Basilica Sant’Agostino

Chiesa Sant'Agostino a RietiLa chiesa di Sant’Agostino fondata intorno alla metà del XIII secolo, è stata elevata al rango di basilica con  decreto pontificio di Papa Benedetto XVI il 17 giugno 2010.

Il titolo di basilica ha acquisito nel tempo un significato onorifico e ad alcune chiese viene ancora  conferito questo speciale titolo d’onore per la loro importanza storica e religiosa, equiparandole nel titolo medesimo alle basiliche maggiori di Roma.

L’interno della basilica di Sant’Agostino è a navata unica, ampio ed illuminato da eleganti bifore, la mole compatta ed austera è movimentata dalle tre absidi poligonali.

Sulla facciata, si apre il portale segnato da due serie sovrapposte di agili colonnine, legate da una mensola finemente scolpita; esse racchiudono nella lunetta a tutto sesto un affresco raffigurante la Madonna in maestà e santi dell’Ordine Agostiniano Il portale è marcato da un timpano in cui è inscritto l’Agnus Dei, in un  bassorilievo a cornice  rettangolare.Chiesa Sant'Agostino Rieti

Il rosone non è originale: sostituisce infatti, in stile con la sobria facciata romanica,un finestrone settecentesco aperto per far affluire più luce all’epoca degli interventi di complessivo rifacimento e riallestimento degli interni.

Risale al XVIII secolo la realizzazione degli altari laterali, impiantati sulla primitiva struttura coprendo totalmente, attraverso una serie di scialbature e tamponature, gli affreschi medievali che gli attuali interventi promossi dalla Sovrintendenza ai beni storici ed artistici stanno gradualmente restituendo.

Nel transetto sono la tela realizzata dal pittore ternano Lodovico Carosi, raffigurante la Strage degli innocenti (1712) e il vasto affresco già nell’aula capitolare del convento, raffigurante la Crocifissione (sec. XIV).

Chiesa Sant'Agostino RietiDomina la mole del complesso agostiniano il possente campanile quattrocentesco, a base quadrangolare, simile nell’impianto ad una torre di guardia, ingentilito dal doppio ordine di bifore che si aprono negli ultimi due piani.

Nel transetto sono la tela realizzata dal pittore ternano Lodovico Carosi, raffigurante la Strage degli Innocenti (1712) e il vasto affresco già nell’aula capitolare del convento, raffigurante la Crocifissione (sec. XIV). 


                                            a cura di Ileana Tozzi