CONSIGLIERE COMUNALE PAGGI, PROBLEMATICHE LAVORO

Bitumazione

Il Consiglio Comunale straordinario sulla vertenza RITEL potrebbe aver rappresentato un primo, importante punto di svolta avendo coinvolto tutte le istituzioni politiche e sociali del territorio su una problematica, come quella specifica (oltre 200 i dipendenti interessati) e del lavoro più in generale, che continua però a presentare una serie di criticità ancora irrisolte e che compongono, per la nostra provincia, uno scenario d’emergenza.

La stessa vertenza RITEL ha acquisito una forte valenza simbolica, così come a Terni fu per la Thyssen Group, al punto che, se dovesse fallire, causerebbe un contraccolpo decisamente forte che Rieti avrebbe grandissime difficoltà nell’assorbire.

In attesa di vedere come andrà a finire, esistono però una serie di dati che fotografano, purtroppo alla perfezione, l’andamento occupazionale nel nostro territorio. Il primo dato oggettivo, va da sé estremamente preoccupante, riguarda la perdita secca di 5.000 posti di lavoro dal 1992 ad oggi. Relativamente alla presenza delle aziende, il Lazio ospita il 9,8% del totale nazionale delle imprese: la stragrande maggioranza delle stesse orbita su Roma e provincia (73,6%), segue Latina con il 9,7%, Frosinone con il 7,7%, Viterbo con il 6,4%, Rieti con il 2,6%, ma anche con una significativa riduzione delle aziende cessate (-18,2% nei primi nove mesi del 2010).

Altro aspetto che fa fortemente riflettere è l’esorbitante quota di 30.074 per le iscrizioni alle Liste di Collocamento, cioè in assoluto quasi un quinto dell’intera popolazione della provincia reatina; e la percentuale arriva a subire un ulteriore peggioramento se il dato viene depurato al netto di quelle categorie (bambini ed anziani) fuori dal mercato di lavoro per evidenti diversità di motivi.

I contratti a tempo indeterminato rappresentano soltanto il 21,5% e di questi il 45% risultano part-time, mentre gli avviamenti a tempo determinato risultano pari al 78,5%, con un aumento della cassa integrazione del 185% (da 400.000 ad 1.200.000 di ore concesse).

Riuscire ad individuare gli antidoti giusti per aggredire questa profonda crisi, probabilmente oggi nella sua fase più acuta, non è facile. Ma qualche rimedio, concreto, immediato e soprattutto efficace, è comunque possibile individuarlo attraverso la riedizione di un Pacchetto-Lavoro che cinque anni fa fu il fiore all’occhiello dell’Amministrazione Provinciale di Rieti (Assessorato al Lavoro). Si trattava di un cospicuo sostegno alle aziende (sane) locali, tramite la concessione di bonus occupazionali finalizzati ad ospitare tirocinanti per una breve esperienza lavorativa (retribuita),  anche attraverso forme vere di premialità per quelle aziende che avessero trasformato i relativi tirocini in rapporti lavorativi stabili.

Funzionò, eccome, quel progetto, centinaia furono i tirocinanti, molti i giovani disoccupati che trovarono lavoro stabile. Oggi, Comune e Provincia, proprio per la particolare e grave situazione occupazionale, possono e devono mettere a disposizione congrui stanziamenti per una eccezionale riedizione di quel Pacchetto Lavoro che tanto beneficio ha creato. Resta da superare il problema della reale volontà politica, che purtroppo è spesso ostacolo insormontabile alla realizzazione di progetti davvero efficaci.

Fondamentale è, in ogni caso, ottenere prima di tutto la dichiarazione dello Stato di Crisi del Reatino con conseguenti benefici economici (Legge 181/89), così come ottenuto dall’Aquila, Terni e Latina, Ed al riguardo è ovviamente indispensabile che quel possibile punto di svolta sopra indicato per la vicenda RIETL (cioè la presenza bipartisan di tutte le espressioni politiche del territorio) emerga finalmente anche per il problema generale del mondo del lavoro e incida davvero come un primario obbligo morale.