituti. I professori conoscono i loro studenti, le valutazioni non si fanno in qualche settimana, ma in tutto il percorso scolastico.”