Controvento: “L’annuario dello Jucci non diventi un fazioso strumento politico”

Liceo Scientifico

“Leggiamo con stupore l’intervista comparsa sull’annuario al Rappresentante e Presidente della Consulta Provinciale Studentesca, Alessandro Palomba.

L’annuario è un bene collettivo che si rivolge a tutti gli studenti e il nostro Istituto si è sempre distinto per la correttezza con la quale ha evitato che questa bella iniziativa diventasse uno strumento di legittimazione o di offesa politica. 

Onestamente non riusciamo a comprendere come sia stato possibile pubblicare un’intervista chiaramente faziosa ad un rappresentante che, invece di aggiornare i compagni sull’operato della sua amministrazione e forte delle domande compiacenti di chi lo interroga, si concentra esclusivamente su autocelebrazioni.

Ma soprattutto ciò che non può e non deve assolutamente passare impunito è l’esplicito e vomitevole riferimento al fascismo. Il Liceo Scientifico Carlo Jucci vuole davvero far passare in silenzio la pubblicazione di un articolo che si chiude con la frase “sono più tipo da camicia nera”? 

Le camicie nere noi le ricordiamo per le rappresaglie, per l’olio di ricino, per la soppressione violenta del pensiero democratico e per le leggi razziali. 

Su questo non è accettabile nessuna divergenza di opinioni, perché il fascismo è un crimine e non può essere tollerato all’interno della Scuola che ha il compito di formare i cittadini del futuro.

Ricordiamo al Dirigente Scolastico e al Consiglio d’Istituto che l’annuario è disponibile nelle librerie della città e che il danno di immagine legato a queste bassezze dovrebbe farci impallidire tutti: ciò che risulta da queste frasi è che gli studenti e la scuola, con il proprio silenzio, sottoscrivono atteggiamenti dichiaratamente fascisti.

Ci chiediamo come sia stato possibile scegliere dei redattori dell’annuario che hanno tale evidente parzialità e soprattutto per quale motivo non è intervenuto chi nel corpo docente è deputato al controllo e alla verifica di quanto viene pubblicato fuori e dentro la scuola e a nome della stessa.

Egregia prof.ssa Santarelli, Le chiediamo di prendere pubblicamente le distanze a nome della Scuola che rappresenta dalle vergognose affermazioni riportate e che prenda dei seri provvedimenti affinché questo gesto venga punito e non si ripeta mai più. 

Nella speranza si sia trattato di una semplice, seppur gravissima svista, e confidando nella laicità politica della scuola, oltre che nel rispetto della Costituzione Italiana, restiamo in attesa dei necessari provvedimenti.”

Gli studenti Controvento