ABOLIZIONE PROVINCIA, CASCIANI UIL: SCELTA INUTILE

Alvise Casciani UIL Rieti

“L’abolizione delle Province più piccole rappresenta una scelta iniqua, inefficace e profondamente demagogica”. Così il  Segretario Organizzativo della UIL di Rieti, Alvise Casciani, definisce la decisione del Governo, che ha inserito nella nuova manovra finanziaria l’abolizione delle Province con meno di 300mila abitanti.

"Iniqua perché discrimina proprio quei territori meno popolati dove i compiti e le funzioni delle Province hanno maggiore importanza nelle dinamiche socio-economiche locali, lasciando in vita, invece, le Province più “inutili”, cioè quelle dove sono presenti grandi aree metropolitane, come Milano, Roma, Napoli. Inefficace, perché il risparmio realizzabile con l’abolizione delle Province è irrisorio rispetto agli enormi disagi che questa norma comporterà per le popolazioni dei territori coinvolti. Infine, una scelta di questo tipo è chiaramente demagogica, perché asseconda un clima di caccia alle streghe determinato in primo luogo dall’incapacità di Berlusconi e di questa maggioranza parlamentare di governare, gli stessi che oggi, abolendo le piccole Province, cercano disperatamente di recuperare credibilità e consenso davanti ai propri elettori”.

Alvise Casciani, poi, si sofferma sulle conseguenze che tale provvedimento avrà sui territori interessati, sottolineando come l’abolizione delle Province più in generale, ed in particolare  Rieti, innescherà un effetto domino a tutto danno dei cittadini.

“Come già evidenziato circa un anno fa, quando il Governo fece un primo tentativo di abolizione delle Province, è bene riflettere sulle conseguenze che ciò comporterebbe in termini di servizi per i cittadini – continua Casciani -. Tanti, infatti, sono gli enti e le articolazioni dello Stato che verrebbero meno: Prefettura, Questura, Comandi provinciali dei carabinieri, della guardia di finanza, del corpo forestale, dei vigili del fuoco, Direzione provinciale del Tesoro, Ragioneria dello Stato, Agenzia delle entrate, Agenzia delle dogane, Agenzia del territorio, Direzione provinciale del lavoro, Camera di commercio,  sedi provinciali dell’Inps e dell’Inail, Azienda sanitaria provinciale, Aci, Croce rossa, Ufficio scolastico,  filiale  delle Poste italiane, Motorizzazione civile. Soltanto a Rieti , in questi uffici lavorano circa 3mila persone, che corrispondono ad altrettanti nuclei familiari. In totale, dunque, almeno 9mila cittadini Reatini (se si considera una media di 3 persone a famiglia) sarebbero costretti a trasferirsi altrove.

Le conseguenze sarebbero devastanti per Rieti, che subirebbe il crollo del mercato immobiliare e del commercio, senza contare la delocalizzazione dei servizi erogati oggi dalle amministrazioni pubbliche che sarebbero coinvolte dalla cancellazione degli attuali confini provinciali”.