Vicenda Sogea-Aps, Rinaldi: Cicchetti continua a tergiversare

Di seguito una dichiarazione del presidente della Provincia di Rieti, Giuseppe Rinaldi:
“Non nascondo il mio disagio a dover tornare a rispondere attraverso stampa al Sindaco di Rieti in merito alla delicata questione di Acqua pubblica Sabina. Avrei avuto piacere, e ritenuto molto più corretto e rispettoso nei confronti dei cittadini, che i dubbi, più o meno legittimi, del primo cittadino del Comune capoluogo fossero esplicitati, affrontati e discussi nelle sedi legittimate a farlo e non attraverso carteggi epistolari.
Il sindaco Cicchetti infatti avrebbe potuto e dovuto rappresentare i suoi dubbi e le sue perplessità in un’assemblea dei sindaci dell’Ato 3 convocata, anche per affrontare queste problematiche, dove il sindaco di Rieti ha ritenuto superfluo presentarsi, oppure nella riunione convocata dalle rappresentanze sindacali di Sogea alla quale era presente il vicepresidente della Provincia Giulio Falcetta. Questo tergiversare rischia solo di creare disagi e danni ai cittadini.
Evitando le disquisizioni tecniche, sulle quali gli uffici dell’Ato 3 e di Aps sono sempre disponibili a fornire dettagli a chiunque ne abbia interesse, dobbiamo ancora una volta ribadire che in questo frangente si stanno solo applicando norme e decisioni dell’assemblea dei Sindaci che aspettavano da decenni di essere attuate.
Sogea ad oggi non ha titolo, e credo non lo avesse anche ieri, per gestire il servizio idrico ma è solo un soggetto operativo incaricato da Aps. In ogni caso è bene ricordare che Aps ha deliberato di non procedere più all’acquisto di Sogea quindi il rischio paventato da Cicchetti, di avere il Comune venditore e acquirente allo stesso tempo, non esiste più.
Siamo ovviamente a disposizione del Prefetto per tutti i chiarimenti e le informazioni necessarie. Per concludere rilancio l’appello alla responsabilità già fatto le scorse settimane dal sottoscritto e rilanciato dal consigliere comunale Boncompagni nei giorni scorsi di tornare, se proprio ce ne fosse bisogno, nei consigli comunali e nelle altre sedi istituzionalmente preposte per cambiare le decisioni”.