Il Governo Meloni ha deciso di cancellare Amatrice e Accumoli dalla mappa della rinascita. Due territori simbolo del sisma del 2016, devastati da morte e distruzione, vengono esclusi dalle Zone Economiche Speciali (ZES): strumenti vitali per la ripresa economica e sociale delle aree colpite da gravi crisi. È una vergogna nazionale, uno schiaffo a chi ha perso tutto. Si premiano territori già forti e si condannano al declino quelli più colpiti, con la scusa di criteri burocratici “oggettivi”. Come se la distruzione dovuta al sisma potesse ritenersi un mero elemento oggettivo e non una calamità naturale. Questa non è incapacità: è una scelta politica deliberata, un atto di abbandono firmato Meloni. Le comunità terremotate non sono numeri su una tabella, ma persone che hanno sofferto e resistito. Escluderle dai benefici ZES è una forma di discriminazione istituzionale. Lo Stato, invece di sostenere economicamente chi ha perso casa, famiglia e futuro, volta le spalle e taglia fuori proprio chi avrebbe più diritto all’aiuto. E gli eletti di destra del territorio? Dove sono? Cosa fanno? Cosa dicono?
Chi oggi siede in Parlamento o in Regione grazie ai voti del territorio oggi tace, piegato ai voleri imposti dal Governo centrale. Chiaramente questo silenzio è complicità.
Chi non difende Amatrice e Accumoli non difende il proprio territorio, ma la propria poltrona. Non sono “patrioti” coloro che governano con cinismo, sacrificando la dignità di intere comunità sull’altare del bilancio e delle logiche clientelari.
Noi di Sinistra Italiana chiediamo l’immediata correzione della norma. Non ci sono motivazioni valide adducibili. Non ci sono mediazioni possibili. Amatrice e Accumoli devono essere inserite subito tra i beneficiari delle ZES, non farlo creerebbe una macchia indelebile sulla coscienza della Repubblica. Non ci fermeremo, saremo nelle istituzioni, sui media e tra i cittadini per denunciare questa vergogna da sanare. Non passerà in silenzio quello che stanno facendo. Perché chi ha vissuto il terremoto non chiede elemosina, ma giustizia”. Così nella nota Sinistra Italiana AVS Federazione provinciale di Rieti