2SÌ PER L'ACQUA BENE COMUNE: GLI ITALIANI E I REATINI VOGLIONO L'ACQUA PUBBLICA

2 SI per l'acqua bene comune

Potremmo dire un “ritorno al futuro”: dopo 15 anni di incremento esponenziale delle privatizzazioni nel servizio idrico e negli altri servizi pubblici locali, la volontà espressa dai cittadini è stata quella di tornare alle gestioni pubbliche con un’attenzione al futuro, ossia ad una gestione virtuosa ed attenta all’ammodernamento delle infrastrutture e del servizio alla popolazione.

Nel Reatino l’esempio della gestione pubblica del Consorzio acquedotto Media Sabina con sede a Casperia (comune record nell’affluenza alle urne referendarie) che fornisce l’acqua in una decina di comuni sabini con un bilancio in attivo ed un servizio efficiente ed efficace dimostra come questa sia una strada praticabile.

Una vittoria, quella del raggiungimento del quorum e della schiacciante prevalenza dei sì, che i Comitati referendari sparsi per tutta Italia – compreso quello reatino che dà appuntamento alla cittadinanza stasera alle ore 19 in Piazza Vittorio Emanuele II a Rieti – rivendicano come frutto di una mobilitazione partita dal basso, dalla società civile, dalle associazioni e dai cittadini che hanno dimostrato la volontà di riappropriarsi delle decisioni sui beni comuni, il diritto all’acqua ed alla vita in un Paese salubre che compie scelte energetiche sostenibili, visto che percorribili economicamente.

Il Comitato provinciale di Rieti “2sì per l’acqua bene comune” si appella ora a tutte le forze politiche affinché al risultato delle urne seguano azioni concrete da parte degli enti comunali, provinciali e regionali, a cominciare da:

– per i Comuni, immediata modifica degli statuti con l’inserimento del principio secondo il quale il servizio idrico integrato è privo di rilevanza economica;

– per la Provincia, la modifica della delibera di Consiglio provinciale togliendo ogni riferimento ambiguo alle società per azioni che nulla hanno a che fare con un bene comune inalienabile come l’acqua; la convocazione della Conferenza dei sindaci per ridefinire gli ambiti territoriali ottimali della provincia e rivendicare la concessione cointestata alle Province di Rieti e Roma delle sorgenti Peschiera-Le Capore che non può restare di fatto in mano ad Acea spa.

– per la Regione, il rilascio della concessione di cui sopra, con conseguente adeguato ristoro economico per le aree di salvaguardia e di ricarica delle risorse idriche sotterranee.

Il tutto, coinvolgendo la popolazione che ha dimostrato con questa consultazione referendaria di voler essere parte attiva nel governo del territorio e delle risorse naturali.