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giovedì 18 Dicembre 2025
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Valentini e Fagiani chiedono le dimissioni del Sindaco Sinibaldi

“Con il presente comunicato chiediamo con forza e urgenza un atto di responsabilità al Sindaco di Rieti, in risposta a una situazione politica mai vista prima. La città di Rieti si trova a fronteggiare da tempo difficoltà inaspettate a causa di una serie di fattori concomitanti. Gli effetti del terremoto prima e della pandemia poi hanno avuto ripercussioni dirompenti sulla società. Tali eventi hanno comportato una regressione economica senza precedenti, che ha colpito duramente tutti i settori e le fasce della popolazione.
Nel corso del 2022 e 2023, tutte le consultazioni elettorali hanno evidenziato la fiducia che i cittadini hanno riposto nella coalizione di centro destra. Anche a Rieti, i risultati hanno confermato la linea nazionale, nella speranza di una ripartenza e di un cambiamento epocale. L’allineamento politico tra Comune, Provincia, Regione Lazio e Governo Nazionale rappresentava un’opportunità storica e irripetibile per la Città. Nonostante le aspettative, questa favorevole congiuntura politica non è stata utile alla coalizione. Al contrario, l’assenza di condivisione, confronto, rispetto, nonché la mancanza di equilibrio all’interno della maggioranza di governo, hanno generato tensioni, discussioni e prevaricazioni che hanno impedito una gestione efficace e condivisa della città. L’isolamento dell’Amministrazione ha contribuito ad una crescente disaffezione tra i cittadini che di conseguenza si sono sentiti sempre più abbandonati e privi di risposte concrete ai loro bisogni. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla diffusione di una costosissima illusione mediatica finanziata dai cittadini, che ha spesso rappresentato una realtà distorta dei fatti. Tale narrazione ha alimentato una percezione virtuale, allontanando gli stessi e i rappresentanti eletti dalla partecipazione attiva, favorendo una gestione del potere sempre più personalistica e isolata all’interno dell’amministrazione. Attualmente, la città si trova in una profonda crisi politica, con 5 consiglieri della maggioranza che hanno deciso di non sostenere più l’azione di governo. Questo avrebbe dovuto portare immediatamente alle dimissioni del Sindaco, ma la situazione si è evoluta in modo anomalo e imbarazzante. Ad oggi il Sindaco può contare solo su 17 consiglieri, di cui 2 provenienti dalla coalizione di centrosinistra. Questa condizione si rivela estremamente precaria, poiché l’assetto politico risulta instabile e dipende da equilibri assai fragili tra le diverse forze presenti in Consiglio.
Ciò rende irresponsabile la prosecuzione del mandato in quanto il voto di un solo consigliere, magari influenzato da ambizioni personali e promesse, determinerebbe le sorti dell’intera città, un assurdo. Il Sindaco rottamatore dei “vecchi arnesi”, sembra non accettare di essere giunto anticipatamente ai titoli di coda del suo mandato. Negli ultimi tempi, appare evidente come il primo cittadino continui a dare priorità alla partecipazione quasi costante a eventi istituzionali, manifestazioni pubbliche, inaugurazioni, assemblee, convegni, talk show e interviste come se nulla stesse realmente accadendo nella città che dovrebbe amministrare. Questa presenza formale, seppur visibile agli occhi dell’opinione pubblica, sembra essere più una fuga dalla realtà che una reale vicinanza ai problemi concreti dei cittadini. In una fase così delicata, il Sindaco avrebbe dovuto mostrare maggiore presenza tra la gente, dedicando tempo e attenzione a un dialogo aperto e costante con la città. Solo attraverso il confronto diretto e un ascolto sincero delle esigenze della comunità si può lavorare per il bene collettivo. Il Sindaco, piuttosto, avrebbe dovuto riflettere approfonditamente sugli errori di valutazione commessi e sulle scelte politiche spesso calate dall’alto senza un reale coinvolgimento della città, che hanno quotidianamente alimentato la costante perdita di fiducia da parte dei cittadini verso l’amministrazione, rendendo così irrecuperabile qualsiasi tipo di rapporto.
Di fronte a un tale atteggiamento così presuntuoso, assimilabile a un delirio di onnipotenza, riteniamo la situazione ormai compromessa. L’unica strada che suggeriamo al Primo Cittadino per superare la profonda crisi politica che stiamo vivendo e l’imbarazzo che ne deriva è, senza ombra di dubbio, quella di andare a rassegnare il prima possibile le proprie dimissioni, nell’interesse supremo della Città di Rieti”. Così nella nota Claudio Valentini e Emanuele Fagiani

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