La Camera di Commercio di Rieti-Viterbo ha pubblicato il secondo Rapporto Economico sull’Alto Lazio (nuovo Rapporto sulle province di Rieti e Viterbo), presentato giovedi mattina 6 luglio 2023 presso la CCIAA di Rieti, in via Paolo Borsellino, alla presenza di Mauro Giovannelli, Francesca Rosati, Giancarlo Cipriano, Leonardo Tosti, Francesco Mondillo.
Il Rapporto economico dell’Alto Lazio contiene la sintesi dei tradizionali dati di carattere statistico economico di fonte camerale oltre ad una serie di indicatori utili per approfondire l’analisi della situazione economica ed imprenditoriale di questa vasta Area. Il Rapporto sull’economia dell’Alto Lazio continua a rappresentare uno strumento fondamentale di programmazione economica, e vuole essere anche un servizio reale alle imprese, poiché la conoscenza è una risorsa strategica per la competitività aziendale.
Le Istituzioni, le imprese ed in generale tutti gli attori del sistema socio-economico e politico delle province di Rieti e Viterbo possono usufruire di questo studio che mette a sistema molte delle informazioni necessarie soprattutto per l’approntamento di scelte strategiche di medio e lungo respiro. L’occasione della stesura del Rapporto diventa anche estremamente utile per poter amalgamare due territori, quello reatino e quello viterbese, che seppur presentando diverse similarità sono stati sempre distanti e poco connessi, non solo dal punto di vista strutturale. E’ possibile cogliere i punti di forza di debolezza e di convergenza tra le due province, convinti anche del fatto che un approccio sinergico può migliorare i punti di forza ed attenuare quelli di debolezza.
In questo Rapporto, inoltre, sono contenuti due approfondimenti su due realtà estremamente importanti per le due aree che compongono l’Alto Lazio. Il primo è relativo alla cosiddetta “Pump Valley” del Reatino, uno spaccato che analizza un insieme di imprese che opera a cavallo tra l’elettronica e la meccanica soprattutto nel campo delle pompe dosatrici con una grande successo nazionale ed internazionale. Il secondo riguarda un’indagine statistica delle imprese del Distretto industriale di Civita Castellana, un focus sullo stato di salute delle imprese di quest’Area che rappresenta un nucleo manifatturiero estremamente innovativo ed importante, analizzato dal Centro Ceramica di Civita Castellana.
La Giunta della Camera di Commercio esprime l’auspicio che questo studio, unitamente alle molteplici altre attività messe in campo dall’Ente camerale, possano contribuire in maniera concreta al miglioramento delle condizioni generali del contesto socio-economico, al fine di favorire una crescita equilibrata del tessuto imprenditoriale delle due realtà provinciali dell’Alto Lazio.
L’evoluzione economica delle province di Viterbo e Rieti nel 2022
I territori delle province di Rieti e Viterbo presentano, nell’osservazione congiunta, caratteri di elevata complessità. Nel corso del 2022, il contesto economico delle province di Viterbo e di Rieti ha evidenziato un andamento moderatamente positivo che per qualche indicatore ha rafforzato le indicazioni del 2021, anno che ha rappresentato una ripresa rispetto all’anno covid del 2020. Rispetto alla crescita importante del sistema Paese le province di Rieti e Viterbo, secondo le stime Prometeia, seguono a ruota segnando rispettivamente un+3,4 ed un +3,2%. Anche le previsioni di aprile dello stesso Istituto fanno prefigurare una crescita delle province di Rieti e Viterbo dello 0,4% anche se leggermente inferiore a quelle previste a livello nazionale.
Per quanto riguarda il movimento anagrafico delle imprese delle province di Viterbo e di Rieti, pur registrando un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni, il tasso di crescita segue un andamento differenziato tra i due territori. Nella provincia di Viterbo, nel 2022, si è registrato un movimento anagrafico con un saldo positivo di 306 unità, al netto delle cancellazioni d’ufficio che non sono correlate a fenomeni economici ma
esclusivamente amministrativi, con un tasso di crescita del +0,81%. Anche la provincia di Rieti mostra un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni nel 2022 pari a 67 unità, al netto delle cancellazioni d’ufficio, ma presenta un tasso di crescita inferiore pari al +0,45%. Tale dato però è dettato più da una diminuzione delle cancellazioni più che da un aumento delle iscrizioni, che invece in entrambi i casi hanno evidenziato una flessione.
