Alla scuola Basilio Sisti di Rieti affisso striscione dal Blocco Studentesco: “Il ricordo non può essere negato”

A seguito della notizia pubblicata da Rietinvetrina lo scorso 13 febbraio (LEGGI) oggi arriva l’affissione di uno striscione da parte del Blocco Studentesco:

“60 anni per avere una data istituzionale, 1 minuto per prendere la dignità” – così recita lo striscione affisso alla scuola media Basilio Sisti dal movimento del fulmine cerchiato per denunciare il gesto di un professore che di sua spontanea volontà ha deciso di negare il minuto di silenzio per i martiri delle foibe.

Il ricordo di una tragedia è stato nuovamente macchiato da influenze politiche e a farlo è stato un docente che, visto il ruolo ricoperto, di politica dovrebbe parlare ben poco.

“Da quasi vent’anni ormai è stato istituito il giorno del ricordo – inizia la nota del movimento – ma nonostante ciò dalle cattedre ancora si trova difficoltà a parlarne in maniera oggettiva e completamente esente da giudizi politici. Infatti nella scuola media Basilio Sisti di Rieti un professore ha deciso di non rispettare il minuto di silenzio per poi dire che della vicenda avrebbe dovuto parlare un docente di destra”.

“È inconcepibile – prosegue la nota – additare la vicenda come un ricordo di ‘destra’, si è cascati nuovamente nel becero derby che oramai è diventato il metodo con cui si affronta qualsiasi argomento di politica o attualità, spesso però bisogna ricordare che alcune cose sono estranee a questa logica superficiale e di conseguenza la memoria di questa vicenda andrebbe vissuta e commemorata in quanto italiani. Ancora più grave è il voler negare la doverosa commemorazione per poi decidere di non parlarne soprattutto se a farlo è colui che ha il compito di istruire gli scolari e dargli ogni strumento volto a renderli indipendenti e capaci di porre un adeguato giudizio”

“Ci aspettiamo – conclude la nota del Blocco Studentesco – un profondo rammarico da parte del docente, noi non rimarremo inermi davanti a scempi come questo e lotteremo sempre per tenere vivo il ricordo dei martiri caduti sul fronte orientale in quella buia pagina di storia”.

Blocco Studentesco