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lunedì 15 Settembre 2025
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Stato di agitazione, Sindacati: “Tolte le nostre bandiere alla ASL. Oltraggio alla democrazia”

“Nella giornata del 21 luglio 2022 è accaduto un fatto molto grave che oltraggia la democrazia e la libertà di manifestare il proprio dissenso qualcuno ha oltraggiato le BANDIERE delle rappresentazioni sindacali, togliendole dal luogo più rappresentativo di questa Azienda e gettandole a terra, come a voler insultare o meglio denigrare chi osa manifestare il proprio pensiero.

Il 21 luglio segna davvero un brutto momento nella storia sindacale e di rappresentanza dei diritti dei lavoratori, le bandiere simbolo di tutti i sindacati e dei lavoratori giacciono a terra ammucchiate di fronte alla Direzione Aziendale della ASL di Rieti, come a dire che non deve più sventolare ed essere visibile il significato che esse rappresentano: i valori di difesa dei lavoratori, le battaglie e l’impegno di chi ha creduto nei diritti e nella giustizia.

La DEMOCRAZIA è sempre più a rischio e questi atti di disprezzo ne sono la prova e non vanno minimizzati. Non sappiamo chi sia il responsabile o l’esecutore materiale, ma sicuramente chiunque sia non merita il rispetto di tutti noi, perché chi non rispetta il ruolo e la funzione del sindacato, calpestando i suoi simboli e adottando queste modalità, non rispetta i lavoratori e chi li rappresenta. Pare chiaro che soprattutto non rispetta le vertenze messe in campo dai Sindacati a tutela del personale dipendente dell’Azienda in quanto è reale il rischio che non tutti i lavoratori precari in possesso dei requisiti vengano stabilizzati come prevede l’accordo tra Regione Lazio e i Sindacati.

Gli accordi sottoscritti tra Organizzazioni Sindacali e Regione Lazio vanno rispettati. Sono oltre 500 i lavoratori precari della ASL di Rieti, almeno sono questo i numeri dichiarati dalla Direzione, non tutti hanno maturato il diritto alla stabilizzazione ma molti di coloro che hanno i requisiti rischiano ugualmente di non essere stabilizzati con conseguente perdita del proprio posto di lavoro (occorre ricordare che dietro ognuno di essi c’è una famiglia). Ribadiamo la nostra ferma condanna nei confronti di chi è responsabile di questi atti e ricordiamo che non servirà a fermarci ma anzi saremo ancora più vigili” – concludono i Sindacati

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