VERTENZA SCHNEIDER: INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA ALLA COMMISSIONE

Schneider Rieti

Nelle scorse settimane la società multinazionale francese Schneider Electric, che opera nella produzione di interruttori magnetotermici, ha annunciato la volontà di chiudere lo stabilimento di Rieti, licenziando ben 181 lavoratori diretti e mettendo a rischio l’occupazione di tutti coloro che sono impegnati nell’indotto.

Già in passato lo stabilimento in questione era stato oggetto di una ristrutturazione che aveva portato alla riduzione del personale da 300 unità alle attuali 181. In Italia il gruppo conta circa 3 000 dipendenti distribuiti in 5 siti produttivi e 8 sedi commerciali (Rieti, Roma, Bastia Umbra, Firenze, Napoli, Pesaro, Castel Maggiore, Pieve di Cento, Cairo Montenotte, Pavia, Stezzano, Milano, Torino) oltre a un centro logistico integrato a Venaria, su un totale nel mondo di circa 110 000 lavoratori.

Eppure, lo stabilimento di Rieti, che è in attività da oltre 30 anni, è quello maggiormente automatizzato e ha standard qualitativi di altissimo livello. Per questo rappresenta un polo fondamentale in termini economici, sociali e occupazionali per tutto il territorio.

Nonostante la già dimostrata disponibilità delle organizzazioni sindacali e quella espressa dalle autorità locali a sostenere la produzione e ricercare soluzioni alternative, dal momento che anche per il 2013 sono previsti volumi produttivi sostenuti, la Schneider Electric nei giorni scorsi è rimasta sulle proprie posizioni, confermando la volontà di chiudere il sito di Rieti con il conseguente licenziamento di tutti i dipendenti. Tutto ciò porterà anche a un ridimensionamento della realtà produttiva di tutta l’area di Rieti, già duramente colpita da altre dismissioni aziendali avvenute negli ultimi anni a causa dell’attuale congiuntura economica sfavorevole.

Tutto ciò premesso, può la Commissione far sapere:

1.  se la Schneider Electric ha rispettato le disposizioni della direttiva 98/59/CE in materia di licenziamenti collettivi, in 
     particolare l’articolo 2;

2.  se sono state rispettate le previsioni della direttiva 94/45/CE, modificata dalla direttiva 2009/38/CE, della direttiva
     2002/14/CE relativa alla procedura d’informazione e di consultazione dei lavoratori, della direttiva 2001/23/CE sul
     mantenimento dei diritti dei lavoratori e della direttiva 2008/94/CE;

3.  se la Schneider Electric ha rispettato le disposizioni della direttiva 2006/54/CE che vieta, tra le altre misure, le 
     discriminazioni dirette e indirette tra uomini e donne per quanto riguarda le condizioni di licenziamento;

4.  quali azioni possono essere intraprese a tutela e salvaguardia dei posti di lavoro oggi in pericolo;

5.  qual è la strategia generale che la Commissione intende adottare nella prossima programmazione finanziaria 2014-2020 per 
     fronteggiare tali situazioni?