I Carabinieri della Stazione di Cantalice, al termine di una mirata attività investigativa, hanno denunciato in stato di libertà un uomo di 46 anni, originario della Campania, ritenuto responsabile di una serie di truffe commesse con modalità analoghe in diverse regioni italiane, tra cui anche il territorio reatino.
Le indagini hanno preso avvio a seguito della denuncia sporta da un’anziana residente a Cantalice che lo scorso febbraio si è rivolta ai militari della locale Stazione dopo essere stata raggirata da un individuo che, spacciandosi per un appartenente all’Arma dei Carabinieri, le ha chiesto denaro e oggetti preziosi con la scusa di dover aiutare un familiare coinvolto in un finto incidente. Il danno complessivo subito dalla vittima ammonta a oltre 10.000 euro, tra contanti e monili in oro.
L’attività investigativa, condotta con metodo e professionalità dai militari, si è sviluppata attraverso l’acquisizione e l’analisi di immagini di videosorveglianza, tracciati GPS e tabulati telefonici, che hanno consentito l’identificazione del presunto autore e la sua denuncia alla Procura della Repubblica di Rieti per il reato di truffa aggravata.
Il truffatore, già noto alle forze dell’ordine per reati della stessa natura, seguiva un copione ormai consolidato: contattava telefonicamente le vittime, per lo più anziane, presentandosi falsamente come appartenente alle forze dell’ordine, simulando situazioni di emergenza — quali incidenti o arresti — e convincendole a consegnare denaro o beni di valore per “aiutare” un familiare in difficoltà.
Le indagini sono tuttora in corso, sia per accertare l’eventuale coinvolgimento di complici, sia per verificare l’estensione territoriale della rete criminale e individuare ulteriori vittime.
L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito alla cittadinanza, in particolare alle persone anziane, a non cedere mai a richieste di denaro o oggetti da parte di sconosciuti che si presentano come appartenenti alle forze dell’ordine o istituzioni. In caso di sospetti, è sempre opportuno contattare immediatamente il Numero Unico di Emergenza 112 o rivolgersi alla Stazione dei Carabinieri più vicina.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.