SPORTELLO UNICO EUROPEO, CONSIGLIERE PAGGI: IL COMUNE NON HA PIU' CREDUTO ALLA SUA FUNZIONE

Ivano Paggi FLI Rieti

Nel 1999 il Comune di Rieti, nell’ottica di attuare la semplificazione amministrativa prevista dal D.L.vo 31.3.1998, n. 112, attivò lo Sportello Unico Europeo, che, oltre allo svolgimento di compiti puramente amministrativi, aveva anche la funzione di orientare ed informare sui temi comunitari di maggior interesse, effettuare azioni di marketing territoriale, erogare servizi qualificati e selezionati in funzione delle specifiche esigenze locali. In sostanza, uno Sportello Unico Europeo con il ruolo di agente di sviluppo nonché animatore e catalizzatore delle potenzialità del territorio, con particolare riferimento alle problematiche economiche ed occupazionali.

Nell’intento della normativa, lo Sportello Unico Europeo doveva altresì provvedere a coordinare e migliorare i servizi e l’assistenza alle imprese, curando principalmente la localizzazione e l’autorizzazione degli impianti produttivi e la creazione di aree industriali, fornendo ogni utile informazione in merito agli strumenti da adottare per il raggiungimento degli obiettivi imprenditoriali.

Tale struttura, anche se non in modo compiuto, operò nel periodo 1999-2002, diventando il punto d’incontro tra domanda ed offerta: infatti, nello stesso periodo, grazie anche alla collaborazione con il BIC Lazio, arrivarono nel nostro territorio finanziamenti a fondo perduto, che consentirono la creazione di sette nuove imprese del settore artigiano. Inoltre sempre nell’ambito delle specificità dello sportello Europeo,si realizzò la progettazione iniziale attraverso la quale furono successivamente stabilizzati i 101 LSU  presso il Comune di Rieti.

In sostanza in quel periodo furono attivate una serie di iniziative legate allo sportello Europeo che qualificarono in modo dignitoso l’operato della Amministrazione Comunale. Oggi purtroppo, non si registra la stessa fattività, infatti tale innovativo strumento non è più operante presso il comune di Rieti  e di conseguenza  sono diminuite  le opportunità legate  alle potenzialità che la legge attribuisce a tale organismo.

Credo che  probabilmente  ciò sia dipeso dal fatto che l’attuale Amministrazione non ha creduto alla fondamentale funzione che invece lo Sportello Unico Europeo avrebbe potuto svolgere compiutamente negli anni , soprattutto  se avesse operato con una adeguata dotazione di risorse umane, logistiche e strumentali , soprattutto in considerazione  della radicata situazione di grave crisi in cui versa  il nostro territorio.

Va da sé che avere lo Sportello Unico Europeo in questa delicata fase avrebbe, invece, garantito una maggiore facilità anche per la libera imprenditoria, consentendo di accedere a progetti e finanziamenti che sarebbero risultati di vitale importanza per la crescita e l’occupazione. 

Ed il bello è che, parole, si discetta di varie possibilità, ma il risultato, in questa occasione amaro, è che quando le occasioni concrete ci sono, viene totalmente a mancare la necessaria lungimiranza per perseguire tale obiettivo.

Credere, di conseguenza, nelle funzioni attribuite dalla legge n. 112/98 allo Sportello Unico Europeo significa ridare all’Amministrazione Comunale un “organismo” fondamentale sia per lo sviluppo produttivo che per il rilancio dell’occupazione e dell’economia a livello locale. In sostanza, uno Sportello Unico inteso come elemento “attore” del Comune capoluogo per promuoverne ed aumentarne le sue ricchezze e potenzialità.

Legato allo sportello Europeo è il SUAP (sportello unico per le attività produttive) altra grande opportunità per l’Amministrazione Comunale preposto a fornire  servizi e  innovazione nei settori produttivi quali industria, commercio ,artigianato etc , ma anche qui  siamo a corto di risorse umane, logistiche, strumentali  ma soprattutto di volontà politica!!! Su tali argomenti è stato presentato un articolato  ordine del giorno che verrà  discusso nel prossimo Consiglio Comunale.