Cicchetti: “Il mio boia chi molla non è un invito alla sollevazione popolare. E’ stato creato un caso inesistente e deplorevole”

Di seguito una dichiarazione del sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti:

“’Boia chi molla’ è un motto, radicato nella storia d’Italia, non un indizio di reato. Pronunciarlo in un intervento nel quale si esorta a non desistere un attimo dal fare campagna elettorale rappresenta la conclusione sintetica di un discorso e non è un invito alla sollevazione popolare o alla discriminazione di chicchessia.

La stupidità umana e la malevolenza interessata, associate alla carenza di argomenti politico-amministrativi di contrasto, hanno creato un inesistente e deplorevole ‘caso’ destinato a determinare un clima da caccia alle streghe. Inutile, però, ad invalidare l’azione di chi dal 1975, con consenso popolare costante o crescente, partecipa alla vita pubblica cittadina e regionale e ha favorito da amministratore la tolleranza e il dialogo interreligioso. Ancor più inutile se si tenta di trasferire sul candidato sindaco Sinibaldi addebiti che, se fossero tali, sarebbero, comunque, imputabili solo a chi scrive”.