Rieti, allerta truffe online: è la seconda provincia più colpita in Italia 

Le truffe telematiche si confermano una minaccia sempre più pressante nel panorama criminale italiano, posizionandosi come il secondo reato più denunciato dopo i furti. Con oltre 300.000 segnalazioni nel 2023 e una crescita del +10,3% rispetto all’anno precedente, il fenomeno è in rapida escalation, alimentato da un’Italia sempre più connessa con oltre il 90% della popolazione online. I dati emergono da un’elaborazione di Truffa.net su statistiche di Istat, Confartigianato e Il Sole 24 Ore.
L’analisi dei dati territoriali svela un quadro allarmante, con Rieti che si posiziona al secondo posto in Italia per numero di truffe informatiche, combinando incidenza e crescita. La provincia laziale ha registrato un’altissima media di 660 denunce ogni 100.000 abitanti e una crescita impressionante del 129,7% nel periodo 2019-2023. Questa impennata è stata influenzata in parte dall’età media elevata della popolazione locale (48,3 anni), che espone maggiormente ai rischi di raggiri mirati, come quelli basati su phishing e smishing.
POS. PROVINCIA INCIDENZA (/100K) CRESCITA % PUNTEGGIO COMBINATO
1 Livorno 645.14 140.4% 1.000
2 Rieti 659.93 129.7% 986
3 Monza e Brianza 530.38 127.7% 969
4 Verona 577.20 125.5% 965
5 Grosseto 648.67 116.6% 956
6 Lodi 495.15 116.8% 945
7 Firenze 737.83 107.5% 940
8 Arezzo 597.17 107.8% 934
9 Barletta-Andria-Trani 297.11 209.1% 922
10 Siena 633.10 35% 910
Il contesto laziale, pur non essendo tra le regioni con il punteggio combinato più alto, fa saltare all’occhio che anche aree con un diverso grado di digitalizzazione non sono immuni da queste minacce. Il caso di Rieti sottolinea la capacità dei criminali di adattare le proprie strategie al tessuto sociale ed economico specifico di ogni territorio, come evidenziato dalla top 10 delle regioni più colpite:

  1. Toscana
  2. Piemonte
  3. Lombardia
  4. Veneto
  5. Lazio
  6. Friuli-Venezia Giulia
  7. Liguria
  8. Emilia-Romagna
  9. Puglia
  10. Marche
Le tipologie di raggiro più comuni a livello nazionale restano il phishing, smishing e vishing, responsabili del 55% delle denunce (oltre 160.000 casi), seguiti dalle truffe da marketplace con il 20% (60.000 casi) che sfruttano le false vendite online. Questi schemi dimostrano la sofisticazione crescente degli attacchi, capaci di ingannare un’ampia fetta di popolazione.
Nonostante il preoccupante aumento delle truffe, l’Italia mantiene una posizione solida nella sicurezza informatica a livello globale, classificandosi quinta nel National Cyber Security Index. Tuttavia, l’esperienza di Rieti e l’andamento generale delle denunce confermano che la lotta contro le truffe telematiche richiede una costante vigilanza, un’efficace prevenzione e una maggiore educazione digitale per tutti i cittadini