CGIL, CISL E UIL CHIEDONO CHIAREZZA SULLA VICENDA DEGLI LSU DI LONGONE SABINO

Longone Sabino

Cgil, Cisl e Uil concordano con le preoccupazioni espresse ieri l’altro dal consigliere di minoranza del Comune di Longone sabino Antonio D’Angeli sulle discutibili modalità con cui il sindaco Pietro Cammarano gestisce alcune problematiche inerenti i servizi pubblici locali, compresi quelli delle pulizie, gestiti da cinque Lsu che per lavorare sono costretti a sottostare ai “capricci” del primo cittadino, che invece di attivarsi per stabilizzarli, sembra più occupato a destabilizzare le loro posizioni contributive. 

“Una situazione, quella denunciata dal consigliere D’Angeli che conosciamo molto bene –sottolineano i segretari generali Tonino Pietrantoni, Bruno Pescetelli e Alberto Paolucci-  perché denunciata più volte, anche con prese di posizioni forti finite all’attenzione del Prefetto di Rieti. La politica portata avanti dal primo cittadino del Comune sabino infatti ci lascia sgomenti soprattutto per il trattamento riservato ai cinque Lsu, che a tutt’oggi, nonostante ci siano i soldi deliberati dalla Regione, non sono stati reintegrati nei servizi ad essi destinati.

E non è la prima volta che ciò accade –continuano i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Ogni anno infatti, allo scadere dei progetti regionali, il comune di Longone decide, contrariamente alle procedure di tutela delle posizioni lavorative degli Lsu adottate da tutte le altre amministrazioni provinciali, di sospendere  loro l’erogazione degli stipendi fino a nuova deliberazione. Un atteggiamento, quello del sindaco Cammarano, che produce effetti negativi ai lavoratori, alle proprie famiglie e alla popolazione del piccolo centro sabino.  Ma soprattutto –continuano Pietrantoni, Pescetelli e Paolucci- blocca l’attivazione, da parte dei lavoratori interessati col sostegno delle organizzazioni sindacali, di processi di integrazione alternativi all’attuale.

Procedure che troverebbero attuabilità in  tutti quei  comuni della provincia e sono tanti, che in questi anni si sono resi protagonisti di una politica di tutela dei lavoratori in difficoltà, decisamente meno ostica di quella a cui sembra proiettato da alcuni anni il comune di Longone sabino. Del resto –concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil- che il sindaco Cammarano sia poco incline alla stabilizzazione dei suddetti Lsu è un dato incontrovertibile, visto che è stato l’unico primo cittadino della provincia di Rieti a presentare domanda di stabilizzazione (i finanziamenti per attivare la procedura provenivano direttamente dal Governo), dichiarando però che il proprio Comune, a dispetto di tutte le altre amministrazioni comunali, non era “compatibile economicamente”.

L’episodio risale a circa due anni fa. Tale dichiarazione gli rese, come era immaginabile (tranne che a lui!) l’esclusione da tutte le agevolazioni in essere (appare evidente che la compatibilità economica del comune richiedente era necessaria per poter accedere ai finanziamenti).

L’auspicio –concludono Pietrantoni, Pescetelli e Paolucci- è che, anche grazie all’intervento del nuovo Prefetto di Rieti, si possa arrivare al più presto ad una soluzione della vicenda, così da ridare speranza agli Lsu oggi senza stipendio”.