Amministrative Rieti, Terzo Polo: “Italia Viva dimostri la consistenza del proprio consenso elettorale”

“Nel solco della coerenza e dell’onestà intellettuale che dovrebbe, ma purtroppo spesso non accade (non a caso usiamo il condizionale!!), guidare chi si esercita nell’attività politica diretta al supremo interesse della res pubblica, non possiamo non replicare alle affermazioni illogiche e condite di nonsenso fatte sulla stampa dalla coordinatrice provinciale di Italia Viva, che reclamerebbe per il suo partito il ruolo di “top player” all’interno del cosiddetto Terzo Polo.

Ci preme ricordare alla Signora Barina e al partito che ella rappresenta, che la candidatura di Carlo Ubertini come candidato del Terzo Polo, e non del PSI come erroneamente ma volutamente affermato, nasce per volontà di un gruppo di movimenti, gruppi e liste civiche che si sono ritrovate unanimemente d’accordo nell’individuare la figura di Ubertini quale candidato sindaco dall’elevato spessore culturale, di stampo riformista e in grado rispetto ad altri di coinvolgere il mondo c.d. “moderato”. Tale candidatura è stata proposta in occasione di una riunione che ha visto la partecipazione non solo del consigliere Giosuè Calabrese, esponente di spicco di Italia Viva, ma della stessa Susanna Barina.

Nei successivi incontri convocati sia per portare avanti il progetto con l’auspicata aggregazione di altre forze che hanno mostrato interesse alla nascita di una coalizione politicamente innovativa, sia per discutere della partecipazione di una nostra lista alle elezioni provinciali (a cui solo l’Associazione Nome non vi ha preso parte), Italia Viva è stata sempre presente, assumendo una legittima posizione quale quella espressa proprio dalla coordinatrice Susanna Barina ovvero di voler essere parte del progetto per le elezioni provinciali ma di voler avere le “mani libere” per le successive amministrative.

In tale occasione proprio Giosuè Calabrese chiese un impegno a tutti i candidati della lista “Provincia Progetto Comune”, chi fosse stato eletto in Provincia avrebbe dovuto onorare un impegno, quello di rimanere coerentemente nella lista per l’intera durata della consiliatura e all’opposizione dell’attuale maggioranza di centro destra che governa Palazzo d’Oltre Velino.

Impegno totalmente disatteso dall’unico consigliere eletto, Franco Gilardi (Italia Viva), che ha deciso in completa autonomia di creare in Provincia e a Rieti un gruppo federato e autonomo insieme a Cambiamo – Coraggio Italia, senza neanche avvertire il buon senso e la correttezza di comunicarlo anticipatamente agli altri componenti della lista. Di qui l’ufficializzazione espressa su tutti gli organi di informazione dell’avvenuto accordo tra Italia Viva e Cambiamo-Coraggio Italia con il candidato del centro destra Daniele Sinibaldi.

Coerenza e onestà avrebbero dovuto indurre il Sindaco di Stimigliano Gilardi a dimettersi dal ruolo che gli è stato consentito di ricoprire grazie ai voti conseguiti dagli altri candidati consiglieri, che hanno permesso alla lista di raggiungere la ragguardevole cifra di circa 13 mila voti necessari per eleggere proprio il consigliere Gilardi e senza i quali non sarebbe stato eletto.

Quanto premesso per riportare fedelmente i fatti e rappresentare una posizione incoerente e schizofrenica di un partito, Italia Viva, che dovrà dimostrare alle prossime elezioni amministrative la consistenza del proprio consenso elettorale e non rivendicarlo alla luce di elezioni di secondo livello (votano gli eletti nei vari comuni e non i cittadini). A fatti dunque si dovrebbe rivendicare una supremazia, e non a parole.

Ora, alcune considerazioni che appaiono d’obbligo: la prima, la candidatura di Ubertini, promossa dai sottoscritti movimenti e associazioni civiche ha visto l’appoggio del Psi dal momento che egli rappresenta uno dei suoi autorevoli iscritti è stata proposta al PD, primo partito del centro sinistra, riconoscendo ad esso un ruolo di centralità “nell’ipotetica coalizione allargata” e al gruppo che sostiene l’ex Sindaco Petrangeli.

La seconda, Italia Viva da quanto emerge disconoscerebbe dunque un candidato a loro dire appartenente al Psi dimenticando goffamente che, al Senato, il partito di Renzi esiste proprio grazie ad un accordo con il Psi di Nencini.

Infine, non interessa a chi scrive cosa farà Italia Viva alle prossime elezioni comunali, è una scelta che faranno i vertici del partito ma risuonano prepotentemente illuminanti le parole pronunciate da Renzi in occasione della sua partecipazione ad Atreju, convention organizzata dal partito della Meloni a cui appartiene l’attuale candidato sindaco del centro destra: “qui non mi sento a casa, sono stato e sarò da un’altra parte”. Se le parole hanno un senso……… la coerenza e l’onestà intellettuale dovrebbero guidarle”.

PSI, M5S, UNITI PER RIETI, NOME OFFICINA POLITICA