Concessione acqua Le Capore-Peschiera, ricorsi di Postribù e Casaprota

Sono stati presentati oggi, 21 settembre, nel corso di una conferenza stampa alla presenza di cittadini e diversi sindaci e consiglieri dei Comuni della provincia di Rieti i due ricorsi presentati al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche dal Comune di Casaprota e dall’Associazione Postribù Onlus per chiedere l’annullamento della determina con cui la Regione Lazio ha rilasciato, “al Comune di Roma Capitale, e per esso ad Acea Ato2 spa”, la concessione di derivazione dalle sorgenti Peschiera e Le Capore.

I due ricorsi, come illustrato dal sindaco di Casaprota Marcello Ratini, dall’ingegner Pablo De Paola dell’Associazione Postribù e dai legali Alessandro Iannelli e Claudio Giangiacomo, puntano a dimostrare la violazione del principio di solidarieta’, in quanto le esigenze idriche dei Comuni dell’Ato3 e quindi del Reatino verrebbero subordinate a quelle della Capitale e degli altri Comuni romani dell’Ato2, nonostante ci sia acqua sufficiente per tutti se solo si riducessero le perdite. Secondo i ricorrenti l’atto impugnato andrebbe inoltre ad aggravare il danno ambientale per il fiume Farfa e, con l’aumento di portata derivata attraverso il raddoppio dell’acquedotto, metterebbe a rischio persino il fiume Velino che forma le cascate delle Marmore prima di immettersi nel Nera e quindi nel Tevere.

Vengono rilevate poi numerose violazioni della normativa ambientale e sugli affidamenti di concessioni. Su tutte, un atto di “rinnovo” di una concessione mai esistita, quella delle Capore, e di una scaduta nel 1996, del Peschiera. A questo si aggiunge la totale mancanza di pianificazione, delle valutazioni di impatto ambientale, la contraddittorieta’ tra procedimento di ammissione dell’istanza e atto di rinnovo, traslato dal Comune di Roma ad Acea Ato2 spa, una multiutility quotata in borsa. “Una concessione che non tiene conto del diritto di accesso all’acqua potabile di gran parte della popolazione sabina e del disastro ambientale in atto causato dai prelievi indiscriminati di Acea, cosi’ come accertati negli studi condotti dall’Istituto di Sanita’ e dalle Universita’ Tor Vergata e Roma Tre”, ha spiegato Marcello Ratini. Per Pablo De Paola di Postribu’, che aderisce al gruppo FarfaSorgente attivo da anni a tutela del fiume Farfa (nel 2017 il gruppo lanciò su Change.org una petizione che raccolse in pochi giorni 10.847 firme poi consegnate in Regione https://www.change.org/p/regione-lazio-salviamo-il-fiume-farfa-5f71da47-f2c6-4454-8363-f1e10dd816f3) e presente oggi con una delegazione durante la presentazione dei ricorsi, “la concessione rilasciata e’ addirittura per una portata superiore a quella disponibile, senza che siano stati calcolati i bilanci idrici ed il deflusso minimo vitale ed ecologico dei fiumi”.

FarfaSorgente continua nel frattempo a sensibilizzare la popolazione sul tema attraverso banchetti di raccolta firme https://postribu.net/2019/08/02/farfainsorgente-banchetti-di-raccolta-firme-a-rieti-e-provincia-per-il-ritiro-della-concessione-peschiera-le-capore-che-regala-lacqua-ad-acea-e-lascia-a-secco-i-territori-della-sabina/