CAMERINI DELLA UILM: RITEL, BASTA PROMESSE ELETTORALI

Ritel

Questa vertenza cominciata nel 2006 con accordo ministeriale, e referendum tra i lavoratori.

I lavoratori che hanno votato l’accordo erano: lavoratori del laboratorio circa 80 che sono rimasti alcatel –lucent, circa 20 lavoratori ex progetti ferroviari che sono confluiti in una società chiamata Coreat, circa 250 interinali oggi sono ridotti a non piu’ di 10 ed infine 220 lavoratori ex Alcatel – Lucent diventati Ritel.

Questo sciagurato piano industriale che  hanno presentato imprenditori nazionali e locali, politici,  e messi ministeriali come la soluzione dei problemi del sito reatino. Ha creato solo un mare di guai.

Quello che prima era un gruppo omogeneo ora non lo è piu’, si perde il valore intrinseco dello scambio informativo nella catena come momento di crescita professionale. Quella osmosi che si veniva a creare nella varie fasi di progettazione, realizzazione, e commercializzazione del prodotto, ora è a compartimenti stagni. Si perde in specifica competenza che poteva essere la nostra forza come concorrenza sul mercato.

Ha aumentato la disoccupazione in provincia , illudendo tanti ragazzi che in quest’azienda e in questo lavoro contavano per il futuro. Le assunzioni d’interinali sono state fatte da Alcatel – Lucent, e nel massimo sviluppo di personale impiegato è avvenuto il passaggio in Ritel. L’accordo è evidente quello che ha prodotto, 240 ragazzi a casa .Per Rieti un colpo mortale alla sua economia.

I rimanerti fissi Ritel  non se la passano bene una settimana di ferie forzate senza accordo sindacale, e senza un obiettivo comprensibile, tra i denti c’è stato detto ne avete troppe, mancano i componenti. Ora ne abbiamo di meno ma i componenti mancano ancora. Come se le ferie facessero materializzare i mancanti. La situazione rimane incerta le commesse non coprono la capacita produttiva.

L’assetto societario che inizialmente era idilliaco è venuto meno quasi subito e in altre parole fino a che cerano i dividenti, progetti industriali da produrre e mai prodotti comperati a peso d’oro, come si sono manifestati i primi intoppi la società ha dovuto nominare un amministratore. In pratica quando sono finiti i soldi da prendere, hanno cominciato a litigare (o a fare finta di litigare).

Non contenti ne hanno nominato un secondo d’amministratore.( Il primo,troppo alto, troppo basso, troppo scomodo.) Decisioni su decisione non per risolvere ma per ingarbugliare ancora di piu’ la società Ritel.

La grande assente Finmeccanica, che ha prodotto piu’ parole che fatti. Tramite jabil non ha dato quella sinergia che si sperava. E ancora oggi Ritel vanta un credito di lavoro che non si riesce ad esigere. Primo azionista di Finmeccanica il Governo, ma fino ad oggi i nostri politici di riferimento non sono riusciti ad avere risposte soddisfacenti. 

Oggi questa situazione tragicomica basata sulla strategia dell’attesa a chi serve? Non certo hai lavoratori, la misura è colma. BASTA PROMESSE PRE ELETTORALI, BASTA PRESE IN GIRO DA PARTE DI ALCATEL,FINMECCANICA,INDUSTRIAL GROUP. BASTA, BASTA, BASTA!!!