ADESCAVA MINORENNI SU FACEBOOK, ARRESTATO PENSIONATO REATINO

Carabinieri

I Carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo, al termine di una complessa indagine, hanno arrestato in flagranza di reato O.F. pensionato di Rieti del 1950, con l’accusa di tentati atti sessuali su una minore di 13 anni.

Da circa un mese i Carabinieri avevano predisposto un’intensa attività di pedinamento, venuti a conoscenza che l’uomo era solito adescare ragazze minorenni nell’abitato di Rieti.

Grazie alla collaborazione di una ragazzina adescata dall’uomo in un centro commerciale e sapendo che lo stesso era solito chattare con le sue vittime su Facebook, ne hanno monitorato le attività tramite una complessa intercettazione telematica.

Le operazioni di monitoraggio telematico sono state disposte dal Procuratore della Repubblica di Rieti Giuseppe Saieva e tutta l’indagine è stata seguita dal sostituto Procuratore Stefano Opilio.

I Carabinieri non solo hanno intercettato le comunicazioni telematiche dell’uomo, ma si sono anche sostituiti virtualmente alla vittima nel suo profilo di Facebook, registrando, così, le inequivocabili proposte sessuali che il pensionato faceva alla giovane studentessa, promettendole in cambio costosi regali (tra cui un telefonino smart phone).

Convinto che la ragazza fosse caduta nella sua rete, l’anziano indagato si è presentato a bordo della sua Bmv X3, all’appuntamento che lui stesso aveva fissato nei pressi dell’ufficio postale di Campoloniano, anche la giovane e coraggiosa vittima si è presentata all’appuntamento, abilmente pedinata dai Carabinieri con i quali è sempre stata in contatto.

Nelle intenzioni del pensionato, palesate nelle chat, la ragazza sarebbe dovuta salire velocemente in macchina, dove l’uomo aveva abbassato i sedili per non farla vedere e i due si sarebbero dovuti appartare in una traversa della Terminillese.
Ma subito dopo l’incontro, l’uomo si è visto circondato da Carabinieri che lo hanno ammanettato e dichiarato in arresto.

Nel corso dell’operazione i Carabinieri hanno proceduto anche ad un’immediata perquisizione domiciliare, dove è stato sequestrato il computer ed altro materiale di interesse investigativo. Le indagini hanno già appurato che l’uomo, che nelle chat si autodefiniva “il lupo cattivo”, con la medesima tecnica, aveva già adescato altre minorenni.