COSTINI: SUPERFICIALI E INESATTE LE PAROLE DEL VICE COORDINATORE DEL PDL TITTONI

Felice Costini

Leggo con estremo stupore le dichiarazioni del vice coordinatore del Pdl in riferimento alle analisi del voto che si stanno facendo in questi giorni. Dichiarazioni superficiali, inesatte, quasi “telefonate”.

Sarebbe sufficiente sommare il risultato di Alleanza nazionale e Forza Italia  delle precedenti regionali per scoprire che si è ottenuta esattamente la medesima percentuale e si sono persi 3000 voti in termini assoluti in conseguenza dell’elevato astensionismo.

Il comunicato diffuso sembra una difesa di ufficio di coloro i quali nei mesi precedenti hanno lanciato proclami e dogmi assolutisti e sono stati sonoramente bocciati dagli elettori. Avrebbe fatto piacere che un medesimo atteggiamento il coordinamento lo avesse tenuto quando questi signori si permettevano di offendere e denigrare chi aveva combattuto, praticamente senza il contributo del Pdl, la battaglia delle elezioni provinciali, magari sottolineando e condannando l’assenza in quella campagna elettorale di chi, ricoprendo ruoli di livello nazionale in nome e per conto del partito, si è totalmente estraniato dalla competizione. E invece vi era il silenzio più assoluto, anche quando si era presenti a tali manifestazioni.

Credo che più della preoccupazione per la ratifica, di fatto non necessaria in quanto l’incarico è stato assegnato direttamente dal coordinatore provinciale a Matteo Simeoni e tale ruolo è stato svolto in maniera operativa, come sta a dimostrare una campagna elettorale condotta in prima linea e a viso aperto dallo stesso, ci sarebbe da interrogarsi sul comportamento e sui risultati di alcuni dirigenti del Pdl, molto bravi a denigrare e a vantarsi, un po’ meno a raccogliere consensi.

La vittoria delle regionali è ovviamente della Polverini, di Berlusconi e di Antonio Cicchetti, ma credo sia anche di chi, pur non essendo candidato in prima persona, si è speso permettendo al partito di ottenere un grande successo. Esiste uno stile diverso tra chi fa tutte le campagna elettorali e chi, invece, combatte solo le proprie battaglie personali, ricercando unicamente un proprio tornaconto.

Aspettiamo con ansia la riunione del coordinamento per l’analisi del voto, come la abbiamo aspettata invano al momento della scelta dei candidati, ma oggi è forse il caso di ricordare che tutte le posizioni sono da considerarsi personali e individuali, visto che fino a prova contraria tutti gli incarichi del Pdl sono di nomina e non ratificati da un congresso.