“Nella mattinata del 20 maggio u.s., il Direttore Generale dell’Azienda, dott. Mauro Maccari, insieme al Sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, e all’Onorevole Paolo Trancassini, Questore della Camera dei Deputati, ha presentato e condiviso il nuovo Atto di Autonomia Aziendale della ASL Rieti, un documento finalizzato a definire l’organizzazione interna e la strategia della sanità pubblica.
Se la presenza del Sindaco di Rieti può considerarsi doverosa, è apparsa invece fuori luogo quella dell’Onorevole Trancassini: un segnale evidente della scelta di trasformare la presentazione dell’atto aziendale in uno spot elettorale per Fratelli d’Italia. Questo solleva seri dubbi sull’indipendenza e sull’autonomia della direzione aziendale, anche rispetto a quello che dovrebbe rimanere uno strumento tecnico e programmatico.
Nel corso della presentazione, l’On. Paolo Trancassini ha illustrato la realizzazione di una RSA nel Comune di Leonessa, qualificandola come un impegno di grande respiro per il futuro dei cittadini leonessani, accompagnato da un più generale aumento dei servizi sanitari destinati alle aree interne. Siamo ovviamente favorevoli a qualsiasi intervento che aumenti i servizi sanitari sul territorio.
Tuttavia, non possiamo non evidenziare che, al di là degli slogan, mancano i dati concreti: su quali strutture verrà realizzata la RSA? Con quali investimenti? Se l’atto di indirizzo aziendale prevede i servizi da erogare e le relative coperture, con quali fondi si intende realizzare la struttura? Non vorremmo che si creassero aspettative in una comunità, per poi doverle annoverare tra le promesse da campagna elettorale.
Forse l’On. Trancassini non ricorda che, già nel 2022, la ASL di Rieti aveva implementato una rete territoriale finalizzata a migliorare l’erogazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, per rispondere in modo più efficace alle esigenze locali. Una rete di assistenza domiciliare capillare che copriva tutte le aree interne con specifiche problematiche, garantendo una presa in carico globale del paziente, supportata dai medici di famiglia e dagli specialisti della ASL.
Questa rete era ed è tuttora gestita attraverso i due distretti, che fungono anche da centri di riferimento per l’accesso ai servizi aziendali. L’Azienda aveva inoltre attivato una Centrale Operativa Territoriale (COT), quale interfaccia unica per le richieste di assistenza, incluse quelle non urgenti.
È evidente che tali interventi erano frutto di un’analisi oggettiva, basata sulle esigenze dell’intero territorio reatino. Oggi, invece, assistiamo a interventi legati a singole e peculiari richieste territoriali, a scapito di molte altre esigenze. È il caso, ad esempio, di quanto accaduto a Leonessa, e anche nel Comune di Pescorocchiano, curiosamente interessato dalle imminenti elezioni amministrative.
Come riportato nella deliberazione del Direttore Generale n. 120 del 15/05/2025, si legge: “VISTA la nota, acquisita in data 14/05/2025 al protocollo generale al n. 36919, con la quale vengono rappresentate, dal Questore della Camera dei Deputati, On. Paolo Trancassini, le numerose richieste pervenute da parte dei cittadini residenti nella zona di Sant’Elpidio – Pescorocchiano, che lamentano difficoltà nella vaccinazione dei bambini, in quanto risulta estremamente disagevole recarsi presso l’Ambulatorio di Rieti deputato al servizio”. In risposta, la ASL di Rieti assicurerà temporaneamente il servizio di vaccinazione pediatrica presso l’ambulatorio distrettuale di Sant’Elpidio, mediante l’affidamento di un incarico libero professionale appositamente conferito.
Per quanto riguarda poi le Case di Comunità e della Salute nel territorio, è emblematico il caso della Casa della Salute di Contigliano. Nonostante la ASL non abbia realizzato in tempo utile lo studio di fattibilità necessario per accedere ai fondi del PNRR (pari a 1,7 milioni di euro), si procederà, sempre in periodo elettorale, a sostituire tale finanziamento con un intervento regionale di 800 mila euro. Un contributo volto a sanare l’inadempienza della ASL reatina, garantendo la fattibilità del progetto e l’adeguamento sismico della struttura, come confermato dal presidente Rocca nell’ultimo Consiglio Regionale straordinario sulla sanità.
E cosa è accaduto invece alla Casa della Salute prevista a Poggio Moiano? Sparita dall’atto di indirizzo e dai progetti futuri, nonostante fosse finanziata con fondi del PNRR e il Comune avesse messo gratuitamente a disposizione i terreni. Una struttura prevista lungo una delle arterie principali della provincia, tra Roma Nord e Rieti, con un bacino potenziale di circa 15.000 abitanti: non era forse una scelta strategica? Non avrebbe rappresentato una risposta seria alle esigenze del territorio?
Chi oggi prende decisioni sa bene che la ASL opera attualmente in locali non idonei, per i quali si pagano affitti a privati: spese che si sarebbero potute evitare con la nuova struttura. Non vorremmo pensare che questa cancellazione sia legata al fatto che Poggio Moiano è amministrato da una parte politica meno affine a chi governa…
Da ultimo, ma non per importanza, si segnala l’introduzione di una nuova figura all’interno delle ASL, approvata dalla Giunta regionale tramite una proposta di legge fortemente voluta dal Presidente Rocca: il Direttore sociosanitario.
Questa figura andrà ad affiancare la terna attuale composta da Direttore Generale, Direttore Sanitario e Direttore Amministrativo, con l’obiettivo dichiarato di integrare la parte sociale con quella sanitaria. La Giunta lo definisce un esempio virtuoso di vera integrazione sociosanitaria. Secondo quanto dichiarato dal Presidente Rocca, il Direttore sociosanitario coadiuverà il Direttore Generale nella gestione dell’ASL, fornendo pareri obbligatori sulle materie di propria competenza, partecipando alla programmazione strategica e garantendo l’attuazione del Piano Sociale Regionale. Peccato che tali adempimenti siano già pienamente svolti dall’attuale terna direttiva.
Questa nuova figura rappresenta, nei fatti, solo un ulteriore costo per la Regione Lazio: circa 150.000 euro l’anno, che moltiplicati per 18 Aziende (12 ASL e 6 Aziende Ospedaliere) significano circa 2,7 milioni di euro sottratti a una sanità pubblica in affanno, a partire dal personale sanitario ormai ridotto all’osso, a favore di una nuova comoda poltrona. È evidente che la destra vuole una sanità al servizio della politica e dei politici. Noi siamo invece convinti che la sanità debba essere al servizio dei cittadini e dei loro bisogni. È ormai noto che l’accesso alle cure è una priorità per una popolazione sempre più spesso costretta a rivolgersi al privato, a scegliere se curarsi o meno.
Siamo convinti che una progettazione attenta, un sistema capillare di servizi vicini alle persone, possano essere la risposta giusta per ridurre i costi e rendere più efficienti le prestazioni. Ma per fare questo serve una visione. Serve la volontà di andare oltre le logiche dell’appartenenza politica e degli interessi di parte”. Così nella nota Amdrea Di Giacobbe, segretario provinciale PD Rieti