A fine 2022 la Tuscia arriva a contare 37.321 imprese registrate, mentre la provincia di Rieti ne conta 14.818, a fronte di 609.483 registrate nel Lazio e 6.019.276 registrate in Italia. I settori più numerosi in termini assoluti e in ordine di peso sul totale delle imprese registrate in ciascuna provincia sono l’agricoltura (con un peso del 30,8% per Viterbo e del 23,9% per Rieti), il commercio (20,3% nel viterbese e 18,8% nel reatino), le costruzioni (13,6% a Viterbo e 16,9% a Rieti) ed i servizi di alloggio e ristorazione (6,5% nella Tuscia e 7,5% nel reatino) e le attività manifatturiere (5,2% a Viterbo e 5,9% a Rieti). Inizia negativo, invece, il primo trimestre del 2023 per l’Alto Lazio con la provincia di Rieti che mostra una variazione dello 0,3% e di Viterbo dello 0,2%.
Per quanto riguarda le esportazioni, sia nella provincia di Viterbo che in quella di Rieti sono aumentate nel 2022 rispetto all’anno precedente. Il quadro è comunque estremamente differenziato tra i due territori se si considera che la provincia di Viterbo ha segnato un + 8,2% contro un vigoroso 30,2% della provincia di Rieti che migliora di molto la buona performance export dell’Italia che nel periodo è aumentata del 20%.
Per la Tuscia i comparti migliori sono quelli relativi ai prodotti alimentari, bevande e tabacco con un +14,7%, dei prodotti tessili e dell’abbigliamento, +15,6%, dei prodotti in porcellana e in ceramica che fanno registrare nel 2022 un aumento del loro export del +7,8% e degli articoli in gomma e materie plastiche che, con un peso del 5,4%, fanno registrare un aumento delle loro esportazioni del +7,8%. Per quanto riguarda la provincia di Rieti, invece, il comparto più significativo è quello relativo agli
articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici le cui esportazioni crescono nel 2022 del +42,4% rispetto all’anno precedente. Importante anche il settore dei macchinari e delle altre apparecchiature che segna una crescita dell’export del +13,3% e quello dei computer e apparecchi elettronici ed elettromedicali che aumenta del 13,1%.
Le esportazioni riguardanti i prodotti dell’agricoltura, che nel viterbese hanno una quota piuttosto rilevante, con un 12,3% sulle esportazioni complessive, hanno mostrato una significativa contrazione in questo territorio, con un calo pari al -22,9% rispetto al 2021, mentre, nel reatino, il peso del settore sull’export complessivo è del tutto marginale con un peso dello 0,1% ed in calo del – 5,0%.
Per ultimo, il settore dei prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca nell’anno 2022 ha fatto registrare un peso del 19,1% nel viterbese, con un calo rispetto all’anno precedente del – 10,7%, del tutto trascurabili le esportazioni del settore primario in provincia di Rieti. Passando invece all’analisi del settore turistico, l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 aveva generato nel 2020 un’evidente crisi nell’ambito del turismo, dopo anni di crescita costante del settore. Nel 2021 si era assistito ad una leggera ripresa di questo settore, con un aumento sia degli arrivi che delle presenze nelle strutture ricettive dovuto maggiormente ai turisti italiani più che a quelli stranieri. Finalmente il 2022 è tornato vicino, ed in alcuni casi superiore, ai livelli pre covid. Queste considerazioni valgono a livello nazionale ma anche a livello territoriale. Nel viterbese, rispetto all’anno 2021, gli arrivi sono cresciuti del +56,5% (arrivando a sfiorare i dati del 2019) e le presenze del +102,2%, sopravanzando il dato record del periodo pre covid. Anche nella provincia di Rieti aumenti a doppia cifra, con gli arrivi che hanno fatto registrare un +37,2% e le presenze un +60,9%, generando anche un discreto aumento del numero medio di giornate di presenza.
Infine, il 2022 ha visto il ritorno degli stranieri, facendo registrare un consistente aumento degli arrivi e delle presenze da residenti in Paesi esteri, rispettivamente del +147,2% e del +157,1% a Viterbo, mentre a Rieti rispettivamente del +129,8,8% e del +187,9%. Osservando gli indici strutturali provincia si nota che Viterbo presenta un buon posizionamento nella graduatoria nazionale delle province per quanto riguarda l’indice di permanenza media, registrandosi in 21^ posizione, con un rapporto presenze/arrivi pari ad una media di 4,3 giorni di presenza, un dato superiore rispetto alla media italiana che si attesta, invece, a 3,5. Molto più in basso troviamo la provincia di Rieti, che si classifica in 74^ posizione, con una permanenza media pari a 2,6 giorni. Con riferimento all’indice di internazionalizzazione turistica, il rapporto tra arrivi stranieri e totale arrivi risulta pari al 19,1% a Viterbo, lontano rispetto al dato nazionale (46,5%). Per Rieti la situazione è pressoché la stessa della Tuscia, con un valore di 18,4%. Tale informazione mette quindi in evidenza la necessità di potenziare ed investire sul miglioramento della capacità attrattiva nei confronti del turismo estero.
Anche per quanto riguarda l’indice di concentrazione turistica, gli indici provinciali appaiono lontani dal dato medio nazionale, il rapporto arrivi/popolazione risulta circa al 101,7% per Viterbo ed al 36,5% per Rieti, entrambi decisamente inferiori a quello registrato per l’Italia (201,4%). Da sottolineare come tali indicatori risultino consistentemente aumentati nel 2022 rispetto al 2021 e soprattutto al 2020. Analizzando il mercato del lavoro nel 2022, rispetto all’anno precedente gli indicatori sono migliorati in entrambi i territori, anche se in maniera diversificata. In particolare, gli occupati della provincia viterbese risultano 115.000 circa nel 2022, in aumento del 3,6% rispetto all’anno precedente, mentre nella provincia reatina risultano pari a 56.000 nel 2022, stabili rispetto all’anno 2021. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, nel 2022, questo indicatore nel viterbese presenta una
forte diminuzione, rispetto all’anno 2021, risultando pari a 7,5% inferiore anche al dato nazionale, mentre il reatino, con il 10,1% si allinea di fatto al dato dell’anno 2021. Nel 2022, i disoccupati nella provincia viterbese risultano 9.000, cioè il 35,7% in meno rispetto al 2021.
A Rieti sono 6.000, pressochè gli stessi dell’anno 2021. Diversamente dai depositi, gli impieghi bancari hanno registrato nella provincia di Viterbo una dinamica altalenante che ha parzialmente caratterizzato anche lo scenario nazionale. L’ammontare dei finanziamenti del sistema bancario ha registrato nel 2016 un incremento del +2,2%, mentre nel 2017, 2018 e 2019 riduzioni rispettivamente del -0,4%, -5,0% e -2,6%. Nel 2020 e 2021 si sono registrati, invece, aumenti dei prestiti pari al +1,1% e +1,2%, mentre l’anno 2022 vede una nuova, sia pur contenuta, contrazione del -0,3%. A tale risultato hanno contribuito a vario titolo le famiglie, i cui prestiti sono aumentati del +1,7% rispetto all’anno precedente, ed i prestiti alle imprese e agli altri settori che nel 2022 sono diminuiti del -2,6 e – 2,8%. Per quanto riguarda il mercato del credito, nella provincia di Viterbo i depositi bancari hanno registrato una crescita piuttosto costante negli ultimi anni: anche nel 2022, con un ritmo meno
sostenuto del 2021, si conferma questa tendenza, con un aumento del +1,8% rispetto all’anno precedente. Anche la provincia di Rieti conferma questa tendenza con i depositi che continuano ad aumentare, registrando nel 2022 un +2,6% rispetto al 2021. Inoltre, con riferimento agli impieghi bancari, questi ultimi hanno registrato un andamento differenziato per le province di Rieti e Viterbo. Mentre per quest’ultima si è evidenziato un leggero ridimensionamento, -0,3% rispetto all’anno precedente, la provincia di Rieti ha invece confermato il trend degli ultimi anni attestandosi ad un +1,7% rispetto al 2021. In entrambi i territori aumentano i prestiti verso le famiglie, mente diminuiscono quelli a favore delle imprese.
Tra il 2021 e il 2022 si evidenzia, infine, una diminuzione delle sofferenze bancarie, ciò riguarda sia la provincia di Viterbo (-32,8%) che quella di Rieti (-44,0%). Questo andamento per l’Alto Lazio risulta essere in linea, o addirittura migliore, con quanto evidenziato sia nella regione Lazio (-30,2%) che a livello nazionale (-35,5%). Anche rapportando lo stesso dato al totale degli impieghi l’andamento appare sostanzialmente analogo.
La dinamica dei prestiti
Diversamente dai depositi, gli impieghi bancari hanno registrato nella provincia di Viterbo una dinamica altalenante che ha parzialmente caratterizzato anche lo scenario nazionale. L’ammontare dei finanziamenti del sistema bancario ha registrato nel 2017, 2018 e 2019 riduzioni rispettivamente del -0,4%, -5,0% e -2,6%. Nel 2020 e 2021 si sono registrati, invece, aumenti dei prestiti pari al +1,1% e +1,2%, mentre l’anno 2022 vede una nuova, sia pur contenuta, contrazione del -0,3%. A tale risultato hanno contribuito in maniera differenziata le famiglie, i cui prestiti sono aumentati del +1,7% rispetto all’anno precedente, e le imprese e gli altri settori che nel 2022 sono diminuiti del -2,6 e del 2,8%.
Anche per la provincia di Rieti si è riscontrato negli ultimi anni un andamento più o meno altalenante dei prestiti, andando dal +0,8% del 2017 al -4,0% del 2018. Nel 2019 gli impieghi bancari hanno registrato un lieve aumento (+0,8%), così come nel 2020 (+0,2%). Nel 2021 i prestiti nella provincia di Rieti sono cresciuti del +1,1% rispetto all’anno precedente, mentre nell’anno 2022 sono ulteriormente cresciuti attestandosi al +1,7%. A tale incremento, come nel caso della Tuscia, hanno contribuito esclusivamente le famiglie, i cui prestiti sono aumentati del +2,9%, mentre quelli relativi alle imprese sono invariati e quelli degli altri settori sono diminuiti rispetto al 2021 del -2,9.
Andamento simile quello osservato a livello nazionale, i prestiti per le famiglie nel 2022 sono aumentati del +3,5% mentre quelli per le imprese hanno subito una contrazione del -2,5%. Gli altri settori hanno subito, invece, un incremento pari al +0,9% rispetto all’anno precedente. A livello regionale nel 2022, il Lazio ha fatto registrare un aumento del +2,7% dei prestiti alle famiglie e una contrazione piuttosto marcata per quelli alle imprese, del -8,2%, mentre sostanzialmente stazionaria la quota degli altri settori, con un -0,1%. Osservando la distribuzione degli impieghi per tipologia di clientela, nella provincia di Viterbo, le imprese e le famiglie si dividono il 95,0% di tutti gli impieghi, assorbendo rispettivamente il 54,8% ed il 40,2% delle risorse, mentre nella provincia di Rieti le famiglie assorbono il 64,7% e le imprese
il 28,1%, raggiungendo complessivamente il 92,8% degli impieghi.
Tali percentuali sono molto superiori sia alla media nazionale, soprattutto per le famiglie che in Italia hanno un peso solamente del 33,6%, mentre le imprese raggiungono il 40,9%, che a livello regionale, dove gli impieghi delle famiglie arrivano al 17,7% e quelli delle imprese al 18,2%. Gli altri settori nel viterbese assorbono, invece, solo il 5,0% dei finanziamenti, mentre nel reatino il 7,2%, percentuali nettamente inferiori alla media regionale (64,1%) e nazionale (25,5%). Anche i prestiti che vengono tecnicamente definiti come vivi, ossia al netto delle sofferenze e dei pronti contro termine, risultano nel 2022 in aumento rispetto all’anno precedente, sia per la provincia di Viterbo (+0,5%) che per quella di Rieti (+2,6%). Gli impieghi vivi registrano altresì un aumento a livello nazionale (+1,2%) mentre si contraggono a livello regionale (-0,1%).