
Il titolo di basilica ha acquisito nel tempo un significato onorifico e ad alcune chiese viene ancora conferito questo speciale titolo d’onore per la loro importanza storica e religiosa, equiparandole nel titolo medesimo alle basiliche maggiori di Roma.
L’interno della basilica di Sant’Agostino è a navata unica, ampio ed illuminato da eleganti bifore, la mole compatta ed austera è movimentata dalle tre absidi poligonali.
Sulla facciata, si apre il portale segnato da due serie sovrapposte di agili colonnine, legate da una mensola finemente scolpita; esse racchiudono nella lunetta a tutto sesto un affresco raffigurante la Madonna in maestà e santi dell’Ordine Agostiniano Il portale è marcato da un timpano in cui è inscritto l’Agnus Dei, in un bassorilievo a cornice rettangolare.
Il rosone non è originale: sostituisce infatti, in stile con la sobria facciata romanica,un finestrone settecentesco aperto per far affluire più luce all’epoca degli interventi di complessivo rifacimento e riallestimento degli interni.
Nel transetto sono la tela realizzata dal pittore
ternano Lodovico Carosi, raffigurante la Strage degli innocenti (1712) e il vasto affresco già nell’aula capitolare del convento, raffigurante la Crocifissione (sec. XIV).

Nel tran
setto sono la tela realizzata dal pittore ternano Lodovico Carosi, raffigurante la Strage degli Innocenti (1712) e il vasto affresco già nell’aula capitolare del convento, raffigurante la Crocifissione (sec. XIV).
a cura di Ileana Tozzi