ALLARME DIOSSINA, COLDIRETTI: NESSUNA REALE SEGNALAZIONE, REVOCARE SUBITO L'ORDINANZA COMUNALE

Coldiretti Rieti

Riconoscimento dello stato di crisi; revoca immediata dell’ordinanza comunale con la quale è stata estesa la fascia di prevenzione anti-diossina da Lugnola al comune di Configni, perché la Asl non avrebbe ancora effettuato le analisi; riconoscimento  del mancato reddito dovuto al danno; riconoscimento del danno di immagine; infine congelamento di tutti i mutui in essere.

Queste le richieste avanzate da Coldiretti nella riunione che si è tenuta a Configni, presso il centro anziani,  nella mattinata odierna. L’incontro è stato organizzato dall’assessorato all’agricoltura della provincia e ha visto la partecipazione dell’assessore  Oreste Pastorelli, del sindaco di Configni Antonello Angelici, della Regione, rappresentata da Mario Perilli (consigliere delegato all’agricoltura),  delle organizzazioni sindacali  e di circa 60 produttori, il 90 dei quali iscritti alla Coldiretti.

Le richieste avanzate sarebbero state definite nel corso dell’incontro tenutosi nella serata precedente, tra dirigenti e iscritti.

“Chi ha sbagliato, qualsiasi esso sia, paghi  – ha detto ai presenti il vicedirettore Coldiretti Ivano Capannini –  noi vogliamo che sia dichiarato subito lo stato di crisi e che sia revocata l’ordinanza. In genere  Asl e Arpa impiegano circa un mese per effettuare indagini di questo tipo, è inutile continuare  a bloccare l’economia locale, le conseguenze  sono già atroci ed evidenti. Regione e Provincia devono attivarsi subito per ripagare i danni derivanti dal mancato reddito, causato da questa decisione del sindaco che non condividiamo, in quanto arriva in assenza di analisi  e 7 mesi e mezzo dopo l’incidente del 2 luglio scorso! Non vanno sottovalutati inoltre i danni legati all’immagine: le disdette di prenotazioni negli agriturismi, ad esempio, sono all’ordine del giorno. Concludendo  ci aspettiamo anche un congelamento dei mutui che hanno in essere i produttori, non essendoci certezze sugli incassi”.

Pastorelli e Perilli, da parte loro, si sono impegnati a dare risposte concrete occupandosi, in prima persona, dei risarcimenti.

Per Coldiretti, comunque, il pericolo contaminazione non dovrebbe aver colpito il territorio, così come avrebbero evidenziato alcuni  dipendenti Asl, tutte le carni macellate sarebbero sottoposte ad analisi finalizzate alla individuazione di sostanze tossiche, diossina compresa, fino a questo momento però, dal locale mattatoio, non sarebbe pervenuta alcuna segnalazione.