Versi d’Italia: 82 poesie sull’anima umana. La 5ª A di San Benedetto (Rieti, 1973) conquista Salisano, vincendo primo e terzo premio

L’estate, con il suo slancio vitale, continua a essere il palcoscenico privilegiato per iniziative che intrecciano cultura, tradizione e creatività. In tutta Italia, piccoli centri si animano grazie a eventi che non solo valorizzano il territorio, ma favoriscono incontri tra persone di provenienze diverse, generando scambi autentici e scoprendo talenti nascosti tra chi, con coraggio e passione, sceglie di mettersi in gioco.

Tra le realtà più vivaci di questa stagione, spicca il Comune di Salisano, che ha dato vita alla prima edizione di “Salisano in Poesia”, un concorso che ha raccolto l’adesione di ben 37 poeti da ogni angolo d’Italia, con 82 componimenti suddivisi in tre sezioni tematiche. Un debutto sorprendente per partecipazione e intensità emotiva. Tra i giurati Gisella Petrocchi, Antonella Giordano, Anna Maria Cervo, Giulia Capo; Valerio Cera, Paola Miraglia, Mazzeo Librario, Marcello D’Attilia, Andrea Calabrò, Claudio Cerreti, Dario Amadei, Paolo Neri.

A rendere l’evento ancora più speciale è stata la presenza della storica 5ª A di San Benedetto di Rieti (1973), allora guidata dal maestro Carlo Marinetti. Quei bambini, oggi adulti, alcuni lontani, altri scomparsi, hanno mostrato che il tempo può scolorire i ricordi, ma non spegnere i legami profondi. Uniti da un’amicizia che resiste da oltre mezzo secolo, hanno partecipato con entusiasmo, conquistando il primo e terzo premio nella sezione “Poesia in lingua italiana” a tema obbligato: “Siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza umana”. Le opere premiate, “Silenzio Refratto” e “Tracce d’Eterno”, hanno commosso la giuria per la loro intensità e profondità, “evocando l’amore eterno e universale con immagini di rinascita e versi profondi e musicali.” In rappresentanza della classe hanno ritirato i premi Tiberti Antonio e Cornacchiola Palmira.

Iniziative come questa dimostrano che la poesia non è solo espressione artistica, ma anche strumento di coesione, memoria e rinascita. Quando le parole diventano ponti tra generazioni, esperienze e territori, il tempo smette di essere un nemico e si trasforma in alleato: le emozioni condivise diventano pietre miliari, capaci di rendere l’amicizia un bene prezioso e incorruttibile